BARANI e GARAGNANI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
si fa riferimento alla nomina nel Consiglio superiore di sanità della professoressa Maria Paola Landini, che risulta rinviata a giudizio, per fatti risalenti all'epoca in cui era preside della facoltà di Medicina, per falso ideologico e abuso d'ufficio;
le accuse sono riferibili alla cosiddetta «concorsopoli» bolognese in cui la Landini, insieme ad altri, si sarebbe adoperata per pilotare alcuni concorsi con vincitori decisi a tavolino;
l'interpellante, già all'inizio dell'inchiesta penale aveva richiesto, con vari atti di sindacato ispettivo, l'intervento del Ministero, anche in commissione cultura della Camera dei deputati, per avviare un'ispezione che facesse luce su quanto accaduto al fine di adottare i provvedimenti conseguenti e salvaguardare il buon nome dell'Ateneo nonché la gran parte dei docenti che svolgono il proprio dovere con serietà, rettitudine e professionalità;
in una situazione tuttora oggetto di indagini e comunque gravemente lesiva del prestigio della facoltà di medicina e chirurgia ed in ogni caso di tutta l'università di Bologna, si rileva l'inopportunità di tale nomina che, secondo l'interrogante, dovrebbe essere sospesa almeno fino alla sentenza definitiva da parte della magistratura e la necessità che, in una materia così delicata;
si auspica il Governo dia prova, come ha fatto finora, di sensibilità ed attenzione verso le reali esigenze del mondo accademico, il tutto anche in riferimento alla prossima riforma universitaria che stabilirà criteri ben precisi in materia di reclutamento della docenza, di valutazione della produzione scientifica della medesima e di autonomia dell'università -:
se non ritenga di valutare l'opportunità di sospendere la nomina fino alla decisione conclusiva del procedimento penale in corso, tenendo conto degli addebiti a carico della persona di cui sopra che è comunque coinvolta in una vicenda che ha danneggiato l'immagine dell'ateneo bolognese e dell'intero sistema universitario nazionale e se il Governo intenda assumere iniziative normative per una disciplina che modifichi i criteri di selezione della docenza, in particolare all'interno delle facoltà di medicina e chirurgia soprattutto in riferimento ai poteri di intervento delle regioni.(5-02587)