ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03186

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 347 del 05/07/2010
Firmatari
Primo firmatario: VELO SILVIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/07/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 14/07/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/07/2010
Stato iter:
14/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/07/2010
Resoconto MENIA ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 14/07/2010
Resoconto REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/07/2010

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/07/2010

DISCUSSIONE IL 14/07/2010

SVOLTO IL 14/07/2010

CONCLUSO IL 14/07/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03186
presentata da
SILVIA VELO
lunedì 5 luglio 2010, seduta n.347

VELO e REALACCI. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
il disastro ambientale causato dalla immensa fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma della British Petroleum al largo delle coste della Louisiana, ha destato una profonda preoccupazione circa le conseguenze di dette attività sull'ecosistema di aree marine di particolare pregio e potenzialità turistica;
è stata annunciata la volontà della multinazionale australiana Key Petroleum di fare sondaggi nel mare a sud dell'isola d'Elba, in una zona da iscriversi dal largo delle coste meridionali dell'isola d'Elba fino a Montecristo (includendo molto probabilmente il mare protetto di Pianosa), per la ricerca petrolifera e di gas naturale;
al riguardo, si sono registrate diverse prese di posizione di piena contrarietà, attraverso gli organi di stampa, da parte del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell'assessore regionale e dal presidente del parco dell'arcipelago toscano;
il turismo, fonte economica principale dell'economia dell'arcipelago, sta attraversando un lungo periodo di crisi e l'idea di instaurare una qualunque stazione di estrazione di gas e petrolio danneggerebbe drasticamente l'immagine delle isole interessate;
si apprende che il Consiglio dei ministri avrebbe approvato lo schema di decreto legislativo di riforma del codice ambientale, decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, prevedendo il divieto assoluto di ricerca, prospezione ed estrazione di idrocarburi all'interno delle aree marine e costiere protette e per una fascia di mare di 12 miglia attorno al perimetro esterno delle zone di mare e di costa protette, mentre risulterebbe vietata l'attività di ricerca ed estrazione di petrolio nella fascia marina di 5 miglia, lungo l'intero perimetro costiero nazionale;
seppur apprezzabile, tuttavia, la richiamata decisione non sembra sufficiente ad assicurare condizioni sufficienti di salvaguardia, alla luce delle particolari condizioni del contesto marino mediterraneo, di fatto un bacino chiuso, e della circostanza che, per esempio, la piattaforma della British Petroleum si trova a circa 80 chilometri dalla costa, eppure sta devastando l'intera area costiera dello stato americano;
l'iter di approvazione definitiva delle disposizioni di modifica del citato codice, opportunamente, prevede un complessa procedura partecipativa della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e delle competenti Commissioni parlamentari, sicché l'entrata in vigore dei richiamati divieti non potrà intervenire con immediatezza -:
quali iniziative intenda assumere al fine di scongiurare che si proceda alle richiamate attività di trivellazione al largo delle coste dell'isola d'Elba, di Pianosa e di Montecristo, assicurando, comunque, il massimo rigore nei controlli del rispetto delle misure di tutela dell'equilibrio dell'ambiente marino, in un contesto così delicato quale quello dell'arcipelago toscano.
(5-03186)