DE PASQUALE. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
il Corriere della Sera di domenica 7 giugno 2009, per l'ennesima volta, ha riportato un articolo a tutta pagina nel quale rappresentava, in modo articolato ed esauriente, le grandi difficoltà nelle quali le nostre due biblioteche nazionali di Firenze e Roma si stanno dibattendo a causa del drastico taglio di risorse che l'attuale Governo ha perpetrato ai loro danni;
già il titolo dell'articolo era molto significativo: «L'abbandono delle biblioteche Nazionali» ed il sottotitolo ancor più esplicito: «A Roma e Firenze 14 milioni di volumi, come a Parigi, ma l'Italia stanzia venti volte meno per la gestione»;
altresì nel corpo dell'articolo stesso il concetto veniva ulteriormente articolato: «Le cifre, nella loro brutalità, dicono già molto. E confrontando, a titolo di esempio, gli stanziamenti dello Stato italiano per le due biblioteche nazionali centrali, di Roma e Firenze, con quelli francesi per la famosa Bibliothèque Nationale di Parigi, si rimane interdetti (...) per la sola gestione, 4,5 milioni all'anno da noi, contro i cento milioni francesi. Eppure, quanto a dotazione, i due istituti italiani nel loro complesso equivalgono a quello parigino (...). Ma è sulla questione del personale che si sono concentrate le più recenti polemiche italiane dovute alla minacciata (ed in parte già realizzata) chiusura di alcuni servizi al pubblico delle nostre due maggiori biblioteche: meno di 500 impiegati tra Roma e Firenze, 2600 a Parigi. Un rapporto di 1 a 5»;
dopo la biblioteca nazionale di Roma anche quella di Firenze (dove anche la manutenzione ordinaria oltre che straordinaria dell'edificio, la pulizia delle sale, il ricambio generazionale dei dipendenti, la loro formazione e le condizioni di lavoro degli stessi, lasciano molto a desiderare, non si configurano quali condizioni adeguate ad una efficiente ed efficace funzionalità del servizio e ledono la dignità di una istituzione tanto prestigiosa ed importante per la cultura nel nostro Paese) già programma di chiudere da luglio la distribuzione pomeridiana. Diversamente da quanto accade a Parigi, dove il servizio funziona sino a sera inoltrata, tutti i giorni domenica compresa;
la storia delle nostre due biblioteche nazionali ce ne ricorda i fasti e la centralità nella vita culturale europea, centralità che spinse un esercito di volontari provenienti da tutto il mondo a recarsi a Firenze in occasione dell'alluvione del '66 per recuperare il patrimonio ivi disperso e salvare il salvabile;
le nostre due biblioteche, dove è presente tutto il patrimonio librario ed editoriale passato, presente e futuro che così può essere non solo tramandato, ma anche consultato, ospitano giornalmente centinaia di cittadini, studenti, ricercatori, studiosi, garantendo un reale e completo supporto di crescita culturale indispensabile per un Paese che voglia continuare a progredire libero, consapevole e fautore del proprio sviluppo spirituale, umano ed economico;
una Nazione che sappia essere al passo con gli altri Paesi europei investe decisamente in cultura, istruzione, ricerca; fuori da questa scelta politica vi è solo il regresso, il declino culturale e socio-economico -:
quali azioni intenda intraprendere il Ministro interrogato al fine di garantire la piena operatività delle biblioteche nazionali di Firenze e Roma ed il loro sviluppo come motori trainanti e propulsori di formazione culturale del Paese tutto.
(5-01559)