NOLA e BECCALOSSI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
nell'anno 2008/2009 l'AGEA ha eseguito per la provincia di Pavia una rideterminazione dell'uso del suolo (refresh) con l'obiettivo di verificare la compatibilità delle domande di aiuto presentate dai produttori agricoli con i diversi regimi comunitari di aiuto;
tra le varie problematiche emerse, tale refresh ha portato a considerare come tare improdultive le capezzagne, gli spazi di manovra e le fasce di rispetto dai confini, dalle strade e da altre servitù delle campagne impegnate nella produzione di arboricoltura da legno, non considerando che tali spazi sono strettamente funzionali alla coltura, nel caso degli spazi di manovra dei mezzi agricoli, o imposti dagli strumenti di legge e dal codice civile negli altri casi;
le aziende si trovano con dati di eleggibilità inferiori o non conformi con i dati catastali e/o i dati precedentemente utilizzati per il pagamento dei contributi;
esistono problemi di sovrapponibilità tra le ortofoto e le mappe catastali oltre che palesi errori interpretativi delle ortofoto stesse, soprattutto laddove le piante di recente messe a dimora non hanno sviluppato chiome rilevabili con detto strumento di indagine;
quasi tutte le aziende della provincia di Pavia si vedono bloccate le varie domande di aiuto comunitario con evidenti ripercussioni finanziarie, ulteriormente aggravate dall'attuale contesto economico -:
se intenda intervenire presso l'AGEA affinché sia fatto un tempestivo pagamento degli aiuti dovuti e già più volte controllati e accertati dagli enti competenti durante il loro iter procedurale;
come intenda adoperarsi nelle sedi opportune perché le superfici di cui in premessa vengano considerate parte integrante delle superfici «impegnate» e non tare improduttive;
sarebbe opportuno adoperarsi al fine di correggere gli errori interpretativi delle ortofoto senza che l'onere della prova gravi sui produttori, i quali dovrebbero dotarsi di «perizie asseverate», aggiungendo ulteriori costi a carico delle aziende spesso nemmeno giustificati dagli esigui importi dei contributi spettanti e affinché le «tare» ammissibili a «sanatoria» siano proporzionalmente collegate alle superfici degli appezzamenti, e non considerate in via definitiva una tantum pari a 1.000 metri quadri per ogni particella;
se intenda verificare la puntuale applicazione del decreto ministeriale 22 gennaio 2009 RU 1564, disposizione finalizzata a favorire il riallineamento delle posizioni aziendali alle nuove dotazioni tecnologiche di verifica come il controllo GIS.(5-01429)