MONTAGNOLI, CARLUCCI, FUCCI e GINEFRA. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:
Barletta (città di circa 100.000 abitanti, capoluogo capofila della provincia di Barletta-Andria-Trani e suo principale nodo ferroviario di riferimento), nell'indice di classificazione delle stazioni stilato dalle Ferrovie dello Stato, occupa il 3
o posto nella regione Puglia (dopo Bari e Foggia) servendo un bacino potenziale di utenza di oltre 600.000 abitanti;
il traffico passeggeri ammonta a quasi 3 milioni di passeggeri annui, secondo Rete ferroviaria italiana, grazie soprattutto all'interscambio tra le diverse linee e tra treno e bus. Nonostante ciò, Trenitalia continua a penalizzare questo territorio non facendo fermare 2 coppie di Eurostar fast veloci frecciargento che giornalmente dalla Puglia si dirigono a Roma e viceversa: precisamente, all'andata il treno che parte da Bari alle 7,16 e arriva a Roma alle 11,15 (Eurostar FAST 9350) e quello che parte da Bari alle 17,16 con arrivo nella Capitale alle 21,15 (Eurostar FAST 9356); al ritorno quelli che partono da Roma, il primo alle 14,45 (Eurostar FAST 9355) e il secondo alle 19,45 (Eurostar FAST 9359);
questi treni, con la fermata a Barletta, permetterebbero di coprire la distanza con la Capitale in soli 3 ore e 29 minuti; e invece i passeggeri di questo territorio ogni volta si devono sobbarcare di uno scomodo e fastidioso trasbordo a Foggia creando enormi disagi ed un aumento della tariffa ferroviaria e del tempo impiegato per coprire la tratta, che può arrivare fino alle 2 ore in più;
numerose sono state le proteste dei cittadini a vari livelli nei confronti di Trenitalia; da ricordare sono le 6000 firme raccolte in pochi giorni nel 2009 e consegnate nelle mani del presidente della IX Commissione Trasporti della Camera, ed ai vertici delle Ferrovie dello Stato;
Trenitalia si giustifica ancora oggi asserendo che i treni devono coprire la tratta Bari-Roma necessariamente in meno di 4 ore (in 3 ore e 59 minuti, per la precisione); per cui la fermata a Barletta allungherebbe di 4 minuti la durata del percorso. Però si confermano in ogni caso le fermate a Brindisi e Benevento, che in prima battuta erano state escluse e poi inspiegabilmente recuperate, nonostante abbiano un traffico passeggeri inferiore;
la predisposizione degli orari penalizza un territorio di oltre 600.000 abitanti e crea disagi agli utenti. Non interessa che gli eurostar fast da Bari sino a Roma marcino quasi vuoti;
appare difficile giustificare, la sosta di ben 9 minuti a Foggia invece dei 2 minuti normalmente previsti. Ciò accade perché, evidentemente, si deve consentire ancora oggi a tutti i treni provenienti dal sud della Puglia e diretti a Roma, un'anacronistica inversione di marcia verso Benevento e Caserta su una vecchia linea risalente al 1800, ai tempi dell'Unità d'Italia, e in cui gli stessi moderni eurostar per il momento procedono a una velocità massima ancora di circa 100 chilometri orari;
anche il progetto in itinere di realizzare una linea ad alta capacità (e non ad alta velocità) Bari-Napoli, non prima, però di dieci anni (si parla del 2020), sta riscontrando non pochi problemi dovuti proprio allo snodo ferroviario di Foggia che deve essere comunque necessariamente aggirato creando una bretella di allacciamento: dalla linea Adriatica, all'altezza di Incoronata, a quella per Benevento, all'altezza di Cervaro; costringendo perciò i passeggeri del foggiano ad un contestato trasbordo con navette fino alla stazione di Cervaro, ubicata a circa 10 chilometri dal capoluogo Dauno -:
se il Ministro sia a conoscenza della situazione e intenda intervenire nei confronti dei vertici di Trenitalia al fine di evitare che i cittadini di un'area che racchiude nei suoi confini oltre 600.000 abitanti possa essere penalizzata con la soppressione di convogli alta velocità negli orari utili sia per raggiungere Roma sia nella tratta inversa.
(5-02536)