SANI e VELO. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
Poste italiane Spa, grazie ad una profonda riorganizzazione aziendale avvenuta in questi anni, si trova in una situazione economica florida e, nonostante ciò, sta procedendo a una sensibile riduzione di servizi con l'obiettivo di aumentare ulteriormente gli utili da distribuire ai soci tra cui il principale azionista, il Ministero dell'economia e delle finanze, che detiene il 65 per cento della società;
le ragioni di ridimensionamento dei servizi postali non pare sia dovuto a ragioni legate a politiche del personale, anche perché, Poste Italiane, in seguito ad un accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali, sospenderà il servizio di consegna della posta nella giornata di sabato, consentendo di prepensionare e/o ricollocare agli sportelli ben 6.000 portalettere;
la riduzione dei servizi, tra l'altro, prevede il progressivo smantellamento di uffici postali collocati nelle zone periferiche, montane e nei piccoli centri, prevalentemente abitati da popolazione anziana;
è previsto che le imprese postali private, concorrenti di Poste Italiane, versino una quota a sostegno del «fondo nazionale di solidarietà», destinata a finanziare il mantenimento degli uffici postali nelle zone disagiate e nei piccoli centri;
gli enti locali interessati, già pesantemente penalizzati dai tagli attuati dal Governo, non possono assumersi, sotto qualsiasi forma, l'onere di mantenere i piccoli uffici postali periferici né tantomeno accettare un ulteriore abbassamento dei livelli essenziali dei servizi che devono essere garantiti ai cittadini;
nella provincia di Grosseto, che, tra l'altro, negli anni passati ha già subito un drastico ridimensionamento dei servizi postali nei piccoli centri, si sta determinando una situazione di pesante riorganizzazione dei servizi postali, in quanto è prevista la chiusura degli uffici postali di Puntone (Scarlino), Gerfalo (Montieri) e Casal di Pari (Civitella Paganico) e una riduzione delle giornate di apertura per gli uffici di Baccinello (apertura 3 gg/settimana), Montegiovi (1), Monterotondo Mar.mo (4), Monticello Amiata (3), Niccioleta (1), Petricci (2), San Martino sul Fiora (2), Santa Caterina (1), Seggiano (4), Selva (1), Selvena (2) e Tirli (2) a partire dal 1
o dicembre 2010;
il Governo non può avere solo l'obiettivo di aumentare la redditività di Poste Italiane, ma deve garantire l'universalità di accesso ai servizi di pubblica utilità, in questo caso postali -:
quali iniziative si intendano assumere per scongiurare la chiusura e il forte ridimensionamento degli orari degli uffici postali citati in premessa, al fine di evitare un grave disagio alla popolazione interessata e di garantire a tutti i cittadini l'accesso universale ad un servizio pubblico essenziale;
quale sia lo stato di applicazione dell'obbligo degli operatori postali privati di finanziare il fondo nazionale di solidarietà, destinato a garantire la fruibilità dei servizi postali nelle zone disagiate a bassa domanda e redditività, e quali iniziative si intendano eventualmente assumere per far rispettare tale obbligo;
quale sia l'attuale situazione finanziaria di Poste Italiane, poiché non è assolutamente tollerabile penalizzare lavoratori e utenti a fronte dell'elevata redditività raggiunta dall'azienda anche per effetto del processo di ristrutturazione attuato negli anni scorsi, e quali iniziative intenda assumere per richiamare Poste Italiane a garantire la migliore organizzazione e diffusione del servizio in favore dei cittadini. (5-03849)