BARBATO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
l'ENEL aveva negli anni scorsi avviato con la società BEG s.p.a. un progetto per la costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica in Albania, successivamente abbandonato, nonostante fosse stato nel frattempo stipulato un accordo di collaborazione in materia con la predetta BEG;
in conseguenza del complesso contenzioso giurisdizionale insorto a seguito di tali vicende, l'ENEL e la sua controllata al 100 per cento ENELPOWER sono state citate in giudizio dinanzi agli organi giurisdizionali albanesi dalla società ALBANIABEG AMBIENT Sh.p.k., e sono state condannate dal tribunale di Tirana, con sentenza del 24 marzo 2009, a risarcire la controparte per responsabilità extracontrattuale, per un ammontare pari a circa 450 milioni di euro;
tale sentenza è stata successivamente confermata dalla corte di appello di Tirana, il 28 aprile 2010, ed è dunque divenuta esecutiva;
nella nota integrativa al bilancio dell'ENEL per il 2009 non sono state fornite agli azionisti ed al mercato informazioni compiute in merito al predetto contenzioso ed ai suoi potenziali effetti negativi sui conti del gruppo, limitandosi ad una generica ed imprecisa informativa, indicando in soli 25 milioni di euro il relativo impatto sul bilancio;
non si è altresì fatto cenno della vicenda nella relazione all'assemblea da parte degli amministratori, i quali non sembrano dunque aver ritenuto di appostare a bilancio alcuna riserva per gli oneri che il gruppo dovrà probabilmente sopportare;
tale comportamento, che risulta, ad avviso dell'interrogante, particolarmente discutibile sotto il profilo della sana e prudente gestione, in particolare per quanto riguarda le turbolenze che tali fatti potrebbero determinare su uno dei principali titoli azionari della borsa italiana, ampiamente diffuso tra il pubblico dei piccoli risparmiatori, appare tanto più sconcertante in quanto si tratta di un gruppo sottoposto al controllo dell' azionista pubblico -:
qualora i fatti richiamati in premessa corrispondano a verità, quali iniziative intenda assumere, sia in quanto titolare del pacchetto di controllo detenuto dallo Stato nell'ENEL, sia in quanto titolare dei poteri di alta vigilanza in materia di risparmio, nella sua qualità di Presidente del Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio, al fine di assicurare la piena tutela dei piccoli azionisti della stessa società, che potrebbero rischiare di subire un grave danno patrimoniale per le scelte sbagliate degli amministratori. (5-03310)