GHIZZONI. -
Al ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
circa 180 bambini modenesi di età compresa fra i 3 e i 5 anni, residenti nei sette comuni di Montese, Pavullo, Spilamberto, Vignola, Marano, Savignano e Mirandola, all'avvio dell'anno scolastico sono in lista d'attesa per l'accesso alla scuola dell'infanzia;
i tagli all'organico imposti dal Governo, a partire dal decreto-legge n. 112 del 2008, hanno impedito di incrementare l'organico di insegnanti per soddisfare le richieste di attivazione di nuove sezioni e coprire i 15 posti che mancano nell'organico provinciale, anche a fronte di nuovi locali e impegnativi investimenti affrontati dagli enti locali;
in particolare, a Spilamberto l'Amministrazione comunale ha predisposto nuovi spazi da adibire a sezioni dell'infanzia, alle quali però lo Stato non ha corrisposto il necessario organico. Conseguenza di tale scelta è che 14 famiglie di Spilamberto si vedono negato il diritto di istruzione e ben 100 bambini, residenti nell'Unione Terre di Castelli, non potranno frequentare la scuola dell'infanzia. Analogamente è accaduto a Mirandola, dove non sono stati concessi i docenti per la nuova sezione dell'infanzia, predisposta dal comune, a fronte di 28 domande in più rispetto ai posti precedentemente disponibili;
per l'anno scolastico 2009-2010, pertanto, non sarà quindi data risposta alle domande avanzate dalle famiglie;
tale situazione è inedita per la provincia di Modena, dove da anni tutte le domande hanno risposta positiva grazie ai servizi erogati dallo Stato e dagli Enti locali e all'attivazione di convenzioni con scuole private parificate;
tale circostanza è grave sia dal punto di vista pedagogico, in quanto al bambino viene negata un'occasione di crescita, socializzazione e di integrazione, sia per il disagio materiale che si reca alla organizzazione domestica, in particolare nel caso entrambi i genitori siano occupati oppure nell'eventualità che le madri debbano rientrare al lavoro o siano in cerca di occupazione dopo la maternità;
180 bambini esclusi dall'infanzia rappresentano una delle tante gravi conseguenze imposte dal taglio di circa otto miliardi di euro al bilancio dell'istruzione, conseguenze che nel primo anno della XVI legislatura il gruppo del Partito Democratico, attraverso diversi atti parlamentari e con una petizione popolare sottoscritta da migliaia di cittadini, ha più volte denunciato al Ministro interrogato, mostratosi, ad avviso dell'interrogante, indifferente e disinteressato ai problemi di organico e di qualità della didattica nella scuola pubblica -:
se il Ministro interrogato non ritenga urgente adoperarsi al fine di garantire il diritto allo studio a tutti i bambini modenesi, consentendogli di frequentare la scuola dell'infanzia e corrispondere così alle famiglie il servizio scolastico richiesto. (5-01864)