CENTEMERO, FRASSINETTI, GARAGNANI, CARLUCCI e BARBIERI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
il Piano Programmatico di attuazione dell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008 convertito dalla legge 133/08, nella parte relativa alla «Revisione degli ordinamenti» e più specificamente in relazione alla «Revisione dei quadri orario nei diversi ordini di scuola», per quanto concerne l'orario obbligatorio delle lezioni nei licei classici, linguistici, scientifici e delle scienze umane sarà pari ad un massimo di 30 ore settimanali con conseguente revisione dei quadri orario previsti dagli allegati del decreto legislativo n. 226 del 17 ottobre 2005;
il decreto legislativo n. 226 per quanto concerne l'insegnamento della lingua e della cultura latina negli allegati relativi ai Licei prevede:
liceo classico - I anno: 132 (4 ore settimanali); II anno: 132; III anno: 132; IV anno: 132; V anno: 132;
liceo scientifico - I anno: 99 (3 ore settimanali); II anno: 99; III anno: 66 (2 ore settimanali); IV anno: 66; V anno: /;
liceo linguistico - I anno: 99 (3 ore settimanali); II anno: 99; III anno: /; IV anno: /; V anno: /;
liceo scienze umane - I anno: 99 (3 ore settimanali); II anno: 99; III anno: 66 (2 ore settimanali); IV anno: 66; V anno: /;
con un insegnamento, dunque, ripartito su due bienni o un biennio, ad esclusione del Liceo Classico;
la lingua e la cultura latina, insieme a quella greca, costituiscono le radici e le fondamenta della nostra lingua e la base della letteratura e della cultura occidentale, avendo un'importanza imprescindibile per molte discipline, dal diritto, all'architettura, alla medicina;
la lingua e la cultura latina hanno un alto valore formativo in quanto:
la sintassi, estremamente razionale, insegna a ragionare e a conoscere ed usare appropriatamente il linguaggio e la lingua italiana;
è una palestra mentale, grazie all'esercizio delle funzioni logiche, sintattiche e grammaticali, che stimolano anche la capacità di studiare materie scientifiche ed in particolare la matematica;
lo studio della lingua e della cultura latina richiede un quinquennio per essere completo ed è poco produttivo ai fini dell'acquisizione di competenze solide e formative dello studio delle discipline, interrompere al quarto anno lo studio;
lo studio della lingua e della cultura latina, e classica in generale, risponde alle seguenti finalità:
1) stabilire un rapporto corretto e costruttivo con il passato nel senso di:
trovare, nella scoperta dell'appartenenza ad una tradizione, una delle risposte alla domanda sul significato e l'origine del proprio esistere;
cogliere il passato in modo oggettivo, con coscienza storica, servendosi degli strumenti adatti;
riflettere sugli aspetti e i valori di esso che hanno influito sulla nostra cultura e su quelli attualmente validi;
misurare la distanza da esso e individuare nelle differenze che ci distinguono da quelle culture (alterità), il manifestarsi dell'evoluzione legata allo sviluppo storico e dell'irripetibile unicità di tempi, situazioni, esistenze (modernità);
2) acquisire un'educazione linguistica nel senso di:
riflettere sulle strutture di una lingua, confrontarle, verificarle nella loro applicazione;
comprendere e costruire un linguaggio non elementare;
sviluppare una migliore comprensione formale dell'italiano;
3) sviluppare la capacità di sintesi, in quanto si affronta la conoscenza della cultura latina nelle sua espressione differenziata, ma anche in rapporto con altre culture; ciò è finalizzato a costruire l'abitudine ad un approccio ai problemi il più possibile globale;
4) sviluppare la capacità di analisi: il contatto con la civiltà latina avviene attraverso lo studio della storia letteraria, ma soprattutto attraverso la lettura dei testi classici; tale approccio educa ad un lavoro scientifico, preciso, non superficiale con un testo scritto;
5) acquisire un atteggiamento critico: l'approccio alle civiltà latina, e classica, attraverso l'esame della manifestazione letteraria porta lo studente a considerare il testo letterario, l'opera d'arte e, più in generale, ogni espressione della creatività umana come uno stimolo ed un appello alla propria capacità di giudizio, da esercitare in modo non arbitrario e superficiale -:
se il Ministro intenda mantenere lo studio del latino come previsto dall'attuale ordinamento per il quinquennio dei licei, prevedendo, pertanto, rispetto agli allegati del Decreto legislativo n. 226/2005, lo studio del latino anche nella classe terminale del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane al fine di rendere completo e formativo il percorso di studi delle discipline classiche e del latino.(5-00597)