SIRAGUSA. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
in data 29 luglio 2010 la Keller Elettromeccanica s.p.a, industria metalmeccanica di Palermo, ha comunicato con raccomandata ai lavoratori «l'indispensabile ed indifferibile necessità di dover procedere a risolvere, causa cessazione di attività, il rapporto di lavoro con la totalità degli impiegati ed operai attualmente in forza nel sito di Carini (PA). I due siti occupano complessivamente 509 dipendenti, esclusi i dirigenti, così distribuiti: n. 242 operai e 85 impiegati nell'unità produttività di Villacidro (VS) e n. 172 operai e 30 impiegati in quella di Carini (PA). La scelta industriale di cessare l'attività produttiva nello stabilimento di Carini (PA), - si legge nella comunicazione - già anticipata alle istituzioni e alle parti sociali nell'incontro per la presentazione del piano industriale per il quadriennio 2010-2013 avvenuto in data 30 giugno 2010 presso il Ministero dello sviluppo economico, si rende necessaria per forte carenza di carico di lavoro con conseguente improduttività del sito. Alla luce delle motivazioni suesposte, e rilevato che ragioni di ordine tecnico, organizzativo e produttivo non consentono di potere adottare misure idonee a porre rimedio a tale situazione, non sono ipotizzabili misure alternative al ricorso alla mobilità»;
tale provvedimento interessa complessivamente 202 dipendenti;
contestualmente alla messa in mobilità dei lavoratori la società, appartenente al gruppo Busi, è entrata nella Mediterranea holding, società, di cui è maggiore azionista la regione siciliana, che si è aggiudicata la gara per rilevare la società di navigazione Tirrenia;
ci si trova di fronte ad una vera e propria crisi dell'industria in Sicilia: dopo Termini Imerese con la Fiat, Italtel, adesso tocca al polo industriale di Carini;
non si può restare inermi di fronte alla politica industriale di gruppi che, dopo aver fruito di benefici statali, e, sovente, regionali, abbandonano il territorio per trasferire gli impianti altrove;
le conseguenze in termini di occupazione e di sviluppo di un territorio già di per sé depresso sono terribili e richiedono una risposta congiunta del Governo nazionale e di quello locale a tutela dei lavoratori e dell'economia della regione -:
se il Ministro, nell'ambito delle sue competenze, non intenda convocare con urgenza un tavolo di concertazione fra la società, le parti sociali e il governo regionale al fine di trovare una soluzione a tutela della stabilità occupazionale e dello sviluppo del territorio. (5-03366)