DELFINO e POLI. -
Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
la crisi economica, ancora in corso, è evidenziata dai dati presentati dalla Commissione europea che ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell'Italia. Secondo gli analisti di Bruxelles il Pil nel 2009 si attesterà a quota -5 per cento, un risultato peggiore di quanto previsto nella scorsa primavera (-4,4 per cento), anche se è attesa nella seconda metà del 2009 una debole ripresa che comporterà un piccolo impulso di crescita positivo nel 2010;
allo stato attuale, le categorie più a rischio sono i giovani e quanti, precari, ancora non godono delle risorse previste per gli ammortizzatori sociali;
in diverse occasioni il Governo ha affermato la consistente disponibilità di risorse per gli ammortizzatori sociali. Recenti dichiarazioni del Ministro Sacconi evidenziano che la cassa integrazione è sovrastimata di circa il 60 per cento (le aziende richiedono più cassa integrazione di quella di cui realmente necessitano e che usano) e che il sistema economico italiano sta rispondendo bene alla crisi economica, pur indicando l'esigenza di una più puntuale razionalizzazione degli ammortizzatori sociali;
anche il ministro Tremonti ha fatto recentemente notare che le richieste di ricorso alla cassa integrazione straordinaria e in deroga sono state alte, mentre non altrettanto alto è stato l'effettivo utilizzo delle risorse. Vale a dire che per il 2009 sono stati messi a disposizione 8 miliardi che potrebbero essere in parte usati anche per i mesi successivi; in tutti i casi sembrerebbe che nel bilancio pubblico ci siano risorse tali da far fronte anche ad eventuali scenari più drammatici;
vi sono ancora delle categorie di lavoratori, come i lavoratori a progetto che godono appena del 20 per cento dell'indennità di disoccupazione, mentre i due terzi degli occupati a tempo indeterminato sono impegnati in settori che non rientrano nel sistema cassa integrazione/mobilità;
si stima che nei prossimi anni scadranno tra i 300 mila e 400 mila contratti di collaborazione all'anno, per i quali non è previsto il ricorso alla cassa integrazione in deroga; inoltre, le coperture dell'indennità di disoccupazione applicate in Italia, sono molto inferiori, soprattutto per durata, ai livelli europei -:
a quanto realmente ammonti la «consistente disponibilità di risorse per gli ammortizzatori sociali» cui fa riferimento il Governo nelle sue recenti dichiarazioni e quali siano le difficoltà, se è vero che i fondi a disposizione sono sufficienti, che impediscono di elevare e rendere più omogeneo il livello di tutela salariale estendendo la cassa integrazione alle categorie di lavoratori ancora non incluse.(5-01776)