ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02836

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 315 del 03/05/2010
Firmatari
Primo firmatario: CAVALLARO MARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/05/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 03/05/2010
Stato iter:
13/07/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/07/2010
Resoconto VICECONTE GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 13/07/2010
Resoconto CAVALLARO MARIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/05/2010

DISCUSSIONE IL 13/07/2010

SVOLTO IL 13/07/2010

CONCLUSO IL 13/07/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-02836
presentata da
MARIO CAVALLARO
lunedì 3 maggio 2010, seduta n.315

CAVALLARO. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

il Ministro interrogato ha presentato alla Presidenza del Senato in data 25 novembre 2009 il disegno di legge n. 1905, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti, con il Ministro per gli affari regionali Fitto, con il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Brunetta e con il Ministro della gioventù Meloni, avente ad oggetto: «Norme in materia di organizzazione delle Università di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario»;

detto provvedimento si configura come un riordino generale dell'organizzazione della struttura degli atenei italiani e contiene sia norme di indirizzo sia norme destinate ad essere attuate dagli atenei;

è noto che la grande maggioranza delle università italiane si trovano in rilevanti difficoltà finanziarie, conseguenti sia a problemi organizzativi e strutturali sia alla mancanza di un adeguato sostegno finanziario ordinario sia infine alla inadeguatezza di uno specifico supporto per l'innovazione e la ricerca scientifica;

già il 22 ottobre 2008, nel corso di una conferenza stampa, il Ministro interrogato aveva dichiarato che nell'Università di Camerino vi fossero «buchi di bilancio», salvo poi chiarire, in risposta ad un successivo atto di sindacato ispettivo dell'interrogante, che si trattava di un'affermazione fondata su dati che non era stato possibile esaminare adeguatamente prima, tanto che si era poi preso atto che l'Università di Camerino, al 31 dicembre 2007, presentava un avanzo di amministrazione;

nell'agosto 2009 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca aveva poi reso nota una sorta di classifica degli atenei italiani che aveva suscitato numerose polemiche ed aveva avuto come conseguenza tagli ai trasferimenti per il 2,42 per cento all'Università di Camerino e del 3 per cento all'Università di Macerata, università quest'ultima che aveva già riferito in una nota che la classifica ministeriale sulle università teneva conto dei risultati della ricerca scientifica in senso stretto, con un peso pari a 2/3, utilizzando criteri quali: trasferimento tecnologico, valorizzazione applicativa e finanziamento dei programmi quadro europeo, per cui era scontato che atenei socio-giuridici-umanistici come Macerata uscissero sconfitti rispetto a grandi politecnici;

in misura minore le medesime osservazioni potevano applicarsi a Camerino, la cui facoltà numericamente più consistente è quella di giurisprudenza, sempre afferente al comparto socio-giuridico-umanistico;

tutto il sistema universitario italiano deve essere oggetto di una nuova valutazione di carattere generale con la messa a punto di più efficaci strumenti cognitivi e valutativi, obiettivo questo condiviso dal Ministro interrogato, tanto da presentare il disegno di legge sopra indicato, finalizzato a dare una prima attuazione a tale dichiarato intento;

nel contempo occorre precisare come gli Atenei di Macerata e di Camerino, entrambi fra l'altro portatori di un'antica e prestigiosa storia, siano fortemente legati al territorio, di rilevante qualità scientifica e di notevole presidio culturale in realtà territoriali, come quelle delle aree interne e montane delle Marche che sono sostenute anche dalla presenza e dall'opera di prestigiose attività culturali, scientifiche e didattiche, che hanno punte di significativa eccellenza e che meritano per ciò stesso uno speciale sostegno;

modalità e metodi d'integrazione delle strutture di servizio e buone pratiche organizzative anche a valenza di risparmio non dovrebbero incidere né sull'autonomia universitaria come valore costituzionalmente protetto né sulla libertà di autorganizzazione scientifica e didattica degli atenei, ma piuttosto sorreggerne la qualificazione e la capacità di competere nei nuovi scenari europei ed internazionali;

il richiamato disegno di legge, che è con evidenza il presupposto di ogni ulteriore iniziativa concreta verso i singoli atenei, è in avanzata fase di elaborazione parlamentare, tanto che la competente commissione 7a del Senato della Repubblica ne ha iniziato l'esame in sede referente e sta svolgendo l'esame e la votazione degli emendamenti;

dal testo all'esame di suddetta commissione si evidenzia come rimanga centrale, nell'impianto normativo, l'autonomia universitaria, di cui all'articolo 2, che ne individua gli organi, mentre viene prevista all'articolo 3, come mezzo per la razionalizzazione dell'offerta formativa e per i risparmi conseguenti, esclusivamente la federazione e fusione fra atenei;

nel corso dell'esame del testo risulta che sia stata posta l'esigenza, già evidente anche nella legislazione vigente e nei poteri delle regioni costituzionalmente rilevanti, di una programmazione regionale dei sistemi universitari, che peraltro nelle Marche, considerata l'esistenza di ben quattro prestigiosi atenei e l'esigenza di un polo universitario piceno, si propone con ancor maggiore evidenza;

con «accordo di programma» stipulato in data 11 febbraio 2010 dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dalla provincia di Macerata e dai rettori delle Università di Macerata e Camerino, pur non evidenziandosi ex professo se esso prelude a fusione o federazione dei due atenei, si evidenzia che il futuro «soggetto gestore» di tutte le attività di formazione universitaria delle due università è un nuovo organo di governance definito comitato paritetico per l'università nelle Marche (CUM), con tre soci fondatori ed aperto a successivi ingressi della regione e degli enti locali;

a prescindere dalle finalità enunciate negli articoli 3 e 4 dell'accordo i punti salienti sono la soppressione del corso di laurea in scienze politiche dell'Università di Camerino, la trasformazione della facoltà di giurisprudenza di Camerino in una Law School/scuola di giurisprudenza caratterizzata, ad avviso dell'interrogante, da nebbiosi requisiti non rinvenibili nell'attuale ordinamento didattico e - nonostante l'evocazione di elevata caratterizzazione e professionalizzazione - la riduzione anche mediante processi di mobilità e di blocco del turnover dell'organico da 50 a 35 unità, nonché l'eventuale disattivazione del corso di laurea in medicina veterinaria, non presente in nessun altro ateneo marchigiano, da sostituirsi con l'istituzione di un corso di laurea in infermiere veterinario che non pare esistere, almeno con tale denominazione, nell'ordinamento italiano, eccetto solo di un corso di laurea in «salute e benessere animale» di controversa utilizzazione ai fini della riferita qualifica professionale;

tra l'altro proprio con il corso di laurea in medicina veterinaria la regione è in procinto di stipulare un accordo per la gestione delle problematiche riguardanti la sanità animale e l'igiene degli alimenti, insediato nella città di Matelica (Macerata), con piena soddisfazione ed interesse anche economico di quella comunità;

il totale vantaggio economico di tale non meglio qualificato «accordo di programma» è quantificato in somme annuali assai modeste rispetto al fabbisogno annuo complessivo dei due atenei (700.000 euro da parte del Ministero e 300.000 da parte della provincia, da dividere fra i due atenei) ma soprattutto da determinare previo monitoraggio dello stato di attuazione dell'accordo (di cui non vengono indicati né criteri né modalità) e nel mantenimento di quello che è in sostanza un diritto dei due atenei, almeno fino appunto a provvedimenti generali di riordino del sistema universitario, e cioè l'erogazione di un fondo di finanziamento ordinario pari al «consolidabile» del 2009, il cui importo fra l'altro non è indicato, sempre erogando previo monitoraggio dello stato di attuazione dell'accordo;

l'accordo risulta frutto di una concertazione avvenuta tra il presidente della provincia e i rettori dei due atenei, senza condivisione né coinvolgimento preventivo delle facoltà interessate, dei sindaci dei comuni interessati nonché della regione, che ha competenza in materia di offerta formativa universitaria sul territorio regionale, tanto che appunto si susseguono ora incontri, tavoli tecnici e riunioni;

nulla nell'accordo si dice in ordine al diritto allo studio universitario, di competenza esclusiva regionale e che, per il tipo di università eminentemente residenziale che caratterizza sia Macerata sia Camerino è essenziale per la qualità dell'offerta didattica e formativa e per il successo di ogni ipotesi di valorizzazione dell'eccellenza, dei master, dei dottorati e delle scuole di cui pure si fa cenno nell'accordo di programma;

l'adozione di criteri generali di formazione di eventuali accordi di fusione o federazione fra atenei ed i parametri econometrici e didattico-scientifici su cui essi dovrebbero poggiare è indispensabile presupposto di un'attività che consente da un lato al Miur di condurre un'opera di indirizzo e di coordinamento e dall'altro agli atenei di effettuare le loro autonome scelte in un quadro di riferimento non derivante da una negoziazione pattizia e discrezionale ma da certi indirizzi uguali su tutto il territorio nazionale e per tutti gli atenei -:

per quali motivi si è ritenuto di dover subordinare l'erogazione di finanziamenti compensativi e/o aggiuntivi e persino del fondo ordinario stabilizzabile al 2009, di cui non si prevedono futuri adeguamenti, a misure che, a giudizio dell'interrogante, palesemente mettono in discussione l'autonomia universitaria di atenei plurisecolari, quando in base anche agli ultimi dati ricavabili sia dalla legge finanziaria per il 2010 sia dalla contabilità dei due atenei interessati non risulta che essi versino in una crisi finanziaria tale da rendere necessaria l'attivazione di un accordo di programma tanto urgente e tanto cogente, trattandosi di una condizione che caratterizza gran parte delle università Italiane;

se il Ministro interrogato non ritenga opportuno, anche alla luce della necessità di rispettare le competenze della regione, consentire una più articolata visione delle problematiche delle università di Macerata e Camerino, nel rispetto della loro autonomia e nella valorizzazione delle loro caratteristiche ed eccellenze, attraverso una programmazione universitaria che coinvolga e renda partecipi sia tutti i soggetti istituzionalmente interessati all'interno dei due atenei sia la comunità universitaria marchigiana e se non ritenga altresì necessario avviare iniziative atte a sospendere l'esecutorietà ed efficacia dell'accordo di programma fino all'approvazione definitiva del disegno di legge di cui sopra, nel contempo garantendo ai due atenei il mantenimento dei trasferimenti previsti dall'accordo medesimo e di quelli futuri, invitando i medesimi atenei a proseguire nell'attivazione di tavoli tecnici e di accordi informali finalizzati alla ricerca pattizia e volontaria di integrazione, sinergie e risparmi di spesa da valutare prima della futura stipula di un eventuale accordo che veda partecipi tutti i soggetti istituzionalmente competenti e che sia in linea con le disposizioni normative che nel contempo saranno approvate.(5-02836)
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CAMERINO, MACERATA - Prov, MARCHE, MACERATA, MACERATA - Prov, MARCHE, MATELICA, MACERATA - Prov, MARCHE

EUROVOC :

medicina veterinaria

universita'