ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03442

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 372 del 22/09/2010
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/09/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCUZZI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2010
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 27/09/2010
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 27/09/2010
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 27/09/2010
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 27/09/2010


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 22/09/2010
Stato iter:
16/11/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/11/2010
Resoconto GALAN GIANCARLO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 16/11/2010
Resoconto CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/09/2010

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 28/09/2010

DISCUSSIONE IL 16/11/2010

SVOLTO IL 16/11/2010

CONCLUSO IL 16/11/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03442
presentata da
SUSANNA CENNI
mercoledì 22 settembre 2010, seduta n.372

CENNI, CECCUZZI, OLIVERIO, SERVODIO, MARCO CARRA, BRANDOLINI e FIORIO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
il «vino nobile di Montepulciano» rappresenta uno dei prodotti d'eccellenza del nostro paese; viene realizzato in Toscana, nel territorio del comune di Montepulciano, in provincia di Siena, da uva di tipologia sangiovese;
il vino nobile di Montepulciano ha ottenuto la denominazione Doc nel 1966 e la Docg nel 1980 e rappresenta uno dei prodotti di assoluta eccellenza dell'agroalimentare toscano;
la produzione media annua di tale vino, per la cui realizzazione sono impiegati oltre 1.000 addetti, è di circa 10 milioni di bottiglie per un fatturato di circa 60 milioni di euro. Viene esportato il 68 per cento della sua produzione: 28 per cento in Germania, 26 per cento in Svizzera, 18 per cento negli Stati Uniti e il 17 per cento nei Paesi europei;
nel Regolamento Unione europea n. 401 del 2010 della Commissione, del 7 maggio 2010, pubblicato in Gazzetta Ufficiale legge n. 117 dell'11 maggio 2010 che modifica e rettifica il Regolamento CE n. 607/2009 della Commissione recante modalità di applicazione del regolamento CE n. 479/2008 per quanto riguarda le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali, l'etichettatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli, è stata eliminata la dicitura «Vino Nobile» ed è rimasta soltanto «Montepulciano»;
da tale modifica risulterebbe quindi che il «nome della denominazione di origine protetta non essere più (come nei precedenti regolamenti Ue del 2002 e 2009) «Vino Nobile di Montepulciano» ma soltanto «Montepulciano»;
la variazione di denominazione, secondo il consorzio di tutela del vino nobile di Montepulciano (che ha presentato al riguardo un ricorso al Tribunale dell'Unione europea) potrebbe provocare gravissimi danni economici e di immagine al prodotto stesso, soprattutto in vista del riordino delle denominazioni che la Commissione europea sta predisponendo per il 2014;
il rischio ventilato è infatti quello che vengano accomunate sotto una unica denominazione il «Vino Nobile di Montepulciano» (dove il termine Montepulciano fa riferimento alla zona di produzione) e il «Montepulciano d'Abruzzo» (dove il termine Montepulciano non rappresenta una indicazione geografica ma il nome di una varietà di vite, la cui produzione è ampiamente diffusa in Italia);
il riconoscimento della denominazione «Montepulciano d'Abruzzo» (che ha ottenuto in Italia la Doc nel 1968) avrebbe già prodotto, secondo il consorzio di tutela, ricadute negative per il vino nobile di Montepulciano in quanto i consumatori, soprattutto di altre nazioni, potrebbero mettere spesso in diretta connessione il termine «Montepulciano» con la zona di produzione toscana, non avendo la completa consapevolezza delle significative differenze tra i due prodotti, destinati oggettivamente a soddisfare target di mercato diversi sotto il profilo delle qualità organolettiche e della produzione (il nobile ha un «disciplinare» rigoroso e un territorio di raccolta limitato), dei costi, dei canali di distribuzione e dell'immagine;
l'eterogeneità dei criteri di riconoscimento delle denominazioni, la preferenza accordata all'utilizzo dei nomi dei vitigni e la coesistenza di denominazioni simili per contrassegnare prodotti differenti promuove inevitabilmente una concorrenza squilibrata, controproducente per le aziende e per i consumatori, limitando al tempo stesso le azioni di promozione soprattutto a livello internazionale;
proprio in questa direzione è significativo rimarcare come lo stesso consorzio di tutela del vino nobile di Montepulciano abbia investito ingenti finanziamenti (secondo organi di stampa 3 milioni di euro negli ultimi dieci anni) per registrare il marchio «vino nobile» nei paesi extraeuropei come gli Stati Uniti ed il Giappone. Risorse che potrebbero essere vanificate con l'introduzione delle nuove indicazioni regolamentari europee;
con la finalità di garantire una più efficace tutela delle denominazioni europee rispetto alla concorrenza internazionale la Commissione europea aveva circoscritto nel 2009 (con il citato regolamento (CE) n. 607 del 2009 modificato dall'attuale regolamento (CE) n. 401/2010), attraverso il rinvio a due appositi allegati, il numero di nomi di varietà di uve da vino o loro sinonimi il cui utilizzo è consentito in etichetta nonostante tali nomi o sinonimi figurino in una indicazione d'origine protetta o una indicazione geografica protetta. Per completezza d'informazione va segnalato che comunque la scelta di inserire «vino nobile di Montepulciano» nella parte «B» dell'allegato XV (in cui il nome del vino è in relazione sia al luogo di produzione sia alla tipologia di uva utilizzata) e non nella sezione «A» (dedicata ai vini il cui nome indica la zona di provenienza ma non ha alcuna correlazione con la tipologia di uva utilizzata) non soddisfaceva pienamente i produttori ed il consorzio del vino nobile che in un incontro presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nel gennaio 2010 avevano espresso perplessità riguardo a tale decisione;
risulta quindi evidente che le già citate modifiche inserite successivamente nel Regolamento Unione europea n. 401/2010, che hanno portato allo spostamento nella parte «A» dell'allegato sopracitato ma con la sola dicitura «Montepulciano», possano ulteriormente penalizzare, come sostenuto dal consorzio di produzione, il «vino nobile a favore di quello "d'Abruzzo"»;
tale evenienza che è stata comunque smentita, ripetutamente a mezzo stampa dallo stesso Ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan il 13 settembre scorso: «non c'è alcun rischio per il Vino Nobile di Montepulciano, né di anonimato, né di declassamento. Montepulciano è il nome geografico delle tre denominazioni d'origine (Vino Nobile di Montepulciano, Rosso di Montepulciano, Vin Santo di Montepulciano) riferite al territorio del comune di Montepulciano. Tali denominazioni - ha proseguito il Ministro - non sono assolutamente scomparse dalla protezione comunitaria, tant'è che risultano tutte iscritte nel registro comunitario delle Dop e Igp dei vini, come si evince anche dalla banca dati online della Commissione europea "E-Bacchus". Il Regolamento Ue n. 401/2010 della Commissione, che modifica e rettifica il regolamento n. 607/2009, ha rafforzato la protezione delle tre denominazioni, in quanto l'uso del nome della varietà di vite Montepulciano è stato limitato, a livello di deroghe bloccate, unicamente all'Italia. Un passaggio normativo che ha permesso di non estendere la deroga all'Australia che ne aveva già fatto richiesta alla Commissione Europea»;
il Ministro ha preannunciato un incontro risolutivo sul tema con il Consorzio medesimo -:
se, in merito a quanto esposto in premessa, il Ministro confermi l'esclusione del rischio di declassamento del «vino nobile di Montepulciano» rispetto a quanto pubblicato con il Regolamento (CE) n. 401/2010;
se il Ministro ritenga di escludere che, con il riordino delle denominazioni che la Commissione europea sta predisponendo per il 2014, il «vino nobile di Montepulciano» possa subire ricadute negative per ciò che riguarda il nome, l'immagine, la promozione, la produzione a vantaggio di altre tipologie di vini che contengono nella propria denominazione il nome «Montepulciano»;
se il Ministro intenda incontrare il Consorzio, gli amministratori locali, la regione Toscana, e quali iniziative ritenga utile promuovere onde evitare i rischi sopra richiamati e tranquillizzare i produttori e le comunità locali.
(5-03442)