GIULIETTI. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
l'11 settembre 2008 viene presentato dal Governo un articolato del disegno di legge sul federalismo fiscale senza che risulti la disciplina della devoluzione della tutela dei beni storici artistici ambientali e fluviali al Comune di Roma;
il testo viene quindi approvato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni e autonomie locali;
il 3 ottobre il medesimo testo approda in Consiglio dei ministri con alcune correzioni, senza alcuna trattazione del tema di Roma capitale, ma alla fine della riunione secondo notizie di stampa risulterebbe approvato un «articolo aggiuntivo», col quale al nuovo Ente Roma Capitale vengono, fra le altre cose, trasferite le competenze in materia di «tutela e valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali», nonché funzioni in materia di urbanistica e pianificazione, sinora delegate alla Regione Lazio;
da notizie di stampa si apprende che il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, dichiara: «È stato approvato l'emendamento su Roma Capitale che è un altro passaggio importante del federalismo fiscale», mentre il Ministro per le riforme, Roberto Calderoli, spiega: «L'emendamento, anche in assenza del codice delle autonomie, regola sia la parte fiscale che la parte ordinamentale di Roma Capitale»;
sempre da notizie di stampa, risulta che il Ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi, ha dichiarato invece di non esserne informato, mentre contemporaneamente il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rilasciava dichiarazioni trionfanti in cui dava per scontata l'approvazione integrale in Consiglio dei ministri dell'articolato;
va rilevato che le disposizioni in questione non figurerebbero nel testo del disegno di legge effettivamente presentato al Senato (A.S. 1117);
le notizie di stampa suscitano tuttavia viva preoccupazione e perplessità nell'interrogante in quanto lasciano spazio a fortissimi dubbi sui reali intendimenti del Governo nella materia;
qualora infatti una scelta del genere venisse assunta le Soprintendenze diventerebbero il braccio esecutivo dell'Ente Roma Capitale, perdendo la loro fondamentale funzione di controllo;
appare quindi necessario un definitivo chiarimento della posizione del Governo sulla questione -:
quali siano i reali intendimenti del Governo in relazione alla questione indicata in premessa e in particolare quale sia la posizione del Ministro per i beni e le attività culturali circa la possibilità che le competenze sopra indicate siano attribuite all'Ente Roma Capitale. (5-00581)