BINETTI, NUNZIO FRANCESCO TESTA e DE POLI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi si è svolta a Roma la V edizione del convegno delle unità di terapia intensiva neonatale (TIN) del Lazio. Il direttore dell'unità del policlinico Umberto I ha denunciato la mancanza di almeno 20 posti e la necessità di una riorganizzazione dell'assistenza;
già da anni tutti i neonatologi italiani che si occupano di TIN segnalano la cronica mancanza di posti letto per neonati che necessitano di terapia intensiva neonatale. Vale la pena ricordare che si tratta di bambini gravemente immaturi (il 40 per cento ha meno di 32 settimane) o gravemente sottopeso (il 35 per cento ha un peso inferiore ai 1500 grammi). Per questi bambini il ricovero in terapia intensiva diventa condizione essenziale per la sopravvivenza. Sono bambini che se trasferiti da un ospedale all'altro in cerca di un letto di TIN hanno una percentuale raddoppiata di morire. Il 45,4 per cento dei bambini è stato trasferito per mancanza di posti letto;
davanti alla denuncia di questo problema il Ministro della salute ha accolto ripetutamente ordini del giorno, mozioni e interrogazioni parlamentari, dicendosi sempre più che disponibile a trovare la soluzione al problema, che invece è rimasto drammaticamente insoluto, come conferma il recente convegno delle unità di terapia intensiva neonatale. Il numero di posti in una TIN è un fattore di civiltà in un Paese, dal momento che uno degli indicatori più importanti per descrivere il suo livello di qualità complessiva è rappresentato proprio dall'indice di mortalità infantile;
le TIN non possono essere considerate in una logica puramente economico-finanziaria. Non ci sono margini di risparmio possibile, perché non c'è alcuno spreco di risorse, non ci sono falsi invalidi. Ma un neonato a rischio, se non è ben trattato fin dal primo momento, corre seri rischi di morire o di diventare un invalido vero con costi molto più alti per la nostra sanità, senza dimenticare il costo personale altissimo di chi sarà sempre un disabile;
la TIN, pur essendo - come la maggioranza dei problemi sanitari - una questione di competenza regionale, richiede un'attenzione particolare a livello ministeriale proprio in un momento di tagli pesanti alla sanità, al welfare e a tanti altri aspetti cruciali della vita delle famiglie italiane -:
quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, intenda attuare al fine di garantire una migliore organizzazione delle cure perinatali anche attraverso la razionalizzazione dei punti nascita e il potenziamento del numero dei posti di terapia intensiva, riducendo in tal modo il rischio di lasciar morire bambini che potrebbero tranquillamente sopravvivere.
(5-03312)