ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03077

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 339 del 17/06/2010
Abbinamenti
Atto 5/03126 abbinato in data 21/07/2010
Firmatari
Primo firmatario: BRAGA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010
POMPILI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 17/06/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 17/06/2010
Stato iter:
21/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/07/2010
Resoconto MENIA ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 21/07/2010
Resoconto BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/06/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/07/2010

DISCUSSIONE IL 21/07/2010

SVOLTO IL 21/07/2010

CONCLUSO IL 21/07/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03077
presentata da
CHIARA BRAGA
giovedì 17 giugno 2010, seduta n.339

BRAGA, MARIANI, ZAMPARUTTI, REALACCI, MARGIOTTA, BRATTI, IANNUZZI, BOCCI, ESPOSITO, GINOBLE, MARANTELLI, MARTELLA, MORASSUT, MOTTA, VIOLA e POMPILI. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

la messa in sicurezza del territorio e gli interventi per la prevenzione dei rischi derivanti da eventi calamitosi devono costituire indubbie priorità nell'ambito dell'azione di Governo;

in merito alla generale situazione di grave e diffuso rischio idrogeologico del Paese, la VIII Commissione della Camera ha più volte messo in evidenza, anche attraverso l'indagine conoscitiva sulle politiche per la difesa del suolo e la risoluzione sul Fondo regionale di protezione civile, la necessità di rafforzare la prevenzione o la pianificazione degli interventi per la messa in sicurezza del territorio; in tale ambito, la risoluzione 8-00040 ha impegnato il Governo ad attuare un organico programma di interventi per la prevenzione del rischio idrogeologico e la manutenzione del territorio;

dall'analisi degli stanziamenti per la difesa del suolo degli ultimi anni si può evidenziare come i governi guidati dal Presidente del Consiglio dei ministri Berlusconi hanno sempre operato consistenti tagli ai capitoli di bilancio di riferimento; basti pensare che la missione sviluppo sostenibile, tutela del territorio e dell'ambiente passa dai quasi due miliardi del 2008 a poco meno di 600 milioni nel 2010;

in particolare la legge finanziaria per il 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296) aveva previsto, all'articolo 1, comma 1132, una spesa di 750.000 euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 per il monitoraggio delle attività e dei dati relativi alla difesa del suolo e per la piena integrazione con il sistema informativo unico e la rete nazionale integrati di rilevamento e sorveglianza;

la legge finanziaria per il 2008 (legge 24 dicembre 2007, n. 244) aveva introdotto una serie di disposizioni volte a ridurre il rischio idrogeologico; tra queste si segnala l'adozione, da parte del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di piani strategici nazionali e di intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico e per favorire forme di adattamento dei territori, da attuare d'intesa con le autorità di bacino competenti, le regioni e gli enti locali interessati e tenuto conto dei piani di bacino nonché l'autorizzazione alla spesa di 265 milioni di euro per ciascuno degli anni del biennio 2008-2009 a valere sulle risorse di cui alla legge n. 183/1989; veniva inoltre prevista l'attivazione, con una spesa di 3,5 milioni di euro per l'anno 2008, da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di un programma di interventi di difesa del suolo nei piccoli comuni caratterizzati da significativi fenomeni di dissesto e da estrema perifericità rispetto ai centri abitati di maggiori dimensioni; infine venivano stabiliti la definizione e attivazione, da parte del Ministero dell'ambiente sulla base delle richieste dei comuni e delle comunità montane, di un programma di interventi di manutenzione del reticolo idrografico minore e dei versanti che privilegi la realizzazione di opere tradizionali e a basso impatto ambientale e che sia finalizzato: alla mitigazione del rischio idrogeologico; alla tutela e riqualificazione dell'assetto del territorio; all'incentivazione alla permanenza delle popolazioni nelle aree di montagna e di collina;

complessivamente l'ultima legge finanziaria approvata nella XV legislatura aveva stanziato 558 milioni per l'esercizio finanziario del 2008 a favore del programma 18.1;

lo stanziamento a favore del programma 18.1 (conservazione dell'assetto idrogeologico); previsto dal disegno di legge finanziaria 2010 è stato notevolmente ridimensionato e la previsione triennale per gli esercizi finanziari 2010, 2011 e 2012 e ammonta rispettivamente a 120, 94 e 89 milioni di euro;

la legge finanziaria per il 2010 ha tuttavia assegnato in via straordinaria al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 1 miliardo di euro per interventi straordinari per la difesa del suolo (ridotti poi a 900 milioni perché una quota pari a 100 milioni è stata utilizzata per far fronte ai danni dell'alluvione di fine 2009 in Toscana, Emilia-Romagna e Liguria); la delibera Cipe 69/2009 ha assegnato 150 milioni di euro al comune di Palermo per investimenti, tra l'altro, nel settore dell'igiene ambientale; tali stanziamenti non riescono a recuperare neanche i tagli ai fondi ordinari fatti dalle due finanziarie del Governo Berlusconi;

il 26 gennaio 2010 la Camera dei deputati ha approvato una mozione unitaria che impegnava il Governo a presentare ed a dotare delle opportune risorse pluriennali il piano nazionale straordinario per il rischio idrogeologico;

ad oggi nessuna indicazione è formalmente pervenuta alla Commissione da parte del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare circa l'assegnazione delle risorse finanziarie né in merito alla definizione del piano nazionale per la difesa del suolo;

la situazione descritta desta particolare preoccupazione sotto due aspetti: il primo - ampiamente richiamato - riguardante l'assoluta insufficienza degli stanziamenti per la messa in sicurezza del territorio e per l'avvio di una vera opera di prevenzione; il secondo riguarda le modalità di gestione degli interventi - sia per quanto riguarda la programmazione, sia per quanto riguarda l'emergenza - troppo spesso oggetto di modifiche e di variazioni che riducono la chiarezza e l'efficacia dell'azione pubblica e sulle quali sembra si stia facendo strada il modello della gestione commissariale, preannunciato dal Governo con la bozza di accordo di programmazione e di finanziamento di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e sostanzialmente confermato dal dettato normativo di cui agli articoli 17 e seguenti del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed alla protezione civile;

desta particolare preoccupazione la bozza di accordo di programmazione e di finanziamento di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, elaborata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che sembra finalizzata ad attribuire al Ministero la gestione diretta dei fondi per la realizzazione degli interventi, relegando le singole regioni alla sola individuazione, peraltro in accordo col Ministero, delle priorità di azione, e affidando quindi alla spa SOGESID il commissariamento della pianificazione;

la Commissione ambiente, da parte sua, ha messo in evidenza, anche attraverso la risoluzione sul Fondo regionale di Protezione civile (n. 8-00030) e la richiamata risoluzione (8-00040) per un programma pluriennale di interventi per la difesa del suolo, la necessità di rafforzare la prevenzione e la pianificazione degli interventi per la messa in sicurezza del territorio;

in particolare, la seconda risoluzione sulla difesa del suolo ha inteso richiamare l'attenzione del Governo sui fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno fortemente compromesso il territorio nazionale, rendendo urgente e inderogabile l'attivazione di serie misure di contrasto alla rottura degli equilibri del territorio naturale delle nostre regioni;

secondo il voto unanime di tutta la Commissione ambiente della Camera dei deputati, per far fronte a problematiche così complesse ed impellenti, sarebbe necessario prevedere un programma pluriennale di interventi, coordinato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, da attuarsi da parte degli enti periferici e territoriali competenti per legge. Il valore di tale programma non dovrebbe essere inferiore a 5 miliardi di euro;

nelle scorse settimane il Governo ha manifestato l'intenzione di predisporre uno specifico provvedimento legislativo, con il quale avviare l'approntamento di un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, da realizzarsi sulla falsariga di quanto già previsto in materia di rischio sismico dall'articolo 11 del decreto-legge n. 39 del 2009, contenente misure urgenti a seguito del terremoto in Abruzzo -:

quale sviluppo abbia avuto il piano nazionale straordinario per il rischio idrogeologico di cui alla mozione approvata dalla Camera nella seduta del 26 gennaio 2010;

secondo quali criteri e in quale misura il Ministero stia procedendo alla ripartizione delle risorse disponibili per gli interventi di messa in sicurezza del territorio, previsti dalla legge finanziaria per il 2010;

a quale punto sia l'iter di confronto con le regioni e le autorità di bacino in merito alla predisposizione degli accordi di programma per l'individuazione degli interventi e l'attribuzione delle risorse destinate alla mitigazione del rischio idrogeologico. (5-03077)
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2006 0296

EUROVOC :

azione pubblica

disastro naturale

gestione dei rifiuti

idrogeologia

idrologia

liquidazione delle spese

pianificazione nazionale

politica di difesa

prevenzione dei rischi

protezione civile

sicurezza dei trasporti

unanimita'