GHIZZONI, DE PASQUALE, COSCIA e ROSSA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
negli anni scolastici 2008/09 e 2009/10 i moduli della rilevazione statistica ministeriale degli orari scolastici settimanali frequentati dagli studenti si riferiscono (sezione D1) alle seguenti tipologie di moduli didattici: a 27 ore; da 28 a 30 ore; da 31 a 39 con mensa; da 31 a 39 senza mensa; a 40 ore;
le dette rilevazioni, già raccolte dagli uffici competenti, non sono ancora state rese note ufficialmente, a differenza di quanto accaduto in precedenza;
nel comunicato del 17 maggio 2010 emanato dal Ministero interrogato si legge: «Aumenta il tempo pieno nella scuola italiana. Nel prossimo anno scolastico (2010/2011) saranno attivate nella scuola primaria 782 classi a tempo pieno in più, per un totale di 37.275 classi. Per il secondo anno consecutivo quindi aumentano gli alunni che potranno usufruire di questo quadro orario. Quest'anno (2009/2010) infatti sono state attivate 2.176 classi a tempo pieno in più rispetto all'anno scolastico 2008/2009. Negli ultimi due anni dunque, grazie all'introduzione del maestro unico e all'abolizione delle compresenze, si è registrato un aumento complessivo di 2.958 classi a tempo pieno»;
da fonti giornalistiche e dalle comunicazioni degli uffici scolastici provinciali si evincono dati contrastanti con la dichiarazione sopra richiamata, poiché sono moltissime le richieste di tempo scuola a 40 ore avanzate dalle famiglie e non soddisfatte, così come sono diffuse le situazioni in cui si riduce il numero delle prime classi a tempo pieno. In provincia di Modena delle 50 classi richieste ne verranno concesse solo 12, a Bologna e provincia saranno circa 1600 i bambini esclusi, in Toscana saranno 4 mila mentre in Veneto circa 5mila, a Milano e provincia ci si aggira sui 3.500 esclusi mentre a Torino e provincia saranno circa 1800, a Roma e provincia se ne contano circa 220 e a Trapani e provincia 690;
le cifre, sopra riportate, di bambini esclusi dal tempo pieno, confermano peraltro la denuncia espressa il 4 giugno scorso dalla Commissione Nazionale Istruzione e Scuola dell'Anci, circa la difficoltà determinata «dalla riduzione delle classi a tempo pieno causata dalla riduzione del numero degli insegnanti, con le inevitabili ripercussioni sui Comuni» -:
per quale motivazione non siano ancora stati resi pubblici i dati nazionali e regionali riguardanti gli orari scolastici settimanali effettuati dagli studenti negli anni scolastici 2008/09 e 2009/10, secondo le tipologie descritte nella sezione D1 della rilevazione statistica ministeriale;
quale sia il numero rilevato degli studenti che nell'anno in corso 2009/10, in conseguenza dei provvedimenti governativi, non frequentano più, rispetto al 2008-09, moduli con orari da 31 a 39 ore, con mensa o senza mensa;
sulla base di quali conteggi siano stati divulgati mediante il comunicato ministeriale del 17 maggio 2010 i dati relativi all'aumento delle classi a 40 ore, strumentalmente definite «a tempo pieno», poiché l'incertezza sul doppio organico e l'assenza delle compresenze restituiscono un modello educativo che con il tradizionale tempo pieno condivide solo l'orario scolastico a 40 ore. (5-03021)