Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-00693
presentata da
DAVIDE CAPARINI
giovedì 27 novembre 2008, seduta n.094
CAPARINI e FEDRIGA. -
Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
nel marzo del 2003 la Brandt Italia acquisisce in amministrazione straordinaria da Ocean il ramo d'azienda del sito di Verolanuova (Brescia). Nel contratto è chiaramente esplicitato che «condizione necessaria per la validità dell'acquisizione è l'ottenimento dei benefici previsti dal decreto Maroni» (valutati in euro 8,5 milioni circa);
il 12 settembre del 2007 con sentenza il Tribunale di primo grado di Lussemburgo ha condannato il Governo a recuperare gli «aiuti» dati a causa del decreto specificando che il compito di individuare il beneficiario spetta al Governo stesso e sottolineando che «non necessariamente il reale beneficiario è colui che fisicamente ne è il destinatario ma piuttosto colui che gode del reale vantaggio economico»;
dopo vari incontri tra Brandt Italia e i rappresentanti del Governo precedente, su sollecito di quest'ultimo, la società ha negoziato con l'Amministrazione straordinaria il pagamento del 50 per cento del debito (ad oggi, interessi compresi e costi di riscossione per Equitalia - euro 433.000,00 per i soli diritti di riscossione - il totale supera i 10 milioni di euro) dando assicurazioni per la continuità dell'azienda. Tale accordo è in fase di stesura finale (è prevista una fidejussione bancaria da parte di Brandt per una somma di pari importo a garanzia del rispetto degli accordi presi);
nel giugno del 2008 l'amministratore delegato di Brandt Italia Cortesi ha incontrato la Direzione Generale dell'INPS per definire i dettagli di un eventuale pagamento rateizzato;
all'interrogante risulta che ci possa essere una eccezione della Comunità europea per la concessione della rateizzazione;
l'esborso immediato di 10 milioni di euro da parte di Brandt Italia, anche tenendo conto del supporto dell'Amministrazione Straordinaria, non sarebbe finanziariamente sostenibile e pregiudicherebbe la continuità dell'Azienda e i suoi circa 600 lavoratori (circa 1.000 se si considera l'indotto) -:
se il ministro ritenga possibile farsi parte in causa per la richiesta di rateizzazione dei debiti previdenziali;
se non sia quindi opportuno e quanto mai necessario dare seguito alla sentenza del Tribunale di primo grado del 12 settembre 2007.
(5-00693)