VOLONTÈ, CASINI e ADORNATO. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
il primo settembre scorso si è abbattuto sul Burkina Faso un vero e proprio nubifragio che ha colpito soprattutto la capitale, Ouagadougou, letteralmente inondata, e gran parte dell'altopiano Mossi;
l'altopiano Mossi (il Moogo parte centrale del Burkina) riceve generalmente da 800 a 1.000 millimetri di acqua all'anno; le piogge iniziano a fine maggio e terminano solitamente ad ottobre. Con quest'anno, le piogge sono iniziate soltanto a giugno e le coltivazioni hanno registrato un certo ritardo rispetto agli altri anni;
la pioggia che si è abbattuta il 1
o settembre, per circa dodici ore, ha rovesciato sul Paese praticamente 1/3 della quantità annuale di pioggia, ossia 279,3 millimetri d'acqua in poche ore;
la capitale Ouagadougou venne costruita a partire dagli anni 1914-1919 e per edificare diversi edifici amministrativi furono utilizzati mattoni essiccati al sole prodotti scavando in alcuni bassi fondi attorno ad Ouaga. Quei bassifondi, dai quali era stata sottratta la terra per i mattoni, formano oggi come un lago artificiale senza uscita di svuotamento, in cui si riversa tutta l'acqua della capitale, a partire dai canali che attraversano la città, quali il canale di Kadiogo;
l'eccezionale precipitazione ha fatto esondare il lago, riversando l'acqua nei quartieri circostanti, particolarmente quelli di Wiidi, Dapoya e Tangê. Questi sono stati i quartieri più colpiti;
un gran numero di case, costruite in «banco» (terra cotta al sole), non hanno resistito a questa pioggia e all'inondazione che aggrediva le mura delle fragili costruzioni;
si valuta che i sinistrati siano 150.000 di cui 110.000 hanno incominciato ad essere soccorsi. Ma si pensa che il numero di sinistrati sia molto superiore alle cifre qui indicate;
numerosi luoghi di ospitalità, e scuole sono stati adibiti nella città ai primi soccorsi, dove è stato distribuito cibo alle vittime la cui casa è stata distrutta;
fortunatamente, essendo l'inondazione avvenuta praticamente di giorno, le persone colpite hanno potuto lasciare le loro case prima che crollassero, limitando il numero dei decessi, ma in parecchi quartieri inondati si pone il problema delle fogne e si teme il rischio di diffusione di colera e di epidemie -:
quali iniziative intenda adottare al fine di fornire un aiuto e un soccorso in tempi rapidi alle popolazioni colpite da questo evento alluvionale straordinario e se non ritenga di sensibilizzare le istituzioni europee per un grande sforzo di solidarietà in soccorso ai bisogni più urgenti della popolazione del Burkina Faso.
(5-01975)