BINETTI, NUNZIO FRANCESCO TESTA e DE POLI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
il diabete è una malattia che colpisce 285 milioni di persone nel mondo, 3 milioni nella sola Italia ed è considerata la quarta causa di morte in assoluto sul pianeta. Si stima che oltre 270 mila laziali siano diabetici (il 4,9 per cento della popolazione); ma è al sud che si registra la più alta prevalenza di persone con diabete: sul podio Basilicata (7,2 per cento), Calabria (6,5 per cento) e Puglia (6,4 per cento);
le stime prevedono che nel 2030 saranno circa 430 milioni le persone che si ammaleranno di diabete; in Italia il 4,8 per cento della popolazione ne soffre, si tratta di dati allarmanti che spingono l'Oms a parlare di «emergenza diabete» in occasione della giornata mondiale del diabete celebrata il 14 e il 15 novembre;
in Italia sono 18 mila i minori di 18 anni affetti da questa malattia cronica di cui si ignorano le cause e la cui unica cura, al momento è assumere insulina per tutta la vita. Si tratta di bambini e ragazzi che incontrano insieme alle loro famiglie difficoltà nella vita di tutti i giorni;
l'incidenza del diabete giovanile negli ultimi 20 anni è passata da 9 a 14 casi ogni 100 mila abitanti, è evidente come il numero sia in forte crescita;
il diabete di tipo 1, quello giovanile, non ha nulla a che fare con il tipo 2 che di solito colpisce dopo i cinquant'anni. Un aspetto allarmante denunciato dal presidente della Federazione nazionale diabete giovanile, Antonio Cabras è che il 31 per cento delle diagnosi riguarda bambini fin a 4 anni. Nel nostro Paese 4 bambini su 10 sono obesi e questo aumenta notevolmente il rischio di ammalarsi;
da una rilevazione effettuata su scala nazionale è emerso che l'85 per cento dei bambini diabetici non può fare né il controllo glicemico né ricevere l'insulina all'interno delle scuole, di conseguenza provvedono a proprie spese le famiglie, inoltre, il 60 per cento degli istituti non prevede menù specifici per gli alunni diabetici, quindi i genitori portano a casa i figli e all'ora di pranzo li fanno mangiare per poi riaccompagnarli a scuola con grave disagio per i bambini;
il diabete per tutte queste ragioni meriterebbe un controllo e un monitoraggio più tempestivi nelle scuole italiane, anche perché i bambini vi trascorrono buona parte del loro tempo -:
quali siano le iniziative previste per garantire nelle scuole la cura delle patologie croniche come il diabete, uniformemente ad un'adeguata informazione sulla pericolosità di alcuni alimenti ricchi di grassi e zuccheri che intensificano il legame tra obesità e diabete infantile e se non ritenga opportuno rivalutare e riqualificare la figura del medico scolastico, identificando ambiti specifici per la sua competenza e per il suo ruolo in rapporto ai dati epidemiologici emergenti, alla maggiore diffusione di alcune patologie infantili correlate a stili di vita e alle gravità delle conseguenze che si possono prevedere per alcune patologie. (5-03831)