MURGIA. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
è in atto, da parte dell'Associazione italiana allevatori, un progetto per la riorganizzazione del sistema delle associazioni degli allevatori che prevede il passaggio delle competenze attualmente assegnate alle singole associazioni provinciali o interprovinciali allevatori (AIPA/APA) alle associazioni regionali allevatori (ARA) di 1
o grado;
in Sardegna operano attualmente quattro associazioni provinciali o interprovinciali allevatori;
le stesse AIPA/APA rappresentano un patrimonio nel settore zootecnico in quanto esse si collocano numericamente tra le prime d'Italia e al sesto posto tra le regioni;
l'Associazione interprovinciale allevatori di Nuoro Ogliastra (AIPA) opera su un territorio estremamente connotato tra i più disagiati ed estesi dell'intera regione Sarda, svolge la sua attività in virtù della conoscenza delle varie realtà ed esigenze territoriali e, grazie al decentramento amministrativo, eroga servizi a costi altamente competitivi rispetto ad altre situazioni regionali e nazionali;
relativamente al settore ovino, la Sardegna occupa una posizione di assoluto rilievo, producendo ed esportando genetica italiana, know how sulla identificazione elettronica e gestione dell'anagrafe ovina e caprina in BDN (banca dati nazionale), passo fondamentale per la tracciabilità degli animali e in futuro di tutte le produzioni;
il finanziamento del sistema degli allevatori è per circa 2/3 di provenienza statale come conseguenza di attività con valenza pubblica;
già da due anni, oltre ai tagli dei finanziamenti a tutto il sistema, vi è stata una ulteriore penalizzazione per la Sardegna, la quale opera soprattutto nel settore ovino, con la riduzione ingiustificata di due giornate lavorative per azienda (da 11 a 9);
il processo di riorganizzazione prevede lo scioglimento delle AIPA/APA e l'incorporazione delle stesse nelle ARA di 1
o grado, con il conferimento del patrimonio immobiliare e finanziario, qualora esistente, all'organizzazione regionale, mettendo assieme realtà con situazioni tecnico-economiche-organizzative e patrimoniali diverse;
la riorganizzazione potrebbe mettere a rischio il livello delle prestazioni erogate;
la riorganizzazione inciderà sui livelli occupazionali in una regione che ha tra i più alti tassi di disoccupazione in Italia e in assenza di ammortizzatori sociali per i dipendenti del settore agricolo;
ad avviso dell'interrogante non è corretto indurre alla fusione associazioni con una buona situazione tecnico-economica, finanziaria e patrimoniale con altre in difficoltà economiche, senza patrimonio, che le vedono costrette a non pagare puntualmente le retribuzioni ai loro dipendenti e che, nell'ambito di questa riorganizzazione, siano queste ultime, delegate a dettare ed imporre tempi e modi gestionali; ci si chiede poi quale autorevolezza avranno le rappresentanze locali visto che una debole rappresentanza a livello territoriale porterebbe inesorabilmente all'allontanamento dell'utenza -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei motivi per i quali non si è dato seguito a quanto suggerito dal documento del 2008 e dai precedenti sui «Programmi dei controlli funzionali svolti dalle Associazioni Provinciali Allevatori per ogni specie, razza o tipo genetico», che tra l'altro prevede «accorpamenti gestionali di APA con ridotto numero di capi grossi»;
se il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali continuerà a salvaguardare le specificità dei territori;
se corrispondano al vero le notizie che prevedono ulteriori tagli ai finanziamenti rispetto al 2009, visto che, alla data odierna, non si hanno notizie sull'entità dei finanziamenti e sui tempi di erogazione;
se sia intenzione del Governo impegnarsi per sostenere la selezione genetica in Italia;
se il Ministero sia a conoscenza di quante e quali regioni italiane hanno iniziato e concluso l'iter riorganizzativo in ARA di 1
o grado.(5-02905)