ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02459

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 281 del 10/02/2010
Abbinamenti
Atto 5/02519 abbinato in data 09/03/2010
Firmatari
Primo firmatario: BOBBA LUIGI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/02/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BACHELET GIOVANNI BATTISTA PARTITO DEMOCRATICO 10/02/2010
DE TORRE MARIA LETIZIA PARTITO DEMOCRATICO 10/02/2010
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 10/02/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 10/02/2010
Stato iter:
09/03/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/03/2010
Resoconto PIZZA GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 09/03/2010
Resoconto BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/02/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/03/2010

DISCUSSIONE IL 09/03/2010

SVOLTO IL 09/03/2010

CONCLUSO IL 09/03/2010

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-02459
presentata da
LUIGI BOBBA
mercoledì 10 febbraio 2010, seduta n.281

BOBBA, BACHELET, DE TORRE e GHIZZONI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:


il 14 dicembre 2009 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca - direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio - emetteva la nota protocollo numero 9537, avente in oggetto indicazioni riepilogative per il programma annuale delle istituzioni scolastiche per l'anno 2010;


in particolare tale nota comunica le risorse finanziarie cui le singole scuole devono fare riferimento a partire dal mese di gennaio 2010, fornendo indicazioni in merito al quadro delle entrate e delle uscite economiche;


il provvedimento è stato reso noto attraverso una circolare, inviata agli istituti scolastici di tutto il territorio nazionale, che nello specificare il taglio relativo ai contratti in appalto, così recita: «la spesa per i contratti di fornitura dei servizi di pulizia ed altre attività ausiliarie di cui alla direttiva del Ministro n. 68/05 (cosiddetta ex appalti Storici) deve essere prevista nella misura max del 75 per cento del corrispettivo pattuito nel contratto in essere. A questo proposito si ricorda che ai sensi dell'articolo 11 del Regio decreto 2440/1923, qualora nel corso di esecuzione del contratto occorra una diminuzione della prestazione, l'appaltatore è obbligato ad assoggettarsi nella misura max del 20 per cento. Oltre detta percentuale l'appaltatore, laddove non si avvalga della risoluzione del contratto, è obbligato ad assoggettarsi all'ulteriore riduzione. Pertanto a fronte dell'ottimizzazione del servizio, la spesa per tale voce va ridotta del 25 per cento rispetto a quella dell'anno in corso.»;


la stessa nota non prevede alcuna gradualità in merito al raggiungimento di tale riduzione di spesa per cui si evince che il Ministero la intende applicabile con decorrenza immediata, novità alquanto anomala per un provvedimento emanato dalla pubblica amministrazione, che va ad incidere direttamente sui livelli occupazionali;


si evince da tale misura di riduzione la non applicazione ai contratti di servizio stipulati con i consorzi che impiegano lavoratori ex LSU ed ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa con personale ex LSU, con conseguente penalizzazione delle regioni del centro-nord che hanno esternalizzato tali servizi;


in particolare la regione particolarmente coinvolta dalla nota in premessa è il Piemonte, in quanto già a partire dalla metà degli anni '90, gli enti locali, cui spettava la competenza, intesero esternalizzare i servizi di pulizia e di attività ausiliarie, procedendo con affidamenti a cooperative sociali di tipo B del territorio piemontese, in particolare nell'area del torinese;


a norma dell'articolo 1 della legge 8 novembre 1991 numero 381 le cooperative sociali di tipo B hanno lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso lo svolgimento di attività lavorative diverse, finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate;

le cooperative sociali di tipo B, pertanto, attraverso l'inserimento lavorativo, trasformano persone assistite in lavoratori/contribuenti;

tale scelta, in particolare degli enti locali della regione Piemonte, ha permesso di realizzare in ogni scuola, oltre ad una unanimemente riconosciuta migliore efficienza nella gestione del servizio, l'inserimento lavorativo di persone disabili fisici, psichici, sensoriali e provenienti da situazioni di disagio sociale e di altre fasce deboli del mercato del lavoro, quali donne sole con figli, persone con bassa scolarità, ultracinquantenni disoccupati, difficilmente ricollocabili nel mercato del lavoro tanto più nell'attuale situazione di crisi;

attualmente su questa tipologia di servizi sono impiegate con regolare contratto collettivo nazionale del lavoro di settore oltre mille persone, di cui almeno 600 lavoratori svantaggiati rientranti nelle categorie precedentemente descritte;

tali risultati occupazionali e la conseguentemente inclusione sociale sono stati raggiunti attraverso le specifiche caratteristiche delle imprese coinvolte e le capacità professionali del personale impiegato dalle cooperative che, oltre all'espletamento dei compiti relativi al servizio in oggetto, garantiscono anche l'affiancamento e il sostegno più appropriato ai colleghi svantaggiati;


lo sviluppo registrato negli anni dalle cooperative sociali di tipo B nei diversi ambiti di attività testimonia la loro capacità di coniugare l'efficienza d'impresa con le finalità solidaristiche di inclusione sociale, che le ha portate ad essere scelto quale modello di partnership tra pubblica amministrazione e cooperative sociali, e come esempio di buona prassi a Roma nel forum della pubblica amministrazione dell'anno 2000;

proprio nell'anno 2000, il passaggio delle competenze al Ministero interrogato ha sospeso i rinnovi delle gare di appalto per l'affidamento dei servizi in scadenza, introducendo un regime di proroga tuttora vigente nel caso della regione Piemonte;


mentre nel resto del territorio nazionale le direzioni regionali, a partire dal 2005 hanno esperito le gare di appalto affidando i servizi, in Piemonte la procedura di gara non è arrivata a suo compimento;


proprio per adeguare le tariffe ai costi reali, considerando che in questo tipo di servizi il 90 per cento dei costi è legato al costo del lavoro, la direzione regionale aveva previsto un incremento delle tariffe a base d'asta di circa il 40 per cento rispetto al corrispettivo attualmente in essere;



a tal proposito alcuni esempi che mettono in evidenza le differenze economiche esistenti fra gli importi dei contratti in essere e gli aumenti previsti nella gara non aggiudicata in Piemonte, riguardano in particolare gli importi degli istituti scolastici della provincia di Torino, che rappresenta oltre il 50 per cento degli istituti scolastici oggetto di gara di appalto;


la situazione piemontese già problematica per il non adeguamento delle tariffe rischia, pertanto, di diventare drammatica con il realizzarsi del taglio previsto dalla circolare che porterà alla perdita di oltre 300 posti di lavoro;


tale taglio inciderà anche sul personale svantaggiato in particolare a norma della legge numero 381, del 1991 con le inevitabili ricadute anche sui servizi socio assistenziali e sanitari sia sotto il profilo terapeutico/riabilitativo sia sotto il profilo di sostegno/assistenza economica -:


se il Ministro interrogato non intenda opportuno revocare la nota di cui in premessa o almeno modificarla, evitando che tale riduzione venga applicata ai contratti in proroga, oppure che non venga applicata laddove siano vigenti, ancorché in proroga, contratti affidati alle cooperative sociali di tipo B.(5-02459)
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

PIEMONTE

EUROVOC :

centro di ricerca

contratto

contratto di lavoro

contratto di prestazione di servizi

gara d'appalto

integrazione sociale

politica finanziaria

prestazione di servizi

pubblica amministrazione

qualificazione professionale

servizio

soppressione di posti di lavoro