SCHIRRU, PES, MELIS, MARROCU, FADDA, MATTESINI e DE PASQUALE. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
le «sezioni primavera» sono servizi integrativi a favore di bambini di età 24-36 mesi, in base alla decisione assunta nella seduta del 3 agosto 2007 dal Gruppo paritetico nazionale previsto dall'Accordo concluso in sede di Conferenza unificata il 14 giugno 2007;
la Conferenza unificata Stato-Regioni e autonomie locali ha approvato il 29 ottobre 2009 l'accordo che sblocca i fondi per le sezioni primavera e per la realizzazione dell'offerta di servizi educativi dai due ai tre anni. A quasi due settimane dalla firma dell'accordo nazionale per la prosecuzione delle sezioni primavera, sul sito della Conferenza unificata è stato finalmente pubblicato il testo ufficiale;
si registra una diminuzione di risorse a disposizione che renderà impossibile ammettere tutte le sezioni primavera già funzionanti per l'anno scolastico 2009-2010 e che di fatto, ha già impedito la riapertura di molte sezioni ordinarie di scuola materna nei piccoli comuni a bassa densità demografica;
i contenuti dell'accordo non si discostano molto da quelli dei due anni precedenti, ma un dato che va evidenziato è che i fondi statali sono diminuiti del 18,9 per cento rispetto al 2008. In termini di risorse, tale diminuzione equivale a 5.914.114 euro, come riportato nella tabella di ripartizione regionale allegata all'accordo;
come annunciato il 30 ottobre 2009, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca invierà agli uffici scolastici regionali, oltre al testo dell'accordo anche le istruzioni operative derivanti dalle decisioni del Gruppo paritetico nazionale, già previsto dall'accordo del 14 giugno 2007. Tali criteri dovranno essere assunti nelle intese regionali nonché dai gestori delle scuole dell'infanzia statali/comunali/paritarie e dei nidi convenzionati per procedere all'attivazione del servizio;
la cosa più importante, ora, è che si arrivi immediatamente all'intesa regione per regione. Occorrerebbe evitare ulteriori ritardi e disagi alle migliaia di genitori che aspettano da mesi la ripresa di questo servizio. Occorre che Stato, regioni e comuni, ciascuno per le proprie competenze, diano immediatamente seguito all'accordo incrementando le risorse finanziarie, definendo i criteri e le procedure utili alla concreta ed immediata prosecuzione del servizio. La firma dell'accordo deve mettere fine all'attesa di migliaia di genitori ai quali era stato promesso l'avvio con la ripresa dell'anno scolastico;
questa situazione di incertezza e di confusione istituzionale, creata ad avviso degli interroganti dall'atteggiamento di questo Governo, incentiva, inoltre, l'offerta di servizi privati per la fascia 24-36 mesi, che più facilmente possono sfuggire ad un controllo pubblico, non solo sulla qualità del progetto educativo ma anche sul rispetto dei criteri fissati dallo Stato e di quelli gestionali ed organizzativi stabiliti dalle regioni;
occorre assicurare i diritti all'educazione, socializzazione e istruzione dei bambini e la stabilità occupazionale del personale che vi opera, ma anche le giuste aspettative di migliaia di genitori -:
se non ritenga opportuno integrare le risorse destinate alle attività di cui in premessa e in quali tempi intenda farlo data l'urgenza di avvio dei servizi educativi per l'infanzia.
(5-02107)