ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03643

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 386 del 20/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: RAO ROBERTO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 20/10/2010


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 20/10/2010
Stato iter:
17/11/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 17/11/2010
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 17/11/2010
Resoconto ALBERTI CASELLATI MARIA ELISABETTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 17/11/2010
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/11/2010

SVOLTO IL 17/11/2010

CONCLUSO IL 17/11/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-03643
presentata da
ROBERTO RAO
mercoledì 20 ottobre 2010, seduta n.386

RAO. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato dagli organi di stampa, la situazione negli istituti penitenziari di Trento e Rovereto risulta ben oltre i criteri più elastici di «capienza tollerabile»;

i problemi, relativi al sovraffollamento, alle strutture fatiscenti, alla carenza di personale, denunciati ormai da molti anni, hanno raggiunto anche in Trentino, livelli di emergenza;

nel carcere di Trento, costruito 130 anni fa, la capienza è di 60 posti e i detenuti sono 145, di cui 63 in attesa di giudizio (ne consegue che vi siano addirittura tre detenuti in una cella di 7 metri quadrati): una situazione gravissima per la dignità di vita dei detenuti e per il sovraccarico di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria;

il nuovo carcere-modello di Spini di Gardolo, a nord di Trento, realizzato in tempi record, è chiuso per mancanza di agenti (quelli attuali sono soltanto 80), anche se la provincia ha speso 112 milioni di euro per costruirlo;

nonostante secondo il provveditore ne servano 250, la direzione generale ha previsto un incremento di sole 25 unità: un numero totalmente insufficiente, in previsione dell'annunciata operatività del carcere (con conseguente trasloco dei detenuti) dal 30 novembre 2010;

si tratta di una delle poche strutture detentive moderne non solo nella struttura, ma anche nell'approccio con i detenuti (grazie a strutture sportive, ricreative, di formazione e di lavoro): è giusto infatti che, accanto alla dimensione punitiva della pena, vi sia un'offerta di riabilitazione e di reinserimento sociale dei detenuti;

le nuove assunzioni, a livello nazionale, promesse dal Ministero della giustizia dovrebbero arrivare entro fine anno, ma, a fronte di 2 mila nuove unità, saranno almeno 1.500 in due anni le guardie che andranno in pensione;

le cose non vanno meglio a Rovereto: 78 uomini per 27 posti e 28 donne per una capienza di 16; tra l'altro, l'annunciata chiusura della struttura non farà che peggiorare la situazione, costringendo il personale a sobbarcarsi un trasferimento a Trento che non faciliterà la qualità del lavoro;

sempre a Rovereto, a fronte di 59 unità complessive, il servizio turno è svolto da appena 20 persone, assolutamente insufficienti per una popolazione di detenuti che risulta essere il doppio di quella tollerabile -:

quali urgenti ed efficaci misure intenda adottare al fine di risolvere concretamente la drammatica situazione sopra descritta. (5-03643)