MELIS e FERRANTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
attualmente sono detenuti presso le carceri italiane circa 3000 cittadini di nazionalità romena;
molti di essi, come il primo firmatario del presente atto ha potuto appurare di recente in varie visite effettuate presso stabilimenti penitenziari, hanno rinunciato od intendono rinunciare ad un grado di appello, onde rendere definitiva la condanna e presentare istanza per scontare la pena presso il Paese di origine;
ciò, pur rappresentando un'evidente auto-lesione dei diritti della difesa, è motivato dalla comprensibile esigenza di avvicinarsi alle famiglie e poter intrattenere con esse rapporti più frequenti, considerate le difficoltà che si incontrano in molte carceri italiane anche per le semplici telefonate in patria;
nella quasi generalità dei casi si verificano, dopo aver fatto l'istanza prescritta, ritardi burocratici ingiustificati, che spesso ammontano a mesi ed anni di attesa prima che l'amministrazione italiana e quella romena espletino le pratiche;
sarebbe conveniente per l'Italia, anche solo dal punto di vista economico rendere più rapide tali procedure, stante anche il super affollamento delle nostre carceri;
per altro, alle ripetute dichiarazioni di parte governativa circa l'esigenza di una giustizia rapida, in particolare nei confronti degli stranieri, ha corrisposto fino ad oggi una patologica lentezza dei giudizi, con l'effetto di protrarre a lungo la custodia cautelare di detti detenuti nelle carceri italiane, costringendoli per disperazione alla rinuncia del proprio inalienabile diritto di appello;
anche di recente il Ministro Maroni ed in passato il Ministro Frattini hanno dichiarato di voler risolvere il problema attraverso opportune intese con le autorità romene -:
quali azioni il Ministro abbia svolto ed intenda svolgere in futuro per assicurare questo diritto ai detenuti di nazionalità romena, e se non ritenga di doversi attivare per eliminare in modo definitivo e sollecito gli ostacoli burocratici e/o politici che si oppongono a tal fine.(5-01709)