OLIVERIO, BRANDOLINI, AMICI, FIORIO, SERVODIO e DAMIANO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
le piantagioni del kiwi in tutta la provincia di Latina hanno raggiunto, ormai da trenta anni, una dimensione tale, dal punto di vista quantitativo, da coprire circa il 40 per cento della produzione nazionale;
la coltivazione di questo prodotto è particolarmente favorita nel territorio di questa provincia, sia per l'abbondanza di acqua che per il clima mite, tanto che ha guadagnato il marchio IGP;
la coltivazione delle piantagioni di kiwi hanno portato respiro all'agricoltura dell'Agro Pontino, già provata dal fallimento di altre coltivazioni e hanno fornito una sorta di ammortizzatore sociale a coloro che, perduto il lavoro in fabbrica, si sono rivolti nuovamente alla campagna;
a tutt'oggi le piante del kiwi vengono vendute come piante rampicanti e non come alberi da frutto e quindi non vengono sottoposte ai necessari controlli, favorendo la diffusione di patogeni provenienti da altri luoghi;
attualmente tale coltura sta subendo un gravissimo attacco da una forma molto virulenta di batteriosi nominata Pseudomonas syiringae actinidia (apparso per la prima volta in Giappone nel 1989), che ha già aggredito seicento ettari di terreno coltivato a kiwi giallo (actinidia chinensis c.v. hort 16) - l'80 per cento presente sul territorio - che sono stati, nel giro di due anni, completamente distrutti e capitozzati in alcuni casi sopra al punto d'innesto alfine di riallevare la stessa varietà di kiwi giallo ed in altri casi sotto il punto d'innesto alfine di riallevare la varietà sottostante, generalmente Hayward;
la carica batterica è tale che anche le coltivazioni di kiwi verde (actinidia deliciosa c.v. Hayward), vero perno dell'economia pontina, anche se come coltivazione è più resistente, vengono aggredite da questa batteriosi, si ritiene che almeno 400 ettari siano stati contaminati;
purtroppo fino ad oggi non si sono evidenziati rimedi utili al contenimento di tale contagio, unica cura risulta il taglio delle piante affette, con relativa bruciatura delle stesse e, talvolta la completa eradicazione e la seguente bruciatura dei residui della potatura;
è nota la fine della coltivazione di kiwi in Corea, che aggredita da tale epidemia è stata completamente distrutta -:
quali azioni il Ministro interrogato intenda intraprendere per affrontare questa grave situazione dell'agricoltura pontina che rischia il tracollo della propria economia;
quali strutture e strumenti scientifici intenda mettere in campo per coadiuvare la ricerca già in atto al livello regionale, tale da arrivare ad una soluzione rapida di questa difficile problematica;
quali interventi intenda adottare a sostegno delle centinaia di aziende agricole che già sono state colpite dalla batteriosi e hanno dovuto tagliare le proprie piante e per almeno due anni non potranno raccogliere frutti, sostenendo solo le spese per il riallevamento delle piante capitozzate;
quali sistemi di controllo fitosanitario intenda predisporre su tutto il materiale vivaistico che circola in Italia, oltre naturalmente a prevedere il periodo di quarantena che già viene predisposto per altri tipi di fruttiferi;
quali iniziative intenda adottare affinché non vengano introdotte in Italia nuove piante di actinidia che potrebbero, se preventivamente non ispezionate, essere facile veicolo di questa o altre infezioni;
se il Ministro intenda promuovere, infine, un monitoraggio su tutto il territorio del nostro Paese, visto il manifestarsi della batteriosi anche in altre regioni italiane.(5-02960)