GHIZZONI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
l'ottavo rapporto annuale del Comitato nazionale di valutazione sul sistema universitario dedica un paragrafo, l'1.7, ai cosiddetti «laureati precoci»; a quei soggetti, cioè, che conseguono il titolo in un numero di anni inferiore alla durata statutaria del corso;
il loro numero, oltre 7.500 studenti, ha rappresentato nel 2006, secondo l'indagine del comitato, il 2,5 per cento del totale dei laureati ma ben il 4,9 per cento di quelli triennali;
il fenomeno, pur diffuso in modo differenziato nelle diverse facoltà e sedi accademiche, si incentra soprattutto nelle università telematiche, che in due casi raggiungono addirittura il 100 per cento del rapporto tra questi laureati precoci e i laureati totali, e in tre atenei statali che hanno una percentuale superiore al 40 per cento; due di essi superano il 46 per cento;
i risultati di questa indagine, che pone in evidenza una deprimente patologia nel sistema universitario nazionale, hanno recentemente suscitato l'attenzione stupita e giustamente critica anche della stampa nazionale, ingenerando nella percezione dei lettori, la sensazione di un deteriore generalizzato sistema di lassismo con ulteriore discredito dell'intero mondo universitario quando invece i comportamenti rilevati sono circoscritti soltanto ad alcune tipologie di università e a casi specifici ben individuati;
è opportuno restituire all'opinione pubblica una valida assicurazione sulla serietà degli studi e dei percorsi formativi in tutte le istituzioni che, comunque, rilasciano titoli con valore legale e assicurare che, tutte, pongano in essere metodi rigorosi per una seria valutazione del merito degli studenti e del loro impegno impedendo che, su questi temi, prevalgano considerazioni di ordine economico e finanziario -:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intervenire con determinazione su queste situazioni, proseguendo in tal modo l'azione di moralizzazione, già avviata e perseguita con successo nella passata legislatura e quali provvedimenti censori nell'ambito delle proprie prerogative si proponga di attuare nei confronti degli atenei che, in misura e in modo tanto palesi, abbiano tradito il loro ruolo istituzionale, offuscando anche il prestigio di tutte quelle sedi che, diversamente, accompagnano il progressivo percorso curriculare dei giovani con scrupolo, attenzione e partecipazione.(5-00591)