ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
in data 31 marzo 2009, è stato emanato dal Ministero del lavoro e della salute e delle politiche sociali un decreto, sottoscritto dal direttore generale Silvi Borrello, che autorizza l'estensione di impiego per il controllo del punteruolo acquatico del riso (Lissorhoptrus oryzophilus) per un periodo di 120 giorni del prodotto fitosanitario Contest;
Contest è stato registrato al n. 10373 in data 8 marzo 2000, a nome dell'Impresa BASF Italia Srl, con se e legale in Cesano Maderno (Milano), via Marconato 8;
tale prodotto, di cui in allegato al decreto si approva l'etichetta con le relative modifiche, contiene alfa-cipermetrina, un principio attivo gravemente dannoso per l'ambiente (in particolare acquatico) e assai pericoloso per chi lo utilizza o ne viene in contatto;
sull'etichetta è specificato di «non contaminare l'acqua con il prodotto» e che è «altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico»;
l'estensione di impiego per il contenimento del punteruolo del riso impone un utilizzo in acqua del prodotto, dato che la maggioranza delle risaie sono coltivate in sommersione;
tale prodotto a conoscenza degli interroganti è stato distribuito su decine di migliaia di ettari degli oltre 200.000 ettari di risaie italiane, concentrati in massima parte in Piemonte e Lombardia;
gli effetti sulla fauna acquatica di questo principio attivo alle dosi consigliate in etichetta sono devastanti e già oggi vi sono gli effetti di un sostanziale azzeramento della maggioranza delle specie di microfauna acquatica e degli anfibi come le rane;
alcune delle specie colpite dagli effetti fanno parte della «direttiva habitat» e sono sottoposte a protezione totale;
la diffusione di tale prodotto su decine di migliaia di ettari ha già provocato un inquinamento in ambiente acquatico che non ha precedenti nella storia recente dell'agricoltura italiana e chiaramente, tale inquinamento ha colpito numerosi corsi d'acqua secondari e potrà in futuro interessare le falde idriche e i corsi principali dei fiumi, a cominciare dal Po;
la stessa etichetta mentre raccomanda di non contaminare con il prodotto i corsi d'acqua consente - con il decreto suddetto - un utilizzo su ampia scala proprio in ambiente acquatico di risaia;
risulta agli interroganti che siano giunti dalla regione Piemonte, dalla regione Lombardia e dall'Ente risi sollecitazioni alla emanazione di tale decreto di estensione d'utilizzo del Contest;
tale decreto è stato emanato proprio nel momento in cui l'Europa - in particolare con i Piani di Sviluppo Rurale - e più in generale l'intera comunità scientifica mondiale considerano la salvaguardia e l'incentivazione della biodiversità come aspetto imprescindibile;
appare agli interroganti paradossale consentire l'estensione d'impiego della Alfa-cipermetrina nelle risaie in sommersione quando è nozione acquisita che produce danni irreparabili in ambiente acquatico, con altrettanti danni a tutta la catena alimentare -:
se siano stati valutati preventivamente i danni ambientali derivanti da tale decreto e quali studi specialistici siano stati commissionati per dimostrare gli effetti e il contenimento dell'inquinamento e dell'impatto sulla biodiversità in ambito di risaia;
quali prescrizioni siano state disposte per evitare i gravi effetti sulla salute dell'uomo che possono colpire gli agricoltori o altri cittadini che vengono accidentalmente in contatto con l'acqua di risaia trattata;
se e quali documenti siano stati presentati dall'Ente risi e dalle regioni Piemonte e Lombardia a sostegno di tale estensione d'impiego e quali valutazioni di impatto ambientale siano state effettuate da tali organismi;
quali iniziative si intendano assumere per ridurre gli impatti dell'inquinamento in corso e chi risarcirà il grave danno ambientale già oggi riscontrabile. (5-01621)