ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02995

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 331 del 03/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: IANNUZZI TINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/06/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2010
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2010
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2010
BONAVITACOLA FULVIO PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 03/06/2010
Stato iter:
01/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/07/2010
Resoconto BERTOLASO GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 01/07/2010
Resoconto IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/06/2010

DISCUSSIONE IL 01/07/2010

SVOLTO IL 01/07/2010

CONCLUSO IL 01/07/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-02995
presentata da
TINO IANNUZZI
giovedì 3 giugno 2010, seduta n.331

IANNUZZI, REALACCI, MARIANI, BRATTI e BONAVITACOLA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

con il decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, è stata disposta la cessazione dello sfato di emergenza in tema di rifiuti nella regione Campania per assicurare il ritorno ed il rientro nel regime e nel sistema ordinario delle competenze;

appare assolutamente lontana la realizzazione di un vero, funzionale ed efficiente regime ordinario nel campo dei rifiuti;

d'altronde il predetto decreto-legge ha creato un quadro legislativo confuso, con diverse scelte, ad avviso degli interroganti, ingiustificate e sbagliate, e con altre soluzioni sostanzialmente inapplicabili;

per altro verso la situazione di emergenza nei fatti è tutt'altro che superata; difatti il sistema delle discariche esistenti e degli impianti funzionanti per lo smaltimento dei rifiuti è vicino alla saturazione e si profilano gravi e concreti pericoli di nuove situazioni di crisi nei prossimi mesi; inoltre alcuni di questi impianti sono sottoposti a sequestro da parte dell'autorità giudiziaria; si continuano a programmare nuove discariche come quella di Cava Vitello nel parco del Vesuvio, contrariamente agli impegni assunti dalle istituzioni;

rimane poi del tutto incerta e statica la situazione degli impianti di termovalorizzazione, visto che si sono susseguiti problemi seri nel funzionamento del termovalorizzatore di Acerra; mentre è da mesi fermo il progetto per l'impianto di Salerno dopo l'esito negativo della prima procedura di gara il trasferimento, ad avviso degli interroganti, improvviso (articolo 10, comma 6, del decreto-legge n. 195 del 2009) della relativa competenza alla provincia di Salerno; mentre non si hanno notizie per gli impianti nella città di Napoli, a Santa Maria La Fossa, nell'area di Giugliano e Villa Literno;

peraltro il numero degli impianti di termovalorizzazione previsto appare comunque eccessivo e ben al di là delle oggettive esigenze legate allo smaltimento ed al recupero dei rifiuti;

è fondamentale accelerare l'obiettivo prioritario della massima diffusione delle attività di raccolta differenziata, indispensabile per un ciclo dei rifiuti moderno e funzionale e rispettoso di primari canoni di civiltà;

peraltro, la raccolta differenziata ha raggiunto percentuali elevate in numerosi comuni campani di piccole e medie dimensioni, ma anche in realtà urbane assai significative, come la città di Salerno;

occorre porre in essere ogni iniziativa ed accentuare gli sforzi in vista del raggiungimento degli obiettivi e delle percentuali di raccolta differenziata fissati dalla normativa vigente;

vi è poi la questione delicatissima, connessa alla decisione a giudizio degli interroganti, infelice e negativa contenuta nel decreto-legge n. 195 del 2009 (articolo 11) di affidare alle amministrazioni provinciali, per il tramite di società provinciali, la gestione dell'intero ciclo dei rifiuti in ciascun territorio provinciale;

infatti questa scelta del legislatore rischia di creare megastrutture burocratiche - una in ogni provincia - assolutamente ingestibili, dispersive ed incapaci di garantire una efficiente e puntuale gestione del ciclo dei rifiuti;

tale scelta, inoltre, penalizza ingiustificatamente quei tanti comuni campani che pure hanno raggiunto livelli di eccellenza e di indiscutibile qualità nelle attività di raccolta, recupero e raccolta differenziata dei rifiuti;

ancora più grave è l'affidamento alle predette società provinciali dell'accertamento e della riscossione delle tasse per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) e della tariffa integrata ambientale (TIA);

il legislatore, tuttavia, per il solo anno 2010 ed in via transitoria, ha stabilito (articolo 11, comma 2-ter, del decreto-legge n. 195 del 2009) che le «attività di raccolta, di spazzamento e di trasporto dei rifiuti e smaltimento o recupero inerenti alla raccolta differenziata continuano ad essere gestite secondo le attualità modalità e fini procedimentali dai Comuni»;
parimenti, solo per l'anno 2010 ed in fase sperimentale e provvisoria i comuni provvedono al calcolo di TARSU e TIA sulla base di due distinti calcoli, uno elaborato dalle provincia, anche per il tramite delle società provinciali, ed uno elaborato dai comuni. Questi ultimi determinano, per il solo 2010, gli importi dovuti dai contribuenti soggetti a TARSU e TIA;

questa soluzione transitoria per il solo anno 2010, che comunque salvaguarda almeno per questi profili il ruolo costituzionale e legislativo dei comuni, andrebbe resa definitiva e stabile;


inoltre la situazione del personale che opera nel settore dei rifiuti appare particolarmente critica e con prospettive quanto mai incerte -:

quale sia il quadro attuale di utilizzazione delle discariche aperte in Campania, con particolare riferimento alla loro ulteriore disponibilità ad accogliere rifiuti e alla loro prevedibile data di saturazione, e quali siano, conseguentemente, e tenuto conto delle esigenze di raccolta dei rifiuti, le ulteriori discariche delle quali sia prevista l'apertura, con indicazione dello stato e dei tempi di realizzazione dei relativi progetti;

quali siano le percentuali di raccolta differenziata raggiunte in Campania, comune per comune, e come e da chi tali percentuali siano state certificate;

quali siano lo stato e l'utilizzo degli impianti ex stir e delle piattaforme di trasferenza;

quale sia lo stato di funzionamento del termovalorizzatore di Acerra con le sue tre linee, con particolare riferimento alla quantità effettiva di produzione registrata, ai problemi emersi nella fase di avvio dell'impianto, alle sue prospettive di funzionamento;


quale sia la situazione degli altri impianti di termovalorizzazione previsti in Campania;

quali siano ad Acerra le emissioni a camino dei principali inquinanti, quali siano i metalli pesanti, IPA, e le diossine e se questi dati siano stati pubblicati sul sito dell'osservatorio;

quali iniziative normative il Governo intenda adottare per salvaguardare il ruolo e le competenze dei comuni nelle attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti, valorizzando e tutelando cosi le positive e significative esperienze di qualità realizzate in questi anni da tanti Comuni «virtuosi»; nonché nell'accertamento e nella riscossione della TARSU e della TIA;

in ogni caso, quale sia lo stato di attuazione della normativa di cui al decreto-legge n. 195 del 2009, che ha previsto tra l'altro la costituzione di società provinciali che pure appaiono quale un modello di gestione inadeguato e destinato a produrre situazioni negative e critiche per la Campania.(5-02995)
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2010 0026

GEO-POLITICO:

CAMPANIA

EUROVOC :

fiscalita'

rifiuti domestici