ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03052

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 337 del 15/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: EVANGELISTI FABIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 15/06/2010


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 15/06/2010
Stato iter:
16/06/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/06/2010
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 16/06/2010
Resoconto MANTICA ALFREDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 16/06/2010
Resoconto EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/06/2010

SVOLTO IL 16/06/2010

CONCLUSO IL 16/06/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-03052
presentata da
FABIO EVANGELISTI
martedì 15 giugno 2010, seduta n.337

EVANGELISTI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

è in atto una nuova drammatica crisi in Kirghizistan, dove in tre giorni di scontri il bilancio delle vittime è di 117 morti e 1500 feriti (ma le cifre sembrano destinate a aggravarsi poiché, come si apprende dall'agenzia stampa Interfax, sarebbero, invece, almeno 700 i morti nella sola comunità uzbeka a Jalal-Abad, nel sud del Kirghizistan);

sull'evolversi della crisi è intervenuto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki moon, affermando che l'Onu cercherà di coordinare una risposta all'emergenza con l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) e l'Unione europea, i cui rappresentanti sono già giunti nella capitale Bishkek, dopo aver avuto un colloquio telefonico con il Ministro degli esteri del Kazakhstan, presidente di turno dell'Osce;

le violenze nel sud del Paese sono iniziate venerdì scorso come scontri etnici tra kirghizi e minoranza uzbeka nella città di Osh, roccaforte dei sostenitori del deposto presidente Kurmanbek Bakiyev fuggito nel frattempo in Bielorussia dopo violente proteste in tutto il Paese nell'aprile 2010. Le violenze si sono allargate anche a Jalalabad, dove il governo ad interim ha dichiarato lo stato di emergenza in vigore da tre giorni nella zona di Osh; risulta al momento che almeno 30mila profughi siano già fuggiti in Uzbekistan;

il presidente russo Dimitry Medvedev, nel sostenere allarmato che gli scontri etnici «devono essere prontamente fermati e l'ordine restaurato al più presto possibile», ha affermato che prenderà in considerazione la richiesta di aiuto militare rivolta alla Russia dal presidente ad interim Rosa Otunbayeva che accusa i sostenitori del deposto presidente Bakiyev di aver provocato la rivolta nel tentativo di impedire il referendum del 27 giugno 2010 con cui dovrà essere ratificata la nuova Costituzione democratica;

l'Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva, un'alleanza militare a cui partecipano sette delle ex repubbliche sovietiche tra le quali appunto il Kirghizistan, si riunirà per discutere eventuali azioni di aiuto;

l'Alto rappresentante dell'Unione europea, Catherine Ashton, si è detta «molto preoccupata» per gli scontri in Kirghizistan e ha detto che l'ondata di violenza è «molto difficile e pericolosa» per la regione, aggiungendo di essere in contatto con la Russia per tentare di sedare la zona;

dalle ultime notizie di agenzie stampa risulta stimato in oltre 100.000 il numero di rifugiati in arrivo in Uzbekistan dal confinante Kirghizistan in preda alle violenze. La cifra è fornita dai responsabili del Ministero delle situazioni di emergenza uzbeko, secondo cui solo nella regione di Andijan, al confine con il Kirghizistan, gli sfollati adulti registrati sarebbero 60.000 -:

quale ruolo intenda avere in ambito europeo il Governo in questa drammatica escalation potenzialmente destabilizzante in una regione dove forti sono le tensioni interetniche. (5-03052)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

adulto

agenzia di stampa

capo di Stato

conflitto interetnico

funzionario europeo

gruppo etnico

Kirghizistan

minoranza nazionale

ONU

OSCE

referendum

stato d'emergenza

violenza