MURER, MARIANI, GATTI, DAMIANO e CENNI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
la circolare protocollo n. 0009537 del 14 dicembre 2009 del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca contenente le «indicazioni riepilogative per il Programma annuale delle istituzioni scolastiche per l'anno 2010» prevede per i servizi di pulizia ed altre attività ausiliarie la conferma dei contratti «nella misura massima del 75 per cento del corrispettivo pattuito» con un taglio effettivo del budget del 25 per cento;
la circolare, firmata dal direttore generale Marco Ugo Filisetti, giustifica la riduzione di fondi da destinare alla pulizia e sorveglianza delle scuole (in particolare dell'infanzia e della primaria) con la necessità di coprire spese in «sofferenza» per «supplenze, funzionamento ed esami di Stato»;
per rendere possibile il taglio, il Ministero è ricorso all'applicazione dell'articolo 11 del regio decreto n. 2440 del 1923, secondo cui qualora nel corso di esecuzione del contratto occorra una diminuzione della prestazione, l'appaltatore è obbligato ad assoggettarvisi nella misura massima del 20 per cento. Oltre detta percentuale l'appaltatore, laddove non si avvalga della risoluzione del contratto, è obbligato ad assoggettarsi all'ulteriore riduzione;
a fronte della disposizione ministeriale, all'appaltatore, quindi, non resta che accettare la drastica riduzione oppure risolvere il contratto;
se per il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca questa soluzione di emergenza rientra nella politica di razionalizzazione delle spese imposta dal Ministero dell'economia e delle finanze realizzata attraverso la manovra finanziaria di un anno fa (per il comparto scuola quasi 8 miliardi di euro in meno in tre anni), per le aziende che hanno in appalto i servizi di pulizia si tratta di una scelta drammatica che avrà ripercussioni sui lavoratori: per migliaia di dipendenti si prospettano una riduzione delle ore lavorate con proporzionale riduzione del salario che, per queste mansioni, risulta già, il più delle volte, basso; in taluni casi le aziende potrebbero ricorrere anche a cassa integrazione se non addirittura al licenziamento;
i tagli del 25 per cento colpiscono in modo drammatico anche le cooperative, molte delle quali sociali di tipo B che inseriscono nel mondo del lavoro soggetti svantaggiati e garantiscono servizi di pulizie e di mensa negli istituti di molte zone del Paese;
una forte preoccupazione serpeggia tra lavoratori e sindacati, che di fronte ad una crisi finanziaria drammatica, che sta mettendo a dura prova economia e occupazione, guardano con crescente sgomento al fatto che proprio dallo Stato arrivino tagli di queste proporzioni, che si traducono in contrazione delle attività per le imprese, in riduzioni salariali o perdita di posti di lavoro;
forti critiche sono arrivate anche dai sindacati della scuola, secondo cui la decisione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca di ridurre del 25 per cento la spesa per pulizie e sorveglianze, comportando una riduzione dei servizi, prospetterà una diminuzione della prestazione in termini di qualità e quantità;
all'interrogante appare paradossale che, proprio durante una crisi economica durissima che chiede al Governo ed alle Istituzioni un intervento deciso a tutela di imprese e lavoratori, sia proprio il Governo a provocare perdita di occupazione ed ulteriori stati di crisi in aziende che svolgono mansioni per conto dello Stato -:
se il Governo intenda assumere iniziative, e quali, a tutela dei lavoratori che, in seguito alla circolare del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, vedranno drasticamente ridotte le loro ore di lavoro e salario, nei casi in cui non perderanno addirittura il posto di lavoro;
in che misura il cospicuo taglio richiesto inciderà sulla qualità dei servizi scolastici erogati e se un taglio di queste proporzioni non rischi di tradursi in un pericoloso abbassamento degli standard minimi di efficienza, igiene e qualità degli istituti scolastici pubblici italiani.
(5-02355)