ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03831

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 396 del 17/11/2010
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 17/11/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO 17/11/2010
DE POLI ANTONIO UNIONE DI CENTRO 17/11/2010


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 17/11/2010
Stato iter:
18/11/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/11/2010
Resoconto BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 18/11/2010
Resoconto ROCCELLA EUGENIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 18/11/2010
Resoconto BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/11/2010

SVOLTO IL 18/11/2010

CONCLUSO IL 18/11/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-03831
presentata da
PAOLA BINETTI
mercoledì 17 novembre 2010, seduta n.396

BINETTI, NUNZIO FRANCESCO TESTA e DE POLI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il diabete è una malattia che colpisce 285 milioni di persone nel mondo, 3 milioni nella sola Italia ed è considerata la quarta causa di morte in assoluto sul pianeta. Si stima che oltre 270 mila laziali siano diabetici (il 4,9 per cento della popolazione); ma è al sud che si registra la più alta prevalenza di persone con diabete: sul podio Basilicata (7,2 per cento), Calabria (6,5 per cento) e Puglia (6,4 per cento);

le stime prevedono che nel 2030 saranno circa 430 milioni le persone che si ammaleranno di diabete; in Italia il 4,8 per cento della popolazione ne soffre, si tratta di dati allarmanti che spingono l'Oms a parlare di «emergenza diabete» in occasione della giornata mondiale del diabete celebrata il 14 e il 15 novembre;

in Italia sono 18 mila i minori di 18 anni affetti da questa malattia cronica di cui si ignorano le cause e la cui unica cura, al momento è assumere insulina per tutta la vita. Si tratta di bambini e ragazzi che incontrano insieme alle loro famiglie difficoltà nella vita di tutti i giorni;

l'incidenza del diabete giovanile negli ultimi 20 anni è passata da 9 a 14 casi ogni 100 mila abitanti, è evidente come il numero sia in forte crescita;

il diabete di tipo 1, quello giovanile, non ha nulla a che fare con il tipo 2 che di solito colpisce dopo i cinquant'anni. Un aspetto allarmante denunciato dal presidente della Federazione nazionale diabete giovanile, Antonio Cabras è che il 31 per cento delle diagnosi riguarda bambini fin a 4 anni. Nel nostro Paese 4 bambini su 10 sono obesi e questo aumenta notevolmente il rischio di ammalarsi;

da una rilevazione effettuata su scala nazionale è emerso che l'85 per cento dei bambini diabetici non può fare né il controllo glicemico né ricevere l'insulina all'interno delle scuole, di conseguenza provvedono a proprie spese le famiglie, inoltre, il 60 per cento degli istituti non prevede menù specifici per gli alunni diabetici, quindi i genitori portano a casa i figli e all'ora di pranzo li fanno mangiare per poi riaccompagnarli a scuola con grave disagio per i bambini;

il diabete per tutte queste ragioni meriterebbe un controllo e un monitoraggio più tempestivi nelle scuole italiane, anche perché i bambini vi trascorrono buona parte del loro tempo -:

quali siano le iniziative previste per garantire nelle scuole la cura delle patologie croniche come il diabete, uniformemente ad un'adeguata informazione sulla pericolosità di alcuni alimenti ricchi di grassi e zuccheri che intensificano il legame tra obesità e diabete infantile e se non ritenga opportuno rivalutare e riqualificare la figura del medico scolastico, identificando ambiti specifici per la sua competenza e per il suo ruolo in rapporto ai dati epidemiologici emergenti, alla maggiore diffusione di alcune patologie infantili correlate a stili di vita e alle gravità delle conseguenze che si possono prevedere per alcune patologie. (5-03831)