ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03526

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 377 del 04/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: BONAVITACOLA FULVIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/10/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/11/2010
Stato iter:
09/11/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/11/2010
Resoconto MENIA ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 09/11/2010
Resoconto BONAVITACOLA FULVIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/10/2010

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 09/11/2010

DISCUSSIONE IL 09/11/2010

SVOLTO IL 09/11/2010

CONCLUSO IL 09/11/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03526
presentata da
FULVIO BONAVITACOLA
lunedì 4 ottobre 2010, seduta n.377

BONAVITACOLA e IANNUZZI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

come comprovato da recenti accadimenti, riportati da svariati organi d'informazione locale e nazionale, la situazione di emergenza nello smaltimento dei rifiuti in regione Campania è ben lungi dall'essere superata;

sulla base dei dati ufficiali fin qui disponibili in Campania il totale di produzione annua è pari a tonnellate 2.567.642, di cui 1.997.303 di rifiuti indifferenziati e 570.339 di rifiuti differenziati (22,21 per cento del totale annuo complessivo);

il trend di crescita della raccolta differenziata rimane piuttosto lento e presenta un quadro alquanto differenziato fra le diverse province della regione: Salerno (38,31 per cento); Avellino (36,50 per cento); Benevento (26,59 per cento); Napoli (18,04 per cento); Caserta (13,25 per cento);

a fronte di questi dati spiccano gli esiti del tutto deludenti della capacità di smaltimento del termovalorizzatore di Acerra, con due linee su tre in blocco quasi permanente (con conseguente trattamento di rifiuti ridotto ad un terzo delle 600.000 tonnellate/anno previste a pieno regime);

altrettanto critica è la situazione delle discariche oggi attive - (Savignano (Avellino), S.Arcangelo Trimonte (Benevento), S.Tammaro (Caserta), Chiaiano (Napoli), Terzigno-Cava Vitiello (Napoli) - che a fronte di una capienza complessiva di 4.800.000 tonnellate hanno una residua disponibilità ricettiva di circa 1.600.000 tonnellate;

la capacità ricettiva residua delle discariche attive, conseguentemente, è in fase d'imminente saturazione, mentre permane l'assenza di concrete iniziative volte all'individuazione delle discariche occorrenti a gestire la fase intermedia fino alla realizzazione di un'idonea rete impiantistica di termovalorizzazione; unica eccezione riguarda l'ostinazione ad aprire un sito nel comune di Terzigno, del tutto inaccettabile per le insostenibili ricadute ambientali in un'area di grande valenza paesaggistica nella cinta vesuviana;

l'attuale quadro normativo statale sottopone la Campania ad un persistente commissariamento surrettizio, dando luogo, ad avviso degli interroganti, ad un immotivato regime differenziato nei confronti di tutte le altre regioni, posto, sempre secondo gli interroganti, anche in violazione dei princìpi costituzionali a base del nostro ordinamento istituzionale;

infatti, la Campania è l'unica regione dove è stata proclamata per legge la chiusura della fase di emergenza, ma dove non trova applicazione la normativa statale dettata dal codice dell'Ambiente approvato con decreto legislativo n. 152 del 2006, con grave compromissione delle legittime prerogative dei comuni, nonostante le più recenti modifiche della legislazione regionale introdotte con l'articolo 1 comma 68 della legge regione Campania n. 2 del 2010 (finanziaria regionale per l'anno 2010) -:

se risultino acquisiti, da parte delle fonti istituzionali all'uopo proposte (ISPRA e SIGER), dati più aggiornati sulla produzione e modalità di smaltimento dei rifiuti in Campania, visto che quelli fin qui resi noti sono riferiti ancora all'anno 2008 ed in caso affermativo, se si intenda renderli noti anche in forma disaggregata fra raccolta differenziata ed indifferenziata, nonché per aree territoriali;

se sia stato effettuato, da parte dell'unità stralcio, l'accertamento economico della massa attiva e passiva connessa alla gestione dell'emergenza, come previsto dall'articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 195 del 2009, convertito dalla legge n. 26 del 2010; nonché connessa alla gestione del termovalorizzatore di Acerra, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, del decreto-legge n. 195, convertito dalla legge n. 26 del 2010;

quale residua capacità ricettiva sia garantita dalle discariche allo stato attive in ambito regionale e quale sia il prevedibile arco temporale di definitiva saturazione;

se la regione Campania e le relative province, in questa fase di riesplosa emergenza, abbiano chiesto all'unità operativa utili attività di supporto in materia di gestione del ciclo dei rifiuti in Campania, ai sensi dell'articolo 4, comma 3, del decreto-legge n. 195 del 2009, convertito dalla legge n. 26 del 2010;

quali iniziative, anche indipendentemente da eventuali sollecitazioni delle istituzioni locali, siano state intraprese dalla Protezione civile nell'attuale fase di riacutizzarsi dell'emergenza rifiuti in Campania;

se siano state intraprese iniziative a livello di Governo centrale per evitare la prevista apertura di una nuova megadiscarica nel comune di Terzigno (località Cava Vitiello) in considerazione dei gravi effetti che ne deriverebbero per un'area a forte valenza paesaggistica ricadente nel Parco nazionale del Vesuvio;

se risulti effettuato il collaudo del termovalorizzatore di Acerra nei termini previsti dall'articolo 8 del decreto-legge n. 195 del 2009 convertito dalla legge n. 26 del 2010, ed in caso affermativo, con quali esiti e conseguenze in ordine alla sua proprietà e modalità di gestione;

quali siano i dati sulle emissioni degli scarichi inquinanti in atmosfera, comparati a quelli previsti dall'atto di messa in esercizio del termovalorizzatore di Acerra;

quali siano stati i quantitativi di rifiuti effettivamente smaltiti dall'impianto di Acerra dall'entrata in esercizio all'attualità;

se risultino accertate le ragioni del frequente fermo di singole linee all'impianto di Acerra, ed in caso affermativo, quali siano i tempi di fermo che fino a questo momento hanno interessato, distintamente, ognuna delle tre linee operative;

se il Governo abbia effettuato un bilancio degli effettivi esiti applicativi della provincializzazione del ciclo dei rifiuti disposta dal decreto-legge n. 195, convertito dalla legge n. 26 del 2010 e quali correttivi intenda apportare, anche alla luce delle ripetute e generalizzate sollecitazioni delle amministrazioni provinciali campane;

se sia stato effettuato dall'unità di missione il calcolo delle posizioni debitorie dei comuni nei confronti della gestione straordinaria della fase emergenziale, con rilascio della certificazione prevista dall'articolo 12, comma 2, del decreto-legge n. 195 convertito dalla legge n. 26 del 2010; ed in relazione a tale argomento, se sia stato emanato il regolamento attuativo con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dalla norma citata;

se e quali iniziative il Governo intenda intraprendere per garantire il prosieguo della realizzazione del termovalorizzatore nel comune di Salerno (le procedure sono state avviate per iniziativa della Presidenza del Consiglio ex ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3639 e 3641 del 2008), a partire dall'attività già posta in essere dallo stesso comune in fase di supporto al commissario delegato sindaco di Salerno p.t., garantendo le prerogative dello stesso comune in funzione di soggetto attuatore dell'impianto, nel quadro di un accordo di leale cooperazione istituzionale con la regione Campania e le province interessate.
(5-03526)