ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03659

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 388 del 26/10/2010
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/09097
Firmatari
Primo firmatario: TRAPPOLINO CARLO EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 25/10/2010
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 25/10/2010
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 25/10/2010
VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 25/10/2010
GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 25/10/2010


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/10/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/11/2010
Stato iter:
17/02/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/02/2011
Resoconto SAGLIA STEFANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 17/02/2011
Resoconto TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/10/2010

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 02/11/2010

DISCUSSIONE IL 17/02/2011

SVOLTO IL 17/02/2011

CONCLUSO IL 17/02/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03659
presentata da
CARLO EMANUELE TRAPPOLINO
martedì 26 ottobre 2010, seduta n.388

TRAPPOLINO, VICO, SERENI, BOCCI, VERINI e GOZI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:


il polo chimico di Terni ha per anni rappresentato la più avanzata esperienza industriale nel settore degli alti polimeri. Tramite le fondamentali scoperte del premio Nobel Giulio Natta, il polo ternano si affermò a livello nazionale e internazionale. Nei centri di ricerca annessi alle industrie chimiche di Terni, Natta metterà a punto la sintesi del polipropilene isotattico. Successivamente, in quei laboratori vennero sviluppati i processi per la produzione delle fibre e del film in polipropilene in seguito commercializzati, rispettivamente, con la sigla Merak e la sigla Moplen;


la attuale produzione di polipropilene è stata, in tempi recenti, assicurata dalla multinazionale LyondellBasell, insediata in Italia con propri stabilimenti a Terni, Ferrara e Brindisi. Il 24 febbraio 2010 la società olandese ha comunicato ufficialmente di voler procedere alla dismissione del sito ternano, nonostante i risultati di eccellenza da questo conseguiti e gli utili registrati nel 2009 (oltre 9 milioni di euro). La decisione della multinazionale è il risultato di un piano di ristrutturazione mondiale conseguente alla crisi che avrebbe colpito, stando alle affermazioni della società, il settore mondiale dei polimeri;


la decisione della LyondellBasell si è immediatamente riversata sui 120 occupati (più 60 indiretti) dello stabilimento ternano e sulle altre quattro aziende ad essa collegate. La cessazione dell'attività di produzione del polipropilene da parte dell'industria olandese ha quindi messo una pesantissima e grave ipoteca sulle prospettive dell'intero polo chimico di Terni, in ragione delle caratteristiche di integrazione proprie della produzioni e del complesso delle funzionalità organizzative e di servizio del sito;


complessivamente, sono oltre 1.000 gli occupati diretti e indiretti coinvolti in questa crisi che, alla fine di settembre 2010, ha subito un'ulteriore accelerazione in relazione alle vicende legate alla Meraklon Yarn e Meraklon Spa, tanto da costringere istituzioni umbre e sindacati a rivolgersi al Ministero dello sviluppo economico per richiedere la convocazione urgente di un incontro «per un esame puntuale ed esaustivo della grave situazione che investe il Polo Chimico ternano»;


la ricerca di nuove soluzioni industriali per il polo chimico di Terni deve ribaltare la logica difensiva e di salvataggio. Quello che è decisivo è la possibilità di una nuova politica industriale capace di sperimentare modalità innovative per il rilancio di uno dei settori di base dell'industria italiana, avendo cognizione, tuttavia, della natura dei vincoli rappresentati sia dall'esaurimento dei fondi della legge n. 181 del 1989 a livello nazionale sia dall'approvazione nel 2007, da parte della Commissione europea, della «Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale» che per l'area ternana esclude la possibilità di finanziare gli investimenti delle grandi imprese;


all'interno del polo chimico ternano esistono tuttavia risorse tecnologiche e industriali per avviare un programma di reindustrializzazione e di sviluppo tale da rappresentare un driver di innovazione sui temi della sostenibilità e compatibilità ambientale della chimica moderna. Sono inoltre presenti, sempre all'interno del medesimo compendio produttivo, condizioni dimensionali, organizzative e di servizio in grado di attuare un programma di intervento compiuto e gestibile in una dimensione produttiva e finanziaria adeguata rispetto agli impegni che ciascuno dei soggetti coinvolti, pubblici e privati, potrebbe assumere;


lo schema di intervento per lo sviluppo industriale del polo chimico di Terni elaborato dalla regione Umbria prevede tre punti fondamentali: 1) un ruolo attivo e coordinato del Governo nazionale e delle istituzioni regionali e locali al fine di impegnare, a fianco del Ministro dello sviluppo economico, la Presidenza del consiglio in una vicenda che va oltre i confini regionali e presenta profili di rilevante interesse nazionale; 2) l'individuazione di un organismo tecnico di elevato standing che possa fungere da supporto nella costruzione del programma di sviluppo e da advisor rispetto alla selezione delle iniziative produttive; 3) la strutturazione di interventi coordinati pubblici e privati per l'attuazione del programma di sviluppo attraverso lo strumento dell'accordo di programma;


nel luglio 2010 il Ministero dello sviluppo economico, nel contesto istituzionale della sede stabile di concertazione tra governo e regioni, annunciò la presentazione di un programma di politica industriale incentrato su tre aree tecnologiche relative alla 1) chimica verde; 2) alla mobilità sostenibile; 3) al Made in Italy. Il programma - finalizzato alla proposizione di modelli e strumenti per lo sviluppo industriale di specifiche aree di crisi - avrebbe dovuto disporre delle risorse di cui alla delibera CIPE del 26 giugno 2009 per un importo pari a 300 milioni di euro -:

se il Ministro - al fine di affrontare la crisi del polo chimico di Terni con una strumentazione politica-amministrativa più adeguata e cogente rispetto al precedente protocollo di intesa del 5 agosto 2005 per lo sviluppo del territorio dei comuni di Terni e Narni siglato da Governo, regione, istituzioni locali, parti sociali ed imprese - intenda procedere alla definizione di un accordo di programma teso a mobilitare, a fronte di un piano di sviluppo, strumenti di intervento e risorse nazionali da destinare allo sviluppo industriale del polo e dell'intero settore della chimica della provincia di Terni, ciò anche in ragione dell'articolo 2, comma 2, della legge n. 99 del 23 luglio 2009 «Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia» che prevede l'attivazione di accordi di programma per sistematizzare attività, risorse ed iniziative industriali disponibili in maniera coordinata a fronte di situazioni che abbiano un impatto rilevante sulla politica industriale nazionale;


se il Ministro intenda - al fine di gestire la complessità di una situazione che richiede una gestione organica e coordinata di un programma di sviluppo industriale delle produzioni chimiche all'interno del sito ternano - incaricare l'Agenzia nazionale per l'attrazione di investimenti e lo sviluppo di impresa al fine di poter svolgere la funzione di advisor per il montaggio e la definizione del programma di sviluppo industriale, posto che la multinazionale LyondellBasell potrebbe rendere disponibile, a determinate condizioni, lo stabilimento ternano ad investitori anche nell'ottica della salvaguardia dei livelli occupazionali dell'azienda e dell'intero insediamento;


se la Presidenza del Consiglio intenda svolgere un ruolo di primo piano in un vicenda che, per la complessità delle relazioni e le forti potenzialità nel segmento della chimica verde, non può essere certamente costretta ad una dimensione locale.(5-03659)