Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-02948
presentata da
DARIO GINEFRA
mercoledì 26 maggio 2010, seduta n.328
GINEFRA. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
si apprende dagli organi di stampa che un cittadino afghano trattenuto nel centro di permanenza temporanea (C.I.E.) in località Restinco, in provincia di Brindisi, ha portato avanti una protesta durata due giorni che è culminata con un atto di autolesionismo: la cucitura delle labbra con ago e filo e la lacerazione di varie parti del corpo con una lametta;
all'uomo sarebbe stato impedito di mettersi in contatto telefonico con la famiglia, in particolare con i suoi due bambini;
attualmente il cittadino afghano è ricoverato presso l'ospedale «Perrino» di Brindisi. La sua odissea sarebbe durata due giorni: dopo essere stato prima condotto al pronto soccorso presso il quale i medici gli hanno rimosso la sutura alle labbra e medicato le ferite, l'uomo è stato riaccompagnato al C.I.E. Il giorno successivo, questi avrebbe posto in essere il medesimo gesto;
una volta ricondotto in ospedale, l'uomo adesso si troverebbe in ricovero coatto;
tale accadimento non rappresenta un caso singolo: qualche giorno fa presso il centro di identificazione ed espulsione (di Bologna, una donna si è cucita le labbra con ago e filo per protestare contro il rigetto della sua richiesta di asilo politico;
da quanto si apprende, in entrambi gli episodi vi sarebbe stata un'ingiustificata limitazione dei diritti dei cosiddetti ospiti, impedendo addirittura ad alcuni di loro di poter comunicare con i propri familiari -:
se il Ministro abbia assunto iniziative volte a verificare l'effettivo svolgimento dei fatti e ad accertare ogni eventuale responsabilità nei confronti delle autorità preposte alla direzione dei sopra citati centri.
(5-02948)