ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03070

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 338 del 16/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: DI BIAGIO ALDO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 16/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANGELI GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA' 16/06/2010
BERARDI AMATO POPOLO DELLA LIBERTA' 16/06/2010
PICCHI GUGLIELMO POPOLO DELLA LIBERTA' 16/06/2010


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 16/06/2010
Stato iter:
23/06/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2010
Resoconto MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 23/06/2010
Resoconto DI BIAGIO ALDO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/06/2010

DISCUSSIONE IL 23/06/2010

SVOLTO IL 23/06/2010

CONCLUSO IL 23/06/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03070
presentata da
ALDO DI BIAGIO
mercoledì 16 giugno 2010, seduta n.338

DI BIAGIO, ANGELI, BERARDI e PICCHI. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

nell'ottobre 2009 è stato presentato presso il Consolato di Bruxelles dal Sottosegretario Alfredo Mantica il cosiddetto consolato digitale, la piattaforma informatica SIFC (Sistema integrato delle funzioni consolari), messo a punto dal Ministero degli affari esteri per la gestione delle attività consolari e per lo svolgimento delle pratiche a distanza;

stando all'illustrazione operata dall'Amministrazione, la piattaforma si sarebbe dovuta presentare come uno strumento in grado di consentire un aumento dell'efficienza, della qualità e della velocità dei servizi destinati ai nostri connazionali oltre confine;

stando alle linee guida del Ministero degli affari esteri, il cosiddetto consolato digitale sarebbe stata una valida alternativa alla presenza fisica dell'utente presso la rappresentanza anche perché il singolo cittadino avrebbe potuto - tramite autenticazione - accedere ai servizi consolari presupponendosi a monte un confronto diretto tra gli uffici istituzionali oltre confine e le banche dati della pubblica amministrazione;

malgrado la presentazione della nuova piattaforma sia avvenuta nel mese di ottobre del 2009, al momento sono molte le sedi in cui non è ancora arrivato il programma informatico, o presso le quali non esiste adeguato supporto tecnico in grado di far funzionare correttamente il sistema SIFC;

ai sensi dell'articolo 8 del Decreto del Ministero degli affari esteri n. 303/014 concernente «Disposizioni relative al modello e alle caratteristiche di sicurezza del passaporto ordinario elettronico» le rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero possono acquisire, anche in via telematica, dal casellario giudiziale e dal bollettino delle ricerche di cui all'articolo 301 del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, i dati e le informazioni necessari per effettuare gli accertamenti istruttori per il rilascio e disporre degli elementi per motivarne il rifiuto;

la direzione generale degli italiani nel mondo raccomanda tuttavia agli uffici consolari di acquisire il nulla osta della questura competente (per ultimo comune di residenza in Italia o comune di iscrizione AIRE) anche per i richiedenti residenti nella propria circoscrizione consolare, poiché il Ministero dell'interno ha comunicato l'impossibilità di accesso alle informazioni contenute nel bollettino nazionale delle ricerche da parte di amministrazioni diverse dalla propria;

il Ministero dell'interno ha conseguentemente sospeso l'invio dei dati aggiornati al Ministero degli affari esteri. Allo stato, agli uffici consolari è consentito l'accertamento di cause ostative al rilascio del passaporto solo tramite il nulla osta della questura. Il Ministero dell'interno ha assicurato di aver provveduto a sensibilizzare le questure, affinché esse riscontrino le richieste di nulla osta con la massima urgenza possibile;

non sempre il sistema di sicurezza del circuito di emissione dei passaporti elettronici presso il Ministero dell'interno (SSCE), che dà il consenso ai consolati per il rilascio del passaporto al connazionale, funziona correttamente ed ininterrottamente, perciò gli uffici consolari sprovvisti del programma SIFC e che devono quindi ancora provvedere alla doppia emissione attraverso il precedente programma passaporti, sono costretti ad interrompere il proprio lavoro;

stando ai dati in possesso degli interroganti, esiste un malfunzionamento del sistema di sicurezza del circuito di emissione dei passaporti elettronici (SSCE) presso il Ministero dell'Interno, che dovrebbe dare il consenso per il rilascio del passaporto ai consolati. In assenza di tale corretto funzionamento presso gli uffici consolari in cui non è ancora operativo il sistema SIFC gli impiegati devono quindi ancora provvedere alla doppia emissione attraverso il precedente programma passaporti e sono costretti ad interrompere di sovente il proprio lavoro;

tale pratica farraginosa comporterebbe un considerevole allungamento dei tempi di raccolta dati nonché di rilascio del passaporto, considerando che la normativa prevede il prelievo delle impronte digitali sia al momento della richiesta del passaporto che al momento in cui questo viene consegnato all'utente;

il sistema informatico SIFC non consente in contemporanea l'utilizzo del programma di posta elettronica non permettendo dunque l'invio immediato dei modelli. Di conseguenza, i documenti prodotti dal sistema SIFC devono subire un procedimento di lavorazione più lungo e complesso poiché devono essere prima salvati su disco fisso e poi allegati ad una e-mail, mentre il programma gestionale precedentemente in uso consentiva la selezione del modello richiesto e la stampa del documento con i dati già in esso presenti;

gli indirizzi di posta elettronica certificata devono essere individuati separatamente in un database on line complesso da gestire e da consultare, segnatamente laddove sussistono difficoltà di collegamento lento ad internet;

presso molte sedi viene utilizzata la modalità di invio fax per la trasmissione dei modelli ai comuni italiani di riferimento dell'utente richiedente, non essendovi predisposizioni presso questi alla ricezioni di mail certificata con conseguente aggravio di costi e di risorse;

l'assenza di una capillare e strutturata presenza tecnica della piattaforma SIFC, le lacune tecniche e gestionali di questo programma, unite alle difficoltà nella gestione delle informazioni da parte del Ministero dell'interno rischia di ledere in maniera vistosa e complessa il funzionamento di una delle procedure più importanti per i nostri connazionali oltre confine, segnatamente in quelle circoscrizioni consolari in cui si registra un'alta concentrazione di residenti italiani come in Germania o in alcune realtà del Sudamerica;

risulta agli interroganti che al momento gli uffici anagrafe di molte realtà consolari italiane sono oberate di attività, con conseguenti rallentamenti e difficoltà nella gestione delle pratiche di routine. Sono frequenti le difficoltà tecniche nella gestione delle pratiche più semplici sia in presenza di programma SIFC, spesso per mancata compatibilità con i sistemi operativi del datato parco macchine degli uffici consolari o per l'assenza di conoscenze informatiche degli operatori - elemento che costituisce un pregiudizio per il buon funzionamento del programma - sia in assenza del medesimo programma proprio per far fronte alle dinamiche di rilascio di documenti previsti dalla nuova normativa;

il programma SIFC non è di facile apprendimento e si rende necessaria una formazione informatica più approfondita e mirata dei lavoratori rispetto a quella offerta in occasione dell'installazione del programma SIFC presso le sedi -:

se i ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa;

quali iniziative si intendano intraprendere al fine di consentire un monitoraggio della distribuzione del programma informatico, garantendone un pieno ed opportuno funzionamento;

quali iniziative si intendano intraprendere al fine di tamponare la situazione di disagio al momento esistente presso alcuni uffici consolari, in attesa del pieno e corretto funzionamento della piattaforma informatica SIFC;

quali iniziative si intendano intraprendere al fine di formare adeguatamente da un punto di vista informatico il personale addetto;

quali iniziative si intendano intraprendere per garantire il funzionamento della parte on line del programma che dovrà essere utilizzato a distanza dai connazionali, considerando che dalla presentazione avvenuta a Bruxelles, il programma on line attinente alle funzioni a distanza non è stato ancora definito.
(5-03070)