ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02993

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 331 del 03/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: GHIZZONI MANUELA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/06/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 03/06/2010
Stato iter:
15/09/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/09/2010
Resoconto PIZZA GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 15/09/2010
Resoconto GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/06/2010

DISCUSSIONE IL 15/09/2010

SVOLTO IL 15/09/2010

CONCLUSO IL 15/09/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-02993
presentata da
MANUELA GHIZZONI
giovedì 3 giugno 2010, seduta n.331

GHIZZONI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:


il «Regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti professionali ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133», approvato dal Consiglio dei ministri il 15 marzo 2010 ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede che la qualifica triennale in operatore moda e la post qualifica biennale di tecnico dell'abbigliamento e della moda del previgente ordinamento confluiscano nel nuovo diploma di istruzione professionale, dell'indirizzo produzioni industriali e artigianali, articolazione industria, del settore industria e artigianato degli istituti professionali;

il nuovo quadro orario definisce un profilo educativo, culturale e professionale profondamente mutato dell'operatore moda e del tecnico dell'abbigliamento e della moda fino ad ora formato, con il rischio concreto che il profilo in uscita dal percorso scolastico non corrisponda più alle esigenze produttive dei distretti manifatturieri, quale ad esempio quello di Carpi, nel modenese, sede di molti marchi di fama internazionale della maglieria e della confezione;

in particolare, nel piano di studio scompaiono discipline «storia della moda e del costume» (2 ore settimanali in Io, IIo e IIIo) e «storia dell'arte» (4 ore settimanali in IIIo, IVo e Vo) mentre «disegno professionale» (4 ore settimanali) è fortemente ridimensionato nel biennio mentre scompare in IIIo, IVo e Vo l'insegnamento di «tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica» (che nella definizione delle nuove classi di concorso assorbe «disegno e modellazione odontotecnica, disegno tecnico e artistico, tecnologie e disegno tecnico»), peraltro impartito per 3 ore settimanali non è sufficiente a compensare il depauperamento dell'offerta formativa ora descritta. Depotenziamento e snaturamento toccano inoltre ai laboratori di «modello» e di «confezione» (8 ore settimanali nel biennio e 10 al terzo anno) soppiantati dal «laboratorio tecnologico» (3 ore al biennio e 5 al terzo anno). Nelle classi quarte e quinte, sono introdotte le nuove discipline «tecniche di produzione e organizzazione» e «tecniche di gestione e conduzione di macchine e impianti», coerenti con la figura di un operaio specializzato che dovrà lavorare in una dimensione industriale;

i percorsi didattici e formativi per le figure professionali del settore moda dovrebbero incentrarsi sulla creatività artigianale del sapere e saper fare «ad arte», che si riflette anche sui processi tecnologici e di comunicazione. A tutte le figure della filiera della moda, come precisano le competenze degli attuali profili professionali regionali, sono richieste sia competenze tecniche e informatiche, sia capacità artigianali e creative, all'insegna della tradizione dei mestieri della moda del nostro Paese, basati su antichi saperi tramandati nelle botteghe e sulla rielaborazione dei segni della storia. A tale proposito, si segnala che Mario Borselli, presidente della camera nazionale della moda italiana, ha espresso solidarietà con le preoccupazioni per la soppressione delle materie «disegno» e «storia della moda» data l'importanza dell'aspetto storico e creativo della moda italiana, poiché ne rappresenta uno dei fattori di successo;

l'assenza o il forte depotenziamento di alcune materie e di alcuni metodi didattici - quali i laboratori - e l'inserimento di nuove discipline, definiscono un profilo professionale non corrispondente ai bisogni del distretto moda carpigiano-modenese, costituito da piccole e medie aziende, che progettano e creano prevalentemente collezioni e campionario - con l'apporto di cultura, creatività e competenze di tipo artigianale - mentre la produzione del prodotto è realizzata in altri contesti. E facilmente prevedibile che i futuri diplomati dell'indirizzo produzioni industriali e artigianali, articolazione industria, saranno inadeguati per il contesto produttivo locale che, come molti distretti manifatturieri, non ha produzione industriale, ma è sede di ideazione, stile, progettazione e produzione del capo-campione;

l'attuale diploma professionale tecnico dell'abbigliamento e della moda certifica la formazione generale e professionale, i saperi e le competenze di base che permettono allo studente in uscita di affrontare nel mondo del lavoro qualsivoglia specializzazione del settore. Accanto al diploma, il certificato dei crediti formativi documenta il percorso professionalizzante della terza area, ideato e condotto in sinergia con enti e aziende del distretto sui profili professionali e unità di competenza, indicati dal mercato del lavoro, quali per esempio: progettista di moda, tecnico informatico dell'abbigliamento, modellista dell'abbigliamento, coordinatrice di campionario -:

se il ministro interrogato, alla luce di quanto sopra espresso, non intenda far confluire l'operatore moda e il tecnico dell'abbigliamento e della moda del previgente ordinamento nel nuovo diploma di istruzione professionale dell'indirizzo produzioni industriali e artigianali, articolazione artigianato;

se non ritenga di inserire nel nuovo quadro orario l'insegnamento, «arte e tecniche di rappresentazione grafica» - che nella definizione delle classi di concorso assorbe «disegno e storia del costume» e «disegno e storia dell'arte», poiché il Made in Italy si caratterizza per lo stile e la sapienza artigianale dei suoi prodotti, che impongono di valorizzare l'aspetto storico, laboratoriale e creativo della disciplina oltre al carattere grafico/stilistico della rappresentazione del disegno di moda;

se, a fronte della genericità del titolo di studio in uscita del nuovo ordinamento e in considerazione del fortissimo ridimensionamento orario della terza area - che assume paradossalmente una connotazione residuale nell'impianto del percorso professionalizzante - non sia a rischio l'effettivo inserimento nel mondo del lavoro del diplomato di istruzione professionale dell'indirizzo Produzioni industriali e artigianali, articolazione Industria. (5-02993)
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CARPI, MODENA - Prov, EMILIA ROMAGNA

EUROVOC :

abbigliamento

belle arti

diploma

impresa artigiana

industria dell'abbigliamento

istruzione professionale

produzione artigianale

produzione industriale

programma scolastico

tecnica di gestione