GNECCHI, DAMIANO, GATTI e CODURELLI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
già con la legge finanziaria per il 1997 (legge n. 662 del 1996), fu approvata una norma, purtroppo mai attuata, che prevedeva incentivi sia per gli anziani che per i giovani, agevolando l'uscita dal lavoro dei lavoratori più anziani e contestualmente assumere forze fresche con contratto di lavoro a part-time. Con la legge finanziaria per il 2007 (articolo 1, commi 1160 e 1161 della legge n. 296 del 2006), è stata riapprovata con alcune varianti questa norma, che prevede un incentivo per il lavoratore che abbia compiuto i 55 anni di età, che per l'azienda. Lo sgravio contributivo si perfeziona nel momento in cui il lavoratore «anziano» trasforma il contratto di lavoro a tempo parziale, e contemporaneamente l'azienda assume per la differenza fra l'orario parziale e il tempo pieno, un giovane disoccupato di età inferiore ai 25 anni o inferiore ai 29 anni se laureato;
l'eccessiva rigidità nella fissazione di limiti di età per l'accesso alla pensione rischia di disperdere un ingente patrimonio cognitivo e di esperienze formatosi nel tempo, anche grazie a significativi investimenti pubblici e in questo modo si consente anche di non disperdere il patrimonio di conoscenze e la grande professionalità acquisita in azienda dal lavoratore anziano, trasferendolo alle nuove generazioni che entrano nel mondo del lavoro;
per l'attuazione della suddetta misura, sono state poste in bilancio risorse per gli anni 2008 e 2009, pari a 82,2 milioni di euro destinati a finanziare accordi aziendali, con la finalità di creare nuovi posti di lavoro per i giovani e ridurre le uscite dal sistema produttivo dei lavoratori anziani;
la norma, definita nella legge finanziaria per il 2007, come: «accordo di solidarietà fra generazioni», prevede per la messa a regime, l'emanazione di un decreto concertato fra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-regioni e le organizzazioni sindacali, nel quale devono stabilirsi le modalità, i contenuti e requisiti di accesso al finanziamento, nonché la ripartizione delle risorse;
il Trattato di Lisbona sottolinea con forza la necessità di favorire un progressivo allungamento dell'età attiva in funzione della dinamica della speranza di vita, anche al fine di garantire la sostenibilità dei sistemi previdenziali e per contro è preoccupante il dato sull'occupazione che riguarda i giovani diffuso dall'Istat nel'aprile 2010. Il tasso di disoccupazione nella popolazione tra 15 e 24 anni è pari ad aprile al 29,5 per cento, con un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto a marzo e di 4,5 punti percentuali rispetto ad aprile 2009 -:
se non ritenga il Ministro interrogato di procedere all'emanazione del decreto attuativo previsto dalla legge finanziaria per il 2007 e fornire quindi ai giovani, in questo periodo di crisi, nuove opportunità occupazionali. (5-03144)