ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00592

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 83 del 11/11/2008
Firmatari
Primo firmatario: RUVOLO GIUSEPPE
Gruppo: UNIONE DI CENTRO
Data firma: 11/11/2008
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO 11/11/2008
CERA ANGELO UNIONE DI CENTRO 11/11/2008


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 11/11/2008
Stato iter:
12/11/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/11/2008
Resoconto RUVOLO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 12/11/2008
Resoconto BUONFIGLIO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 12/11/2008
Resoconto RUVOLO GIUSEPPE UNIONE DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/11/2008

SVOLTO IL 12/11/2008

CONCLUSO IL 12/11/2008

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-00592
presentata da
GIUSEPPE RUVOLO
martedì 11 novembre 2008, seduta n.083

RUVOLO, CICCANTI e CERA. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

è in atto una insensata distruzione di 14 zuccherifici italiani, ciò in forza del nuovo regolamento comunitario che impone la totale rottamazione, con demolizione anche dei fabbricati, per poter accedere al contributo di 730 euro a tonnellata di quota di produzione di zucchero dismessa;

anche la sorte dei 5 che rimangono in essere per la campagna di produzione 2008 è quanto mai incerta;

si distrugge un patrimonio impiantistico di grande valore (costruire oggi uno zuccherificio costerebbe non meno di 400 milioni di euro);

gli zuccherifici italiani erano stati ammodernati ed aggiornati, non avendo nulla da invidiare a quelli degli altri partner europei, anzi, in certi casi si ponevano in posizione più avanzata;

la dismissione della produzione di zucchero, come già avvenuto per l'acciaio, per la chimica, per il nucleare, rende sempre più l'Italia dipendente da importazioni, con la conseguenza di un sempre maggiore aggravio della nostra bilancia commerciale;

l'Italia non avrà più strutture di produzione di questa importante derrata alimentare, quando le mutate condizioni del mercato mondiale (in forza dei crescenti consumi dei Paesi in via di sviluppo Cina, eccetera) faranno aumentare i prezzi e daranno possibilità all'Europa di incrementare ancora la produzione;

le auspicate promesse di riconversione, soprattutto quelle attinenti alla produzione di energia elettrica da biomasse non decollano, ciò a più di due anni dall'adozione della nuova O.C.M. zucchero;

non si è voluto prendere in esame la possibilità di produrre bioetanolo da barbabietola, per un rifiuto di parte industriale e una insipienza di parte agricola, il tutto supportato da uno studio errato e strumentalmente fuorviante (si consideri che il consumo energetico della produzione di alcool da bietole è coperto per oltre il 70 per cento da fonti rinnovabili provenienti dalla stessa materia prima);

se si fosse seriamente presa in esame la produzione di bioetanolo da barbabietola (la Francia, ad esempio, ne produce 800 milioni di litri all'anno), gli zuccherifici si sarebbero potuti utilizzare per gran parte e, comunque, anche nell'ipotesi di bioetanolo da cereali, l'impianto saccarifero era già dotato di infrastrutture utilizzabili;

si è distrutta una filiera che rappresentava una risorsa, per occupazione diretta ed indotta, valutabile in 77.000 unità;

col bioetanolo da barbabietola si sarebbe potuto salvare, almeno in parte, occupazione diretta ed indotto, mentre, con la sola produzione energetica da biomasse, il contributo all'occupazione è minimo -:

quale giustificazione dia all'attuazione di un tale sperpero di risorse impiantistiche ed umane, senza che ancora si intravedano alternative concrete e se non ritenga necessario scongiurare la chiusura degli stabilimenti, contrattando con la Ue una moratoria, in attesa che si concretizzino alternative colturali concrete per il mondo agricolo e riconversioni produttive apportatrici di vera occupazione.
(5-00592)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

aumento dei prezzi

cessazione d'attivita'

combustibile di sostituzione

conservazione del posto di lavoro

etanolo

industria elettrica

industria saccarifera

prezzo del mercato mondiale

prodotto alimentare

produzione d'energia

riconversione produttiva

zucchero