ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03687

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 390 del 28/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: CECCACCI RUBINO FIORELLA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 28/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIAMMANCO GABRIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 28/10/2010
REPETTI MANUELA POPOLO DELLA LIBERTA' 28/10/2010


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 28/10/2010
Stato iter:
08/11/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/11/2011
Resoconto ROSSO ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 08/11/2011
Resoconto CECCACCI RUBINO FIORELLA POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/10/2010

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/10/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/10/2011

DISCUSSIONE IL 08/11/2011

SVOLTO IL 08/11/2011

CONCLUSO IL 08/11/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03687
presentata da
FIORELLA CECCACCI RUBINO
giovedì 28 ottobre 2010, seduta n.390

CECCACCI RUBINO, GIAMMANCO e REPETTI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro del turismo.
- Per sapere - premesso che:

un gravissimo episodio si è verificato l'8 ottobre 2010, di Ischia (Napoli), dove due volontari della LIPU - Lega italiana protezione uccelli sono stati aggrediti da bracconieri scoperti ad utilizzare richiami elettromagnetici vietati dalla legge. L'aggressione ha comportato il ricovero in ospedale delle guardie volontarie LIPU;

quello di Ischia è l'ennesimo episodio, tra i molti avvenuti anche di recente, di aggressione da parte di bracconieri a volontari o rappresentanti delle Forze dell'ordine nello svolgimento dei propri compiti di vigilanza antibracconaggio e tutela ambientale;

il fenomeno del bracconaggio nel nostro Paese è tale da mettere a rischio l'esistenza di numerose specie di fauna selvatica e danneggiare l'immagine del Paese, con danni reali e potenziali allo stesso turismo naturalistico. In alcune aree del nostro territorio - come lo stretto di Messina, le valli lombarde, l'arcipelago pontino campano, la Sardegna meridionale e le zone umide della Puglia - ha assunto dimensioni allarmanti. Basti ricordare che sul versante calabrese dello stretto di Messina si stima che vengono abbattuti, ogni anno, da bracconieri nascosti in bunker o, addirittura, nelle loro case, centinaia di rapaci in migrazione protetti, tra cui il falco pecchiaiolo, oppure nel casertano dove, nascosti in laghetti artificiali, molti dei quali gestiti dalla camorra, i bracconieri causano ogni anno la morte di oltre 6.000 uccelli protetti, tra i quali l'airone, i cavalieri d'Italia, i fenicotteri, i falchi di palude, i chiurli, le pittime reali e le garzette;

questo fenomeno registra la sua impennata durante la stagione venatoria, quando per carenza di controlli, molti cacciatori non esitano a cacciare specie protette e ad utilizzare mezzi impropri di richiamo e di offesa. I dati degli interventi messi a segno dal nucleo operativo antibracconaggio del Corpo forestale dello Stato sono esemplificativi del livello di irregolarità registrate; nel solo 2009 sono state conseguite 135 notizie di reato trasmesse all'autorità giudiziaria competente che hanno portato alla denuncia di ben 151 persone; sono state altresì sequestri 3428 mezzi illeciti quali trappole, archetti, lacci e reti, 33 richiami acustici a funzionamento elettromagnetico, 59 armi comuni di sparo, 805 esemplari di fauna deceduta e la liberazione di 374 capi di fauna selvatica. Dalle indagini effettuate il 52,32 per cento delle persone denunciate per bracconaggio nel 2009 risultavano non essere in possesso di licenza di porto d'armi;

questi dati pur confermando l'enorme impegno del Corpo forestale dello Stato e dei volontari delle organizzazioni protezioniste, come la Lega Italiana protezione uccelli LIPU e la Lega per l'abolizione della caccia LAC, sono ben lontani da debellare il fenomeno se consideriamo che nella sola provincia di Cagliari, quindi di una sola provincia italiana, gli uccelli catturati illegalmente sono almeno 600 mila all'anno;

tale gravità è confermata dal prestigioso settimanale «The New Yorker», che nel numero del 26 luglio 2010, ha dedicato una lunga inchiesta al fenomeno del bracconaggio agli uccelli migratori nel bacino del mediterraneo. Dall'inchiesta dal titolo «Emptying the skies» (cieli svuotati), a cura dello scrittore e reporter Jonathan Franzen, emerge un immagine desolante del nostro Paese considerato un buco nero per la fauna migratoria, perché responsabile del depauperamento dei migratori del mediterraneo con gravi conseguenze per tutto l'ecosistema regionale e per la nostra immagine internazionale;

per sradicare questo fenomeno occorre aggredire le cause che lo originano e queste sono in egual misura di natura economica, perché il bracconaggio alimenta un fondo mercato illegale di vendita nei mercati e nei ristoranti delle cosiddette «carni pregiate», utili per la preparazione di piatti tipici, e culturale perché, molto spesso, l'intreccio di queste pratiche venatorie con usi e tradizioni locali non le fanno percepire come illegali. Tra l'altro i dati sulla composizione socio demografica della popolazione venatoria evidenzia un quadro non confortante. Dei 900 mila cacciatori attuali il 40 per cento ha più di 60 anni e non ha mai avuto l'abilitazione all'uso delle armi. Oltre un terzo dei cacciatori italiani, quindi, non ha mai sostenuto l'esame di abilitazione all'uso delle armi, avendo la licenza di caccia da più di 40 anni quando l'abilitazione non era richiesta. Di conseguenza, non possiedono un'adeguata conoscenza delle leggi che regolamentano il settore;

in data 8 ottobre 2010, la Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome ha approvato lo schema di strategia nazionale per la biodiversità predisposta dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che diventa così operativa a tutti gli effetti. La strategia nazionale per la biodiversità oltre a confermare gli impegni assunti dall'Italia, con la ratifica della Convenzione sulla diversità biologica (Rio de Janeiro, 1992), per il raggiungimento dell'obiettivo di fermare la perdita di biodiversità entro il 2010, si pone come strumento di integrazione delle politiche nazionali sulla biodiversità, riconoscendo la necessità di mantenerne e rafforzarne la conservazione e l'uso sostenibile in quanto elemento essenziale per il benessere umano;

la tutela e l'uso sostenibile della biodiversità, che passa anche attraverso la promozione e il controllo della legalità ambientale e dunque la lotta al bracconaggio, è una priorità non solo ambientale ma anche economica per il nostro Paese essendo il turismo naturalistico, insieme a quello culturale, la ragione prima del forte appeal internazionale dell'Italia;

il bracconaggio rappresenta una delle cause prime del depauperamento della biodiversità nel nostro Paese che può essere debellato solo agendo in sinergia su più fronti, quello repressivo, educativo e della comunicazione -:

quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare, sia di carattere urgente che a medio e lungo termine, per contrastare il fenomeno del bracconaggio e se non ritengano opportuno istituire un tavolo interministeriale, anche con il Ministero dell'istruzione, dell'università e delle ricerca, affinché vengano avviate campagne di sensibilizzazione e formazione sulla questione. (5-03687)