BRATTI, MARIANI, BRAGA e MOTTA. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
da alcuni articoli sulla stampa nazionale viene riportato che i ritardi relativi all'espressione della Commissione VIA sulla compatibilità ambientale della riconversione a carbone della Centrale Enel di Porto Tolle non sarebbero dovuti a situazioni procedurali così come dichiarato dal Ministro Prestigiacomo ma dal fatto che l'impatto delle polveri sottili e di CO
2 che verrebbero prodotte sarebbero particolarmente significative tanto da indurre la Commissione VIA, di recente nomina da parte del Ministro dell'ambiente, a produrre una relazione tecnica negativa o fortemente prescrittiva sul progetto dell'ENEL. Tesi anche avvalorata da una perizia tecnica fatta eseguire dalla Procura della Repubblica di Rovigo. Sempre dagli articoli si evince che il Consiglio dei Ministri intende avvalersi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 349 del 1986 in quanto non intende uniformarsi alle decisioni della Commissione e quindi licenzierebbe la procedura anche in contrasto al parere dei tecnici. Va ricordato che l'Italia si è recentemente impegnata in sede europea a condividere il pacchetto «clima» cosidetto 20-20-20 ed è noto che il carbone è di gran lunga il combustibile fossile che produce più CO
2 per unità di energia prodotta;
a ciò si aggiunga che la dislocazione della centrale nella Pianura Padana, caratterizzata da un microclima del tutto particolare, rende particolarmente impattante, le emissioni di questa centrale relativamente alla produzione di ossidi di azoto principali precursori delle polveri sottili (diametro da 1 a 10 micron) oltre che metalli pesanti;
va considerata la portata di carattere sanitario e ambientale dell'impatto della Centrale situata all'interno del Parco del Delta del Po -:
se vi siano e quali siano gli elementi tecnici che consentono di affermare che la riconversione a carbone complessivamente produce un miglioramento ambientale rispetto alla situazione precedente così come affermato dal proponente;
se sia dato conoscere in dettaglio l'istruttoria tecnica con particolare riferimento alle emissioni in atmosfera;
se sia stato calcolato l'eventuale impatto ambientale dei mezzi di trasporto del combustibile;
se sia previsto che oltre al carbone possano essere utilizzati altri combustibili (CDR, Biomasse);
se siano stati previsti sistemi di monitoraggio dei principali inquinanti emessi anche in Emilia Romagna, ricadendo buona parte delle emissioni nelle località emiliane;
se questo sistema sia finanziato dai proprietari dell'impianto;
se siano previsti, oltre alle applicazioni di legge, anche progetti di ricerca finalizzati a migliorare il monitoraggio nonché a migliorare le performances ambientali dell'impianto;
se siano previste campagne di comunicazione e strutture permanenti per garantire ai cittadini la massima conoscenza dell'attività della centrale;
quali siano le misure compensative richieste ai proprietari della centrale dato che essa è collocata in piena zona Parco del Delta.(5-00910)