CECCUZZI, MARIANI, FONTANELLI, SANI, CENNI e CAUSI. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
la normativa nazionale, relativa alla gestione del servizio idrico integrato, è stata sostanzialmente modificata nel corso degli ultimi mesi con interventi che appaiono scoordinati e privi di una necessaria visione di insieme. Nello specifico l'articolo 15 del decreto-legge n. 135 del 2009 (convertito dalla legge n. 166 del 2009) dispone la liberalizzazione della gestione di alcuni servizi pubblici locali, compresi quelli idrici. Parallelamente il comma 1-quinquies dell'articolo 1 del disegno di legge A.C. 3146 «Conversione in legge del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, recante interventi urgenti concernenti enti locali e regioni», approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati, sopprime le Autorità di ambito territoriale di cui all'articolo 148 (gestione della risorsa idrica) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni;
i suddetti interventi normativi possono compromettere la qualità della gestione industriale e dei correlati processi di privatizzazione del servizio idrico, dal momento che la soppressione delle Autorità d'ambito territoriale, che svolgono una funzione essenziale nella programmazione e nel controllo a garanzia degli utenti, si colloca in un contesto nel quale il legislatore vuole favorire la presenza nel mercato di operatori anche a maggioranza di capitale privato o persino senza alcuna partecipazione pubblica;
tali disposizioni possono persino produrre un immediato vuoto normativo e contrattuale e vanificare la programmazione e la realizzazione degli investimenti di cui necessita urgentemente il settore idrico, fondamentale per l'intera collettività;
serie e gravissime ripercussioni sulla corretta e continua gestione del servizio idrico stanno già caratterizzando numerose realtà locali: la Cassa depositi e prestiti ha infatti comunicato, in data 8 marzo 2010, all'Acquedotto del Fiora spa, che non sussistono attualmente le condizioni per accogliere la richiesta di incremento degli affidamenti operativi (richiesta dall'Acquedotto del Fiora e relativa al finanziamento, Bridge sottoscritto in data 13 marzo con la stessa Cassa depositi e prestiti e altri istituti di credito) «per la presenza di una oggettiva incertezza normativa in materia di affidamento dei servizi pubblici locali (articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008 innovato dall'articolo 15 della legge 20 novembre 2009, n. 166)». Incertezza normativa che «potrebbe comportare la cessazione al 31 dicembre 2011 della convenzione con l'Autorità d'ambito territoriale ottimale n. 6 Ombrone»;
il Comitato crediti della cassa depositi e prestiti ha per di più evidenziato che l'Acquedotto del Fiora «sta operando in un mercato stabile, con un apprezzabile supporto tecnico gestionale del socio privato di riferimento e in un contesto territoriale favorevole» e «presenta dati di bilancio che evidenziano una situazione complessivamente equilibrata». Le cause del mancato accoglimento di incremento dell'affidamento operativo sarebbero quindi imputabili esclusivamente alle attuali ambiguità del quadro normativo nazionale;
in questo contesto è utile ricordare che l'Acquedotto del Fiora spa è una società che opera in un vasto territorio della regione Toscana svolgendo attività relative alla gestione integrale di tutte le tipologie di servizio idrico. L'azienda è la più estesa realtà gestionale dell'Italia centrale e si occupa dell'insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, oltre che del trattamento terziario delle acque per il loro riutilizzo e della dissalazione di acqua di mare e di acque salmastrose;
risulta evidente che con il presente quadro normativo si viene a vanificare o i seriamente compromettere in modo irreparabile un ambizioso ed ampiamente condiviso processo di ammodernamento ed efficientamento di servizi essenziali (come quello della gestione idrica) avviato da oltre un decennio. Un servizio indispensabile per la collettività e che, seppur con risultati differenti nei diversi territori, ha consentito di elevare in modo esponenziale la quantità e la qualità di investimenti e superato la frammentazione delle gestioni fonte di inefficienza e di dispersione delle risorse naturali -:
quali siano le iniziative urgenti che il Governo intende adottare, per quanto di competenza, affinché il servizio idrico venga svolto con continuità senza recare disagi per i cittadini, nonché aggravi sulle tariffe e per evitare ogni possibile ripercussione sull'ambiente e sulla tutela delle risorse naturali, tenuto conto che gravi conseguenze alla gestione del servizio idrico possono derivare dalla mancata erogazione di finanziamenti al soggetto gestore del servizio idrico integrato;
quali iniziative di competenza, anche normative, il Governo intenda adottare per assicurare il corretto esercizio del servizio idrico, tenuto conto che i soggetti interessati all'applicazione della normativa attribuiscono all'entrata in vigore dell'articolo 15 del decreto-legge n. 135 del 2009, un carattere retroattivo per considerare revocabili anche quelle concessioni, di cui è titolare la Società Acquedotto del Fiora, assegnate con gara ad evidenza pubblica nell'anno 2001 e con durata di 25 anni. (5-02675)