ZAZZERA. -
Al Ministro della difesa, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
nella notte del 10 dicembre 2009 sette capodogli si sono spiaggiati vicino alla foce di Capojale-Laguna di Varano (FG), mentre altri due esemplari si sono spiaggiati sul litorale di Vieste (Gargano);
quattro sono subito morti: altri tre dopo circa 24 ore risultavano ancora vivi e in buono stato fisico, come ha accertato Vincenzo Rizzi, presidente del centro studi naturalistici di Capitanata e come documentano le innumerevoli immagini scattate nell'immediatezza dei fatti dai giornalisti di Italia Terra Nostra;
dalle prime analisi i cetacei apparterrebbero alla specie dei capodogli physeter macrocephalus, simbolo del santuario dei cetacei del Tirreno e della marina del canale di Sicilia;
il responso del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare alla richiesta degli ambientalisti garganici è giunto solo 24 ore dopo lo spiaggiamento e di fatto non è stata approntata alcuna operazione di salvataggio. Le norme del protocollo internazionale per i grossi cetacei, in questi casi prevedono il sollevamento degli animali ed il trascinamento al largo, come ammesso dal professor Nicola Zizzo della facoltà di veterinaria dell'università di Bari;
ad avviso dell'interrogante, sarebbe stato opportuno utilizzare idonei elicotteri per tale operazione;
in seguito alla riunione tecnica la prefettura foggiana ha deliberato che l'operazione di trasporto delle carcasse dei capodogli presso una cava a due chilometri circa da Cagnano Varano, avrà un costo di circa 150.000 euro;
le cause dello spiaggiamento dei cetacei non sono ancora state accertate, ma sembrerebbe che al 99 per cento siano attribuibili alle attività umane, come l'inquinamento chimico o elettromagnetico. Questi animali infatti sarebbero particolarmente sensibili alle interferenze prodotte dai sonar dalle imbarcazioni per la navigazione;
in particolare, l'ipotesi maggiormente plausibile sarebbe quella dell'interferenza generata dalle strumentazioni militari durante le esercitazioni, che provoca in questi animali il disorientamento o il danneggiamento della facoltà di movimento in acqua. L'ordinanza della Capitaneria di Termoli n. 46 del 2009, sottoscritta dal comandante Raffaele Esposito, interdice «alla navigazione, all'ancoraggio, alla sosta e alla pesca comunque effettuata, nonché ogni altra attività direttamente e/o di riflesso connessa agli usi pubblici del mare» lo specchio d'acqua tra Campomarino e Termoli. «Dal giorno 1
o dicembre fino al 31, dalle ore 9 alle ore 18» lo specchio d'acqua dell'area suddetta «sarà interessato da un'attività organizzata dal 32
o stormo dell'Aeronautica Militare «Amendola» consistente in una attività di sorvolo di un velivolo senza pilota a bordo, con possibilità di ammaraggio in caso di emergenza»;
come già segnalato a più riprese dalle inchieste del dottor Gianni Lannes, nell'area sarebbero affondate circa dieci navi colme di rifiuti pericolosi nonché centinaia di container imbottiti di scorie tossico-nocive. Il suddetto giornalista ne ha scritto fornendo ampie prove sul mensile La Nuova Ecologia (maggio 1998), il settimanale Avvenimenti (giugno 1999), La Gazzetta del Mezzogiorno, il settimanale Left (febbraio 2007), nonché nella trasmissione radiofonica Habitat di Rai 1 (2009);
all'interrogante risulta inoltre che siano state ritrovate morte diverse tartarughe della specie «caretta caretta» nella zona Garganica, probabilmente a causa delle sostanze inquinanti rilasciate dalle navi -:
se risulti se lo spiaggiamento dei cetacei sia correlato all'affondamento nell'area di navi colme di rifiuti pericolosi e di centinaia di container imbottiti di scorie tossico-nocive;
se i Ministri interrogati siano a conoscenza di esercitazioni militari - anche mediante l'utilizzo di sommergibili in ambito Nato - nella zona dello spiaggiamento dei capodogli descritto in premessa.
(5-02276)