ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00589

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 82 del 10/11/2008
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/11/2008


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 10/11/2008
Stato iter:
13/10/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/10/2009
Resoconto CALIENDO GIACOMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 13/10/2009
Resoconto BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/11/2008

DISCUSSIONE IL 13/10/2009

SVOLTO IL 13/10/2009

CONCLUSO IL 13/10/2009

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-00589
presentata da
RITA BERNARDINI
lunedì 10 novembre 2008, seduta n.082

BERNARDINI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

tra il 1994 ed il 1997 in Puglia vi furono quindici omicidi di donne anziane che vivevano da sole, per i quali vennero arrestate 7 persone, delle quali due sono ancora in carcere;

i suddetti omicidi avvennero tutti con le stesse modalità, tanto che anche i giornali dell'epoca formularono l'ipotesi del serial killer. Ipotesi non seguita dai magistrati inquirenti, che rinviarono a processo e condannarono molteplici imputati;

in particolare, per l'omicidio della signora Celeste Commesatti, avvenuto in Palagiano (Taranto) il 13 agosto 1995, furono condannati Giuseppe Tinelli, Davide Nardelli e Vincenzo Donvito;

Giuseppe Tinelli è recluso presso il carcere di Ivrea da 11 anni, Davide Nardelli ha scontato 7 anni di carcere e Vincenzo Donvito in data 21 luglio 2005, si è tolto la vita all'interno del carcere di Castogno, nei pressi di Teramo, dopo aver scontato 7 anni di carcere. Donvito aveva sempre proclamato, inutilmente, la propria innocenza e si è determinato a togliersi la vita non potendo più reggere il peso di una ingiusta detenzione;

per l'omicidio della signora Pasqua Ludovico avvenuto a Castellaneta il 14 maggio 1997, sono stati condannati Vincenzo Faiuolo (che da 12 anni sconta la propria pena ed attualmente è ristretto presso il carcere di Volterra) e Francesco Orlandi (attualmente in regime di libertà vigilata, dopo aver scontato 11 anni di carcere);

per l'omicidio della signora Maria Valente, avvenuto a Palagiano in data 29 luglio 1997, sono stati condannati Giuseppe Tinelli, Arcangela Tinelli, Carmina Palmisano e Sebai Ezzadine Ben Mohamed;

in riferimento ai fatti narrati, in epoca successiva alle condanne, sono emerse nuove e decisive prove, volte a dimostrare l'erroneità delle condanne impartite e l'effettiva esistenza di un unico serial killer. Infatti, in data 10 febbraio 2006, Sebai Ezzadine Ben Mohamed, già condannato a quattro ergastoli perché ritenuto responsabile dell'uccisione di quattro donne anziane, rendeva la propria confessione davanti al Procuratore della Repubblica di Milano, dottor Alberto Nobili, ammettendo la propria responsabilità in ordine ai quindici omicidi, tra i quali anche quelli relativi alle signore Celeste Commesatti, Pasqua Ludovico e Maria Valente;

il Sebai si determinò a rendere tale confessione per liberarsi la coscienza a seguito del suicidio del Donvito, scagionando completamente le persone condannate per i fatti sopra menzionati. Il Sebai, infatti, ha così dichiarato: «è mia intenzione ammettere le mie responsabilità in ordine a quindici omicidi. Preciso che per quattro omicidi sono già stato condannato in ciascun caso alla pena dell'ergastolo nel mentre sono responsabile anche per altri undici omicidi. Per alcuni di questi omicidi so che sono state condannate persone innocenti e quindi voglio liberarmi la coscienza da questo peso»;

le sue dichiarazioni sono state molto dettagliate, precise e concordanti in quanto lo stesso ha fornito puntuali descrizioni non solo circa le modalità degli omicidi, ma anche con riferimento ai luoghi ed alla refurtiva. Tali descrizioni hanno trovato oggettivi riscontri. In particolare, per quanto riguarda la refurtiva sottratta alle vittime, è da sottolineare come le dichiarazioni del Sebai abbiano portato al ritrovamento di parte della stessa presso la sua abitazione e presso un ricettatore al quale il Sebai l'aveva venduta;

nella sua confessione Sebai Ezzadine Ben Mohamed narra della sua infanzia difficile, dei maltrattamenti che riceveva in famiglia e di come fosse dedito all'alcolismo sin da piccolo nonché delle rapine che ha iniziato a fare dall'età di 12 anni a danno prima dei suoi familiari e successivamente a danno di donne anziane sole, e di come agisse sempre sotto l'effetto dell'alcool;

in particolare, riguardo all'omicidio di Celeste Commesatti, per il quale sono stati ingiustamente condannati Giuseppe Tinelli, Davide Nardelli e Vincenzo Donvito, il Sebai narrò di come l'avesse uccisa strangolandola con le proprie mani fornendo una dettagliata descrizione dei luoghi;

in data 3 giugno 2006 il Sebai confermava la sua confessione in modo ancor più dettagliato, davanti alla dottoressa Pina Montanaro, PM di Taranto, e le sue dichiarazioni vennero verificate e confermate dagli inquirenti, tanto che si determinarono ad aprire a carico del Sebai un ulteriore procedimento penale, recante RG n. 386/06, relativo all'omicidio di Celeste Commesatti e di Pasqua Ludovico;

la prossima udienza per il processo de quo, dopo una serie di rinvii d'ufficio, è stata fissata per il giorno 22 novembre 2008, davanti al GUP dottor Ingenito;

l'avvocato del Sebai ha formulato istanza di rito abbreviato, anticipando che la sua richiesta sarà comunque di condanna in quanto sarà volta all'accertamento della parziale incapacità di intendere e di volere del Sebai, all'epoca dei fatti contestati, e non la sua incapacità totale;

per l'omicidio di Celeste Commesatti e Pasqua Ludovico, Faiuolo è ancora detenuto presso il carcere di Volterra, mentre Orlandi ha scontato la pena ed è stato scarcerato nel giugno di quest'anno, avendo ancora da scontare tre anni di libertà vigilata;

la procura di Taranto ha rinviato il Sebai a giudizio per l'omicidio della signora Celeste Commesatti e della signora Pasqua Ludovico, ma non per la signora Maria Valente, per il quale il Sebai era già stato condannato unitamente a Giuseppe Tinelli, Arcangela Tinelli e Carmina Palmisano, ritenendo impossibile processare nuovamente il Sebai per lo stesso omicidio, secondo il principio del ne bis in idem. Non ha però preso in considerazione il fatto che, in relazione a detto omicidio, sono stati condannati anche Giuseppe Tinelli (ad oggi ancora ristretto presso il carcere di Ivrea), Arcangela Tinelli e Carmina Palmisano;

a questo proposito preme sottolineare come la Procura generale di Taranto avrebbe potuto e, secondo gli interroganti, dovuto chiedere la revisione penale della sentenza che vedeva condannati ingiustamente, per l'omicidio della Valente, il Sebai unitamente agli altri tre summenzionati imputati, in quanto questi sono stati scagionati dalle dichiarazioni confessorie di Sebai Ezzadine Ben Mohamed, ed alcuni di loro stanno ancora scontando un'ingiusta pena;

a seguito delle dichiarazioni confessorie formulate da Sebai Ezzadine Ben Mohamed, in riferimento alla posizione di Giuseppe Tinelli l'avvocato Claudio Defilippi, difensore di quest'ultimo ha proposto istanza di revisione presso la Corte d'Appello di Potenza, presentata in data 2 settembre 2008, avverso la sentenza n. 05.1998 che lo riteneva colpevole, in concorso con Davide Nardelli e Vincenzo Donvito, dell'omicidio della signora Celestina Commesatti (omicidio avvenuto in Palagiano il 13 agosto 1995) ed una successiva istanza di revisione volta ad ottenere la revoca della sentenza n. 06 del 2002 che lo riteneva colpevole, in concorso col Sebai Ezzedine, in qualità di esecutori materiali dell'omicidio di Maria Valente (omicidio avvenuto in Palagiano il 29 luglio 1997);

la prima istanza di revisione è stata rigettata dalla Corte d'Appello di Potenza che ha ritenuto inesistente un contrasto di giudicati, non essendo ancora pervenuti ad una sentenza di condanna definitiva in ordine ai fatti dei quali si è autoaccusato il Sebai. Sulla seconda istanza di revisione non è ancora pervenuta alcuna decisione da parte della Corte d'Appello di Potenza;

anche in riferimento alle posizioni di Vincenzo Faiuolo e Francesco Orlandi l'avvocato Claudio Defilippi ha presentato due istanze di revisione davanti alla Corte d'Appello di Potenza, volte ad ottenere la revoca della sentenza che li ha ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dell'omicidio di Pasqua Ludovico;

anche in riferimento all'istanza presentata per conto di Faiuolo non è ancora stata comunicata alcuna decisione, ma è stata rigettata la revisione proposta a favore di Orlandi per gli stessi fatti;

le dichiarazioni confessorie del Sebai Ezzadine Ben Mohamed, a seguito delle quali lo stesso è stato mandato a giudizio per gli stessi fatti, evidenziano la possibilità dell'esistenza di gravi errori giudiziari. Si tenga presente, a questo proposito, che sono già stati comminati a persone presumibilmente innocenti complessivi 100 anni di carcere, con il conseguente pericolo per lo Stato italiano di dover pagare ingenti somme a titolo di risarcimento per detti errori giudiziari -:

se i tempi relativi al procedimento a carico di Sebai Ezzadine Ben Mohamed davanti al GUP dottor Ingenito, volto ad accertare le responsabilità dell'imputato per l'omicidio di Celestina Commesatti e Pasqua Ludovico, siano coerenti con i tempi medi di svolgimento dei giudizi nel medesimo tribunale e, nel caso in cui si rilevi l'abnormità della dilatazione dei medesimi, se non intenda disporre un'ispezione presso il citato tribunale di Taranto al fine dell'esercizio dei poteri di competenza;

se intenda inviare un'ispezione presso la procura generale presso la Corte di Appello di Taranto al fine di verificare i motivi per cui la stessa, alla luce delle dichiarazioni confessorie rilasciate da Sebai Ezzadine Ben Mohamed, non abbia ritenuto necessario formulare istanza di revisione delle sentenze che hanno visto condannati Giuseppe Tinelli (attualmente in carcere da 11 anni), Arcangela Tinelli e Carmina Palmisano in relazione all'omicidio di Maria Valente, omicidio per il quale era già stato condannato anche Sebai Ezzadine Ben Mohamed;

se intenda inviare un'ispezione presso la Corte d'Appello di Potenza per comprendere i motivi in base ai quali detta Corte non abbia concesso, pur avendone la facoltà la provvisoria scarcerazione di Vincenzo Faiuolo e di Giuseppe Tinelli, detenuti da oltre 11 anni, nonostante sussista il fumus relativo alla loro innocenza.
(5-00589)
Classificazione EUROVOC:
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