ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01784

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 215 del 16/09/2009
Firmatari
Primo firmatario: VIETTI MICHELE GIUSEPPE
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 16/09/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VOLONTE' LUCA UNIONE DI CENTRO 16/09/2009
RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO 16/09/2009


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/09/2009
Stato iter:
17/09/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/09/2009
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 17/09/2009
Resoconto CALIENDO GIACOMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 17/09/2009
Resoconto RAO ROBERTO UNIONE DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/09/2009

SVOLTO IL 17/09/2009

CONCLUSO IL 17/09/2009

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-01784
presentata da
MICHELE GIUSEPPE VIETTI
mercoledì 16 settembre 2009, seduta n.215

VIETTI, VOLONTÈ e RAO. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:


stando ai dati forniti dal sito di informazione carceraria «ristretti.it», i detenuti hanno raggiunto quota 64.000, 20 mila in più rispetto alla capienza regolamentare e oltre anche la cosiddetta capienza tollerabile, l'indice che individua il limite massimo per la stessa amministrazione penitenziaria;


la cifra, record dal dopoguerra, acquista uno spessore drammaticamente concreto che pone in evidenza la stretta correlazione tra il grado di affollamento sopra denunciato e i casi di morte per suicidio: infatti, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, sono quarantanove, fino ad oggi, coloro che si sono tolti la vita nell'ambito delle mura carcerarie (una ventina in più rispetto ai primi nove mesi del 2008) e si potrebbe, con questo stesso ritmo, arrivare addirittura a settanta casi alla fine del 2009;


la mancanza cronica di psicologi ed educatori deputati al «trattamento» dei detenuti ne determina uno stato di abbandono e solitudine, aggravato anche dal mancato contatto con il mondo esterno e dalla perdita di obiettivi e di prospettive future che minano anche quel residuo di umanità loro rimasto;


il numero ridotto di personale specializzato al recupero della persona li porta a non potersi aggrappare neppure ad una piccola speranza di dialogo e la solitudine diventa, inevitabilmente, la loro unica compagna;


sono situazioni in cui il fermarsi di fronte alla «colpa», allontana anche dai diritti umani; ne è prova il fatto che un mancato suicidio implica un richiamo disciplinare invece che un aiuto;


quanto denunciato costituisce una palese violazione dei principi della Carta costituzionale, in particolare dell'articolo 32 che tutela la salute come «fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività» e dell'articolo 27 secondo il quale «le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato»;


anche l'articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali vieta la tortura e i trattamenti inumani o degradanti -:


se il Ministro interrogato non intenda adottare iniziative, anche di carattere normativo, al fine di fronteggiare la drammatica situazione esposta in premessa e di contenere il numero di decessi negli istituti penitenziari. (5-01784)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

amministrazione penitenziaria

detenuto

diritti umani

diritto dell'individuo

mortalita'

morte

protezione delle liberta'

suicidio

trattamento crudele e degradante