ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03157

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 346 del 01/07/2010
Abbinamenti
Atto 5/02855 abbinato in data 14/07/2010
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/07/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 01/07/2010
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 01/07/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/07/2010
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/07/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 14/07/2010
Stato iter:
14/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/07/2010
Resoconto SAGLIA STEFANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 14/07/2010
Resoconto REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/07/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/07/2010

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 14/07/2010

DISCUSSIONE IL 14/07/2010

SVOLTO IL 14/07/2010

CONCLUSO IL 14/07/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03157
presentata da
ERMETE REALACCI
giovedì 1 luglio 2010, seduta n.346

REALACCI, MISITI, MARIANI, BOCCI, BRAGA, BRATTI, ESPOSITO, GINOBLE, IANNUZZI, MARANTELLI, MARGIOTTA, MARTELLA, MORASSUT, MOTTA e VIOLA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

nello scorso aprile 2010 una falla alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon situata al largo della Louisiana, ha causato la fuoriuscita di greggio, riversando nell'oceano milioni di litri di petrolio greggio e causando un disastro ambientale senza precedenti;

i danni ambientali sono tuttora incalcolabili;

la British Petroleum, come affermato da diversi organi di stampa, ha pagato negli anni scorsi decine di milioni di dollari di danni per non avere rispettato le regole e le misure di sicurezza, promettendo ogni volta di modificare il proprio atteggiamento. Inoltre risulta che anche il Governo statunitense è stato informato tardivamente dell'emergenza;

nel nostro Paese, attualmente, oltre alle 66 concessioni di estrazione petrolifera offshore con pozzi già attivi, sono in vigore 24 permessi di esplorazione offshore, soprattutto nel medio e basso Adriatico a largo di Abruzzo, Marche, Puglia e nel Canale di Sicilia. L'area delle esplorazioni supera gli 11.000 kmq, una superficie assai maggiore di quella che attualmente ospita pozzi operativi: poco meno di 9.000 kmq;

lo scorso anno il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato delle mappe con le aree in cui si richiede l'autorizzazione per esplorazioni petrolifere. Le mappe dimostrano un forte incremento delle richieste di trivellazioni esplorative soprattutto al largo di Abruzzo, Marche, Puglia, Calabria, versante ionico e nel Canale di Sicilia. La superficie complessiva non è nota, ma si può stimare che sia almeno il doppio di quella in cui le ricerche sono già state autorizzate;

la qualità del petrolio italiano off-shore è di pessima qualità perché bituminoso con un alto grado di idrocarburi pesanti e ricco di zolfo, praticamente simile a quello albanese che non ha portato nessuna ricchezza al loro territorio;

prodotto di scarto da petrolio bituminoso è il pericolosissimo idrogeno solforato (H2S) dagli effetti letali sulla salute umana, anche a piccole dosi. L'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di non superare 0.005 parti per milione (ppm), mentre in Italia il limite massimo previsto dalla legge è pari a 30 ppm: ben 6.000 volte di più. In mare addirittura non ci sono limiti previsti nel nostro Paese;

in Italia, inoltre, le royalties dovute allo Stato per l'attività estrattiva sono tra le più basse al mondo pari al 4 per cento della quantità estratta. Annualmente i primi 300.000 barili di petrolio costituiscono poi titolo di franchigia gratuita. Ciò significa che sono oltre 800 i barili di petrolio gratis che ogni giorno andrebbero alle compagnie petrolifere;

l'associazione ambientalista Green-peace denuncia in uno studio che le attività esplorative oltre che da società multinazionali come Eni, Edison e Shell, potrebbero essere svolte da piccole imprese di piccola entità (anche con soli i 10.000 euro di capitale sociale) che, difficilmente, in caso di incidente disporrebbero di adeguati strumenti e risorse economiche necessario ad intervenire in caso di emergenza;

il Mediterraneo, bacino di estrema fragilità biologica, è quotidianamente minacciato dall'eccessiva antropizzazione, dalla cementificazione delle coste, dalla pesca, soprattutto, dall'inquinamento. Il trasporto marittimo di petrolio greggio e l'aumento dell'attività estrattiva rappresentano uno dei principali e più preoccupanti rischi per il Mare Nostrum, sia per il forte rischio di incidente, con conseguente sversamento di prodotti oleosi e inquinanti in mare;

il Mar Mediterraneo conta già la più alta percentuale di catrame pelagico al mondo pari a 38 milligrammi per metro cubo. Le compagnie petrolifere hanno poi bisogno di speciali «fluidi e fanghi perforanti» per portare in superficie i detriti perforati. Questi fanghi sono tossici e difficili da smaltire. Lasciano, infatti, tracce di cadmio, cromo, bario, arsenico, mercurio, piombo, zinco e rame: elementi pesanti nocivi e che si bioaccumulano nel pesce che mangiamo;

le attività di perforazione e produzione di petrolio dal fondo marino contribuiscono per il 2 per cento all'inquinamento marino. Questo 2 per cento a sommato al 12 per cento dovuto agli incidenti nel trasporto marittimo, si aggiunge il 33 per cento del totale per operazioni sulle navi relative a carico e scarico, bunkeraggio, lavaggio, scarichi di acque di sentina o perdite sistematiche, che porta al 45 per cento l'apporto complessivo di inquinamento dovuto a perdita dalle navi -:

quali risorse tecniche e quali obblighi normativi siano stati predisposti dai Ministri interrogati per fronteggiare una possibile emergenza ambientale dovuta ad una incidentale fuoruscita di petrolio off-shore; quali siano gli obblighi di tempestiva comunicazione alle Autorità civili per affrontare l'emergenza, stante anche la logica di profitto seguita dalla società BP nel comunicare in ritardo il disastro ambientale che si stava consumando nel Golfo del Messico; quali siano gli intendimenti del Governo per far fronte alle crescenti richieste di esplorazione petrolifera nelle acque territoriali e nella zona economica esclusiva italiana nel bacino del Mediterraneo e se non si ritenga opportuno promuovere l'introduzione di una normativa ad hoc per la tutela della salute umana nelle attività di estrazione off-shore e per la tutela della fauna marina nelle aree interessate al pompaggio di petrolio greggio;

se non si ritenga opportuno fermare tutte le nuove trivellazioni petrolifere anche alla luce dei risultati dello studio avviato dalla Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie del Ministero dello sviluppo economico per analizzare le cause, le circostanze e le misure di sicurezza in relazione a quanto avvenuto negli Stati Uniti. (5-03157)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

disastro causato dall'uomo

esplorazione petrolifera

inquinamento marino

Mar Mediterraneo

petrolio greggio

regione mediterranea CE