ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03485

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 375 del 29/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: DE PASQUALE ROSA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/09/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 29/09/2010
Stato iter:
07/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/02/2012
Resoconto ROSSI DORIA MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 07/02/2012
Resoconto DE PASQUALE ROSA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/09/2010

DISCUSSIONE IL 07/02/2012

SVOLTO IL 07/02/2012

CONCLUSO IL 07/02/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03485
presentata da
ROSA DE PASQUALE
mercoledì 29 settembre 2010, seduta n.375

DE PASQUALE. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

negli istituti professionali, contrariamente a quanto annunciato e cioè ad un incremento della didattica laboratoriale che dovrebbe favorire la formazione di personale specializzato, pronto per l'immissione nel mondo del lavoro, in realtà dal corrente anno scolastico 2010/11 si evidenziano diverse incongruenze;

nel settore Moda si assiste al pressoché totale azzeramento della professionalizzazione a causa della drastica riduzione delle ore delle materie specifiche del settore (disegno e storia della moda, laboratorio di modellistica e confezione). Infatti disegno e storia della moda passa dalle attuali 6 ore a 3 ore settimanali, mentre, peggio ancora, il laboratorio di modellistica e confezione passa dalle attuali 8 ore a sole 3 ore settimanali;

sparisce totalmente la confezione di abiti o comunque di prototipi che consentiva invece di verificare la fattibilità del progetto, e la modellistica, ridotta a sole tre ore settimanali e non più supportata dalla confezione è impensabile che possa dare una anche minima preparazione di base;

le schede disciplinari predisposte dal Ministero prevedono che la materia laboratorio di modellistica e confezione sia totalmente stravolta e diventi puramente teorica (anziché, appunto, un «laboratorio») con specifiche competenze relative alla sicurezza e all'uso dei macchinari (non si sa chi e come potrà farli conoscere ed usare). Si perde del tutto la componente tecnico-pratica, che invece dovrebbe caratterizzare tale insegnamento;

l'inserimento di fisica e chimica, nel curricolo di corsi, come quelli di moda o grafica, rispetto ai quali tali materie sono incongrue, oltretutto perché inserite all'interno dell'area di indirizzo, con cui non sembra abbiano alcuna attinenza. Trattasi di discipline che richiedono l'allestimento di laboratori specifici, dotati di lavabi, banconi piastrellati e materiale per gli esperimenti, cioè attrezzature che attualmente, come è evidente, non esistono;


a Firenze, ad esempio, nell'Istituto Tornabuoni Cellini, all'inizio del corrente anno scolastico sono stati inaugurati due nuovi laboratori di modellistica e confezione che risulteranno in breve tempo inutilizzabili, date le poche ore a disposizione, che non consentono, in effetti, una didattica laboratoriale. Al contrario, dovranno essere creati ex novo laboratori di chimica e fisica, attualmente inesistenti e non si comprende con quali risorse questi laboratori dovrebbero essere allestiti -:

al 3o anno, quello cosiddetto «professionalizzante», le ore delle materie tecnico pratiche (5 settimanali), sono comunque insufficienti per offrire competenze di base (le 10 ore attuali sono comunque dimezzate);

la quota oraria prevista per l'alternanza scuola-lavoro in azienda (al 4o e 5o anno per un totale di 130 ore) che dovrebbe contribuire in maniera determinante alla formazione e che viene fatta passare come una novità introdotta dalla riforma, in realtà non è affatto una novità in quanto attualmente gli alunni integrano il percorso formativo svolto dagli esperti del settore con 350/400 ore di stage aziendale;

inoltre sparisce la qualifica regionale che gli alunni potevano ottenere al compimento del percorso formativo. In ogni caso viene da chiedersi quale azienda possa mai essere interessata ad accogliere stagisti così poco preparati da un punto di vista professionale;

flessibilità e autonomia definite come lo strumento che dovrebbe permettere ai singoli istituti di potenziare le materie di indirizzo al fine di rispondere alle esigenze del territorio, sono in realtà inattuabili perché pongono tali e tante condizioni (ad esempio il potenziamento di certe discipline può essere effettuato purché non crei esubero in ambito provinciale), che difficilmente le scuole potranno utilizzarle, oltretutto in assenza di specifiche indicazioni;

quali urgenti ed indispensabili provvedimenti il Ministro interrogato intenda adottare affinché nei professionali settore moda, la riforma non disperda un patrimonio di conoscenze e tradizioni di decenni, che si è concretizzato, nel tempo, anche mediante l'acquisizione di ingenti capitali fissi, quali laboratori di confezione dotati di specifici e costosi macchinari;

quali azioni il Ministro intenda porre in essere al fine di non penalizzare tutti i settori dell'istruzione professionale, che sinora presentava scuole di eccellenza che preparavano adeguatamente gli alunni, come viene anche confermato dalle aziende dove si svolgevano gli stage, posto che le modifiche introdotte, con troppe materie teoriche e poca professionalizzazione, sfavoriscono l'inserimento lavorativo degli studenti, che si presenteranno sul mercato del lavoro privi di adeguata preparazione professionale.(5-03485)