VELO. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
il 6 aprile 2010, nel carcere di Porto Azzurro sull'Isola d'Elba si è verificato un episodio di inaccettabile protesta di una quarantina di detenuti, che hanno accerchiato e sequestrato per circa due ore due agenti di polizia penitenziaria;
la tentata rivolta, svoltasi nella sezione tredici del terzo reparto del carcere elbano, si è conclusa fortunatamente senza conseguenze fisiche per i due agenti i quali, proprio grazie alla loro professionalità, sono riusciti a mantenere un clima di calma, ascoltando le motivazioni dei detenuti e impegnandosi a favorire la soluzione delle condizioni a base della protesta;
le motivazioni di tale deprecabile gesto segnalano, tuttavia, una situazione di estremo disagio della popolazione carceraria di Porto Azzurro per la mancanza dei più elementari condizioni igieniche nella struttura, quali la mancanza di acqua calda, la mancata sostituzione della biancheria o fornitura di prodotti per l'igiene personale;
nonostante gli sforzi dell'associazione di volontariato «Dialogo», la condizione risulta particolarmente disagevole per i molti detenuti che, per mancanza di disponibilità economiche personali o del sostegno dei rispettivi nuclei familiari, si trovano nell'impossibilità di provvedere autonomamente all'acquisto di tali generi;
non appare, in ogni modo, accettabile l'idea che le condizioni minime di dignità della popolazione carceraria debbano dipendere da fattori esterni all'amministrazione, quali le disponibilità economiche dei singoli detenuti o il supporto delle famiglie o delle associazioni del volontariato;
peraltro, una delle poche opportunità di cui ancora possono godere i detenuti del carcere elbano, ovvero la possibilità di avere delle celle singole, a breve dovrebbe essere eliminata se dovesse essere confermata la notizia del trasferimento di oltre trecento detenuti da altri penitenziari;
già ora, il numero del personale di polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Porto Azzurro risulta fortemente sottodimensionato rispetto alle esigenze, con solo 121 agenti per 320 detenuti, quando ne occorrerebbero almeno 209. Tale situazione rischierebbe di diventare ingestibile laddove, come ricordato in precedenza, venisse raddoppiato il numero dei detenuti -:
quale sia la reale condizione dei detenuti del carcere dell'Isola d'Elba e, qualora siano confermate le notizie riportate dagli organi di informazione, quali siano le cause della mancata assicurazione delle elementari condizioni di dignità dei detenuti in tale struttura;
se corrisponda al vero la notizia del raddoppio della popolazione carceraria nel penitenziario di Porto Azzurro ed, eventualmente, come si intenda provvedere per adeguare le dotazioni di personale penitenziario già ora non corrispondenti per i carichi di lavoro.(5-02727)