FEDRIGA, FOLLEGOT e GOISIS. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Trieste lamenta problemi di governance determinati dalla prolungata precarietà della dirigenza dell'istituto, dall'assenza di risorse e ancora dalla carenza di personale;
l'alternarsi di soprintendenti ad interim e di ben 9 dirigenti in cinque anni avrebbe creato serie difficoltà ed imbarazzi alla citata soprintendenza relativamente agli atti di tutela e amministrazione attiva;
il Soprintendente in pectore, architetto Rinaldi, starebbe valutando la proposta di nomina, condizionata da motivi di ordine economico, derivanti dalla classificazione di seconda fascia della sede di Trieste;
la mancanza di un dirigente rischia di vanificare una serie di interventi quali la messa in sicurezza del Santuario di Monte Grisa, (il cui stanziamento, di 550 mila euro, inizialmente previsti per il rifacimento della copertura del santuario, è stato congelato), la ristrutturazione di Palazzo Economo, attuale sede della Direzione regionale, la trasformazione della centrale idroelettrica in Porto Vecchio, nonché la riqualificazione di Palazzo Carciotti;
l'ufficio della citata soprintendenza registrerebbe il 40 per cento in meno del fabbisogno di risorse umane, che rischia di lievitare in concomitanza con i pensionamenti previsti nei prossimi mesi (a gennaio 2010 il settore archeologico potrebbe essere affidato a un solo archeologo);
la vacatio in parola ostacolerebbe in particolare le procedure soggette a scadenze perentorie (come il silenzio - assenso o l'applicazione di vincoli architettonici);
l'articolo 9 della Costituzione sancisce una visione dinamica della tutela come pubblico intervento sul patrimonio (anche nel senso della fruizione e della valorizzazione), funzioni da esercitarsi prima di tutto dalle Soprintendenze -:
in base a quali parametri la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Trieste sia stata declassata;
quali iniziative intenda intraprendere per risolvere tempestivamente la grave situazione di precarietà in termini di risorse umane ed economiche, in cui da lungo tempo versa la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Trieste;
se, alla luce della vicenda esposta in premessa non ritenga opportuno stabilire nuove criteri di nomina dei dirigenti, in modo tale da vincolare la permanenza nella sede di assegnazione per almeno un quinquennio, anche al fine di attuare il principio della responsabilità, della competenza e del contatto approfondito con la realtà territoriale. (5-01834)