ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03528

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 377 del 04/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: PALOMBA FEDERICO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 04/10/2010


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 04/10/2010
Stato iter:
06/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 06/10/2010
Resoconto PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 06/10/2010
Resoconto CALIENDO GIACOMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 06/10/2010
Resoconto PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/10/2010

SVOLTO IL 06/10/2010

CONCLUSO IL 06/10/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-03528
presentata da
FEDERICO PALOMBA
lunedì 4 ottobre 2010, seduta n.377

PALOMBA. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

rispondendo all'interpellanza urgente n. 2-00391 nella seduta del 18 giugno 2009, il Ministero rispose che era in gestazione un decreto in attuazione delle disposizioni previste dall'articolo 1, comma 404, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dall'articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133, nonché dal decreto legislativo 25 luglio 2006, n. 240, recante disposizioni volte ad attuare il decentramento del Ministero della giustizia. Secondo la bozza in itinere la riorganizzazione consentirebbe, però, di istituire, oltre alla già esistente direzione generale per l'attuazione dei provvedimenti giudiziari - incaricata di dare esecuzione ai provvedimenti emessi dall'autorità giudiziaria minorile - la direzione generale per la formazione e le attività internazionali, incaricata di attendere alla formazione e specializzazione del personale addetto ai servizi minorili e ai compiti di autorità centrale per le convenzioni internazionali in materia di protezione dei minori, in merito alla quale l'ordinamento individua delle peculiari funzioni anche di rilievo internazionale. In alternativa, però, alla direzione generale per la formazione e le attività internazionali sarà valutata anche la possibilità di mantenere in essere la direzione generale che si occupa della gestione del personale;




da notizie ufficiose ma attendibili si apprende che il decreto del Presidente della Repubblica sulla giustizia minorile, già annunciato nel 2008 e poi accantonato anche per le critiche ricevute da operatori del settore ed esperti, nonché dallo stesso capo del dipartimento e dai dirigenti, sarebbe attualmente in fase di ultima redazione presso gli uffici del Ministero secondo una versione che non si discosterebbe sostanzialmente dalla precedente versione, contraddicendo le assicurazioni all'epoca pubblicamente fornite dal Ministro e le aperture del sottosegretario in occasione della discussione sull'interpellanza urgente, in particolare nel punto in cui verrebbero eliminate e/o frammentate tra organi degli altri dipartimenti esistenti le funzioni della giustizia minorile, col risultato che una materia sino ad oggi organizzata e gestita unitariamente secondo criteri di assoluta e forte specificità sarebbe adesso «governata» da ben tre dipartimenti;

ciò configurerebbe se venisse confermato parrebbe a dir poco un esempio unico di irrazionalità organizzativa ed amministrativa, con inevitabili inefficienze e maggiorazioni di spesa, ben lontano dai risparmi auspicati, ostacolando in modo decisivo lo svolgimento delle specifiche funzioni della giustizia minorile già richiamate ed illustrate nell'interpellanza sopra richiamata, i cui pregi si richiamano ancora brevemente in quanto l'autonomia di quelle funzioni si radica e trova espressione nell'attuale concreta ed evidente specializzazione, a sua volta sostenuta ed avvalorata da una lunga tradizione virtuosa, esprimente una cultura carceraria veramente ispirata al principio costituzionale della rieducazione ed al principio di minima offensività della pena e del processo attraverso la sospensione del processo e messa alla prova, assistita dagli assistenti sociali altamente qualificati ed incardinati nell'USSM, che hanno favorito l'esito positivo nei tre quarti dei casi con conseguente forte abbattimento della recidiva minorile: tutto ciò nel nome della peculiarità dei soggetti (i minori entrati nel circuito penale minorile) al centro dell'attività e dell'attenzione del DGM;

l'esigenza di tale specializzazione, unanimemente riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, ha consentito di porre in campo tecniche notevolmente efficaci di gestione trattamentale intra ed extracarceraria dei minori che costituiscono esempi significativi di innovazione in merito alla giustizia riparativa: basti pensare che l'irrilevanza del fatto è già trasfusa nell'ordinamento generale (competenza penale del giudice di pace) e che allo stesso fine si studia attentamente anche l'istituto della «messa in prova»;

pertanto, gli istituti penali previsti nell'ordinamento minorile, quali le comunità, i centri di prima accoglienza, gli uffici di servizio sociale, gli educatori e la gestione delle professioni di ausilio specialistico (psicologi, psichiatri, e altri) devono, per la loro spiccata specificità, continuare a rimanere in una linea di comando unica, facente capo esclusivamente al dipartimento della giustizia minorile;

peraltro, l'adempimento dell'obbligo di riduzione delle spese contenuto nella legge finanziaria che ha previsto le riduzioni delle strutture e degli incarichi nella pubblica amministrazione, ben può, a giudizio dell'interrogante, essere conseguito attraverso la riduzione da tre a due delle direzioni generali accorpando le funzioni, ma al tempo stesso mantenendone il radicamento nel DGM ed il decentramento oggi in atto (fermo restando l'incardinamento degli istituti decentrati nelle due direzioni generali sempre incardinate nel DGM), al quale corrispondono risparmi sicuri, essendo questo decentramento basato su uffici dirigenziali di livello non generale; questa fu la soluzione di equilibrio già da tempo prospettata dall'interrogante e da essi valutata positivamente -:

se non ritenga il Ministro, tenendo conto delle molte sollecitazioni ricevute e delle specifiche caratteristiche della materia (già apprezzate dallo stesso Ministro) la quale richiede d'essere organizzata con strutture autonome e sulla base di una forte specializzazione delle funzioni e del personale, di dover non accettare alcuna ipotesi di smembramento, neppure parziale, della giustizia minorile, semmai realizzando l'unico risparmio possibile e non funzionalmente negativo costituito dalla riduzione delle direzioni generali da tre a due con l'accorpamento in esse di tutte le funzioni minorili in atti, fermo restandone l'incardinamento nel DGM e la gestione ad esso ricollegata di tutte le strutture periferiche minorile, quale unico modo per salvaguardare i grandi risultati della giustizia minorile, eventualmente previamente procedendo alla acquisizione dei dati operativi e dei risultati elaborati dall'ufficio studi e formazione del Dipartimento nonché alle audizioni del caso, che potrebbero riguardare l'associazione dei giudici per i minori e la famiglia, le organizzazioni rappresentative degli operatori della giustizia minorile ed espressioni della cultura italiana, universitaria e professionale.(5-03528)