ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03499

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 375 del 29/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 29/09/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
RAZZI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
GIULIETTI GIUSEPPE MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 29/09/2010
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
MURA SILVANA ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
PORCINO GAETANO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
FAVIA DAVID ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI 29/09/2010
MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI 29/09/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 29/09/2010
Stato iter:
30/09/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/09/2010
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2010
Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 30/09/2010
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/09/2010

SVOLTO IL 30/09/2010

CONCLUSO IL 30/09/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-03499
presentata da
FRANCESCO BARBATO
mercoledì 29 settembre 2010, seduta n.375

BARBATO, DI PIETRO, DONADI, CAMBURSANO, ZAZZERA, RAZZI, PALADINI, MESSINA, ROTA, ANIELLO FORMISANO, PIFFARI, GIULIETTI, BORGHESI, PALAGIANO, MURA, EVANGELISTI, PORCINO, FAVIA, PALOMBA, DI STANISLAO, CIMADORO, DI GIUSEPPE, LEOLUCA ORLANDO e MONAI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:



la società Atlantis World Gioco Legale Ltd con sede in Inghilterra, attraverso una propria stabile organizzazione in Italia, risulta concessionaria per la gestione telematica degli apparecchi da intrattenimento (cosiddette slot machines) di cui all'articolo 110, comma 6, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza;


tale società è controllata attraverso una complessa struttura da società off- shore dei Caraibi. Solo il 5 per cento è di soci italiani identificabili (Sapamet, consorzio riferibile ai dirigenti dei gestori del sindacato delle slot-machines) mentre nessuno sa veramente chi è la persona fisica proprietaria del restante 95 per cento. In particolare, la Hoshi Okara Corporation ltd controlla l'82 per cento mentre il restante 13 per cento è nelle mani della Uk Atlantis Holding Plc. Hoshi Okara è una società delle Antille che secondo alcune notizie di stampa sarebbe riferibile a Francesco Corallo. A L'espresso nel 2004 lo stesso Francesco Corallo ha dichiarato che nel controllo c'erano altri soggetti finanziari. La società UK Atlantis Holding Pie che detiene il 13 per cento è invece controllata da società con sede nello Stato caraibico di Saint Lucia (la Corporated Management St. Lucia possiede il 99,9 per cento mentre la Corporate Management Inc. ne ha una minima quota dello 0,01 per cento). Entrambe le società sono riconducibili al signor James Walfenzao, professionista che, secondo notizie recentemente riportate dalla stampa, agirebbe in nome e per conto di un trust appartenente a Francesco Corallo;


non c'è trasparenza sulla reale proprietà e l'unico nome di una persona fisica che sostiene di essere socio in proprio della Atlantis Gioco Legale Ltd concessionaria dell'Azienda autonoma dei monopoli di Stato AAMS nel controllo del gioco legale, è quello di Francesco Corallo, il figlio di Gaetano Corallo, il quale è stato condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso in primo e secondo grado, accusa che è stata trasformata - dopo una serie di monunciamenti della Cassazione - in associazione a delinquere semplice: la condanna a sette anni e mezzo era legata proprio alla scalata dei casinò italiani da parte di soggetti legati al clan mafioso di Nitto Santapaola, boss di Catania che sarebbe stato fotografato con Gaetano Corallo a Saint Marteen, Antille olandesi, dove allora Gaetano gestiva un casino e dove oggi il figlio Francesco gestisce altri tre diversi casino;

in base a notizie riportate dalla stampa, il predetto Francesco Corallo sarebbe stato a sua volta indagato più volte dalla procura di Roma per traffico di droga e riciclaggio e - anche se le indagini sono state archiviate - negli atti sarebbe comunque definito più volte come soggetto legato al clan di Benedetto Santapaola, capo assoluto della mafia catanese. Molte informative della Guardia di finanza e della polizia riguardano i rapporti suoi e di suo padre con il medesimo clan Santapaola e con Marco Marino Diodato, ex militante neofascista, sposato con la figlia del dittatore Hugo Banzer in Bolivia e arrestato per traffico di droga e per gioco illegale (proprio con le slot machine) nel Paese sudamericano. Diodato e Francesco Corallo erano indagati nel medesimo procedi - erano in affari insieme nelle slot machine in Bolivia;


la procura della Corte dei conti ha citato in giudizio la Atlantis World, assieme ad altri nove concessionari, contestando violazioni degli obblighi del concessionario, che non aveva provveduto a collegare le macchinette per permetterne il controllo in tempo reale, come previsto dalla legge e che non aveva versato all'Erario ingenti somme relative al prelievo erariale dovuto sui proventi dei citati apparecchi di gioco. Ad Atlantis Word e ai suoi controllori inadempienti dell'AAMS, la Corte dei Conti contesta un ammontare pari a circa 32 miliardi di euro complessivi per inadempimenti degli obblighi relativi ai livelli di servizio previsti dalle convenzioni di concessione;


in base a notizie riportate dalla stampa, la società Atlantis si sarebbe avvalsa, a suo favore, di un'estesa rete di rapporti politici;


in particolare, fino ad alcuni anni fa la società Atlantis era rappresentata in Italia da Amedeo Laboccetta, il quale è stato ascoltato dal pubblico ministero di Potenza, dottor Henry Woodcock, in ordine al contenuto di intercettazioni telefoniche nel corso delle quali lo stesso Laboccetta avrebbe dichiarato, rivolgendosi a Francesco Proietti Cosimi, la sua volontà di attivarsi presso l'allora direttore dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, Giorgio Tino, per evitare la decadenza della società Atlantis dalla concessione a causa delle predette irregolarità nel riversamento all'Erario dei proventi di gioco; in tali telefonate - secondo notizie di stampa - Francesco Proietti, indirizzava Amedeo Laboccetta, da Gabriella Alemanno, vicedirettore dei Monopoli di Stato e poi promossa a capo dell'Agenzia del territorio. Proietti - secondo quanto riportato dall'Espresso - dice al telefono a Laboccetta che si lamentava per Patteggiamento dei Monopoli i quali minacciavano la revoca della concessione: «lo cerco per telefonino e gli dico che (...) è sta storia», riferendosi al direttore dell'AAMS Giorgio Tino;


la procura della Corte dei Conti ritiene che il direttore dell'AAMS di allora Giorgio Tino, la sua collaboratrice Anna Maria Barbarito e il responsabile del settore slot Antonio Tagliaferri, hanno avallato le violazioni di Atlantis agli obblighi di servizio;

la convenzione per la concessione ad Atlantis World Rti (che vale da sola decine di milioni di euro e permette di incassarne altrettanti alla società, che stava quotandosi in borsa a Londra proprio grazie alla concessione medesima) è stata siglata senza richiedere alla prefettura gli accertamenti ai fini della cosiddetta informativa interdittiva antimafia che solitamente viene chiesta per appalti superiori ai 5,2 milioni di euro mentre in questo caso si parla di centinaia di milioni se non di miliardi di euro. L'informativa prefettizia solitamente coinvolge negli accertamenti gli uffici della direzione investigativa antimafia, che ben conoscono la famiglia Corallo, e che invece non sono stati sollecitati;


successivamente, la concessione è stata prorogata due volte (ultimamente fino al maggio 2011) sempre senza alcuna richiesta della cosiddetta informativa interdittiva antimafia, da non confondere con il comune certificato antimafia;


appare dunque urgente che il Governo si attivi responsabilmente per assicurare l'assoluto rispetto della normativa e la massima chiarezza in un settore, quello delle slot machine, che, oltre a costituire una delle maggiori fonti di entrate per l'Erario, movimenta un ingentissimo giro d'affari e costituirebbe, secondo numerose ipotesi investigative, una fonte di enormi profitti per le organizzazioni mafiose;


a ciò si aggiunge che il quadro normativo relativo alla disciplina delle concessioni per la gestione telematiche per gli apparecchi di gioco risulta particolarmente complesso, ed è stato oggetto di numerose modifiche: in particolare l'articolo 12, comma 1, lettera l), del decreto-legge n. 39 del 2009, ha previsto l'introduzione di un nuovo sistema di gioco costituito dal controllo remoto del gioco attraverso videoterminali, che avrebbe dovuto comportare l'avvio, da parte dell'AAMS, delle procedure per un nuovo affidamento in concessione della rete, entro il termine inizialmente fissato al 15 settembre 2009 dall'articolo 21, comma 7, del decreto-legge n. 78 del 2009, e successivamente prorogato al 16 maggio 2011 dall'articolo 2, comma 2-sexies, del decreto-legge n. 40 del 2010;

l'accavallarsi dei predetti interventi normativi rende quindi necessario eliminare ogni dubbio in merito alla disciplina vigente in materia, in particolare per quanto riguarda la durata delle concessioni in essere ed il loro rinnovo -:

se non ritenga opportuno richiedere immediatamente gli accertamenti antimafia alla prefettura e approfondire ulteriormente, anche ai fini della scadenza e del rinnovo delle concessioni, gli inquietanti fatti indicati in premessa, in particolare se ritenga che la società Atlantis disponga dei titoli previsti dalla normativa antimafia per poter essere titolare di una concessione relativa alla gestione dei giochi da intrattenimento, essendo riconducibile a soggetti per i quali sussiste il sospetto di legami con la criminalità organizzata, se risulti che la Guardia di finanza abbia compiuto accertamenti nei confronti della società Atlantis, o di entità che la controllano, direttamente o indirettamente, e se il personale della Guardia di finanza che avrebbe compiuto tali accertamenti sia stato successivamente oggetto di penalizzazione a differenza dei dirigenti amici della Atlantis World, che sono stati promossi, quale sia la scadenza ultima delle concessioni in essere, se se ne preveda l'automatico rinnovo, e quali misure di sua competenza intenda adottare per assicurare l'assoluta legalità e la massima trasparenza nel settore.(5-03499)